21 Novembre 2024
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Accorpamento, Firenze come il Marchese del Grillo: "Io so io e voi..."

13-11-2024 04:27 - Opinioni
di Pietro Spina
Fratelli… coltelli, recitava il titolo di un libro che raccoglieva alcune inchieste del giornalista Giorgio Bocca. E lo stesso titolo portava un film – una commedia all'italiana – degli anni Novanta. Come a dire che tra le italiche… virtù, spesso l'insidia si nasconde in casa.

E' quel che sta accadendo in queste settimane con l'accorpamento delle scuole nell'area di Firenze e provincia.

Andiamo per ordine. La decisione “principe” parte dal governo che ha deciso di accorpare, alcune scuole, per questioni economiche. In Toscana sono 14. Il criterio? Quelle che hanno un numero di iscritti inferiore a seicento devono essere accorpate con altre dirigenze scolastiche.

Il passo successivo l'ha fatto la Regione, che nella sua divisione territoriale, ha assegnato, alla Città Metropolitana di Firenze, il compito di accorpare (seguendo i criteri tracciati dal governo) un solo istituto. Quale? Il liceo classico Galileo di Firenze che, la quota di seicento studenti non la raggiunge.

Poteva finire qui? No, perché Firenze non ci sta a perdere l'autonomia della sua scuola e, in seno alla Città Metropolitana (sindaco Sara Funaro, vice Alessio Mantellassi) si è deciso di seguire altri criteri come la storia dell'istituto Galilei, uno dei più antichi della città e la sua identità. E sabato, attraverso le dichiarazioni di una esponente del Partito Democratico è stato annunciato che l'accorpamento riguarderà la scuola Gonnelli, che già in passato aveva subito un accorpmaneto e che adesso raccoglie gli alunni di Gambassi e di Montaione.

Si, avete letto bene: una consigliera Pd della città Metropolitana di Firenze, Beatrice Barbieri. E, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, in quella dichiarazione sembra di leggere dichiarazioni come…. “tanto voi siete i cugini di campagna” (ma chi segue il calcio sa com'è andata a finire) o peggio: io so io e voi… di sordiana memoria.

Dal territorio il Pd si è ribellato: prima il segretario dell'Empolese-Valdelsa Iacopo Mazzantini (qui il suo intervento), poi la conferenza zonale che raccoglie i sindaci dell'Empolese-Valdelsa (leggi l'articolo che ne riporta le dichiarazioni), poi il consigliere regionale Enrico Sostegni (le sue dichiarazioni).

E il senatore Dario Parrini ha consegnato il suo pensiero ai suoi profili social: “Nella vicenda dell'autonomia dell'Istituto Comprensivo Gonnelli di Gambassi e Montaione il dato più evidente è che non esistono ragioni oggettive per cancellarla, determinando così la necessità di accorpare la sua dirigenza con quella di un altro istituto ancora da individuare ma di sicuro lontano decine di chilometri. Non può giustificare tale scelta il numero di iscritti. Men che meno può giustificarla la nobile storia, che nessuno nega e tutti rispettiamo, del Liceo Galileo di Firenze, che però i numeri non li ha, e che, in caso di accorpamento, dovrebbe probabilmente condividere la dirigenza con un istituto posto a non più di qualche isolato di distanza.È sempre un iniquo modo di decidere quello consistente nel colpire chi ha i requisiti per salvaguardare chi non li ha. Siamo di fronte ad un metodo tale da richiedere la più ferma e rigorosa delle proteste. Spiccano poi altri due problemi politici generali da esaminare. Riguardano la città metropolitana e il suo consiglio, cui spetta la decisione finale su queste materie. Prima questione. Che identità vogliono dare alla Metrocittà i componenti del consiglio metropolitano? Vogliono che sia un passivo e subalterno organo attuatore dei desiderata del comune capoluogo anche quando è ovvio che ci sono altre e più fondate esigenze da tutelare e che non tutelarle significa compiere una forzatura inammissibile creatrice di un pessimo precedente?
Oppure vogliono che sia un organo indipendente e autorevole in grado di governare con equilibrio e su un piede di pari dignità il rapporto tra le varie e diverse realtà territoriali che la costituiscono?
Seconda questione. Come si prendono le decisioni in seno alla Metrocittà? In modo opaco e fuori dagli organismi, con annunci estemporanei fatti senza consultare le parti sociali e istituzionali che hanno voce in capitolo e il diritto di essere coinvolte? Oppure in modo ampiamente partecipato e trasparente, dando il giusto peso a tutte le opinioni qualificate e rappresentative? Immaginare quale sia la risposta più giusta a questi interrogativi è piuttosto facile. In ballo, in questa storia, c'è molto di più del futuro di un istituto scolastico”.

E poi c'è la presa di posizione del capogruppo del Partito Democratico nel consiglio della Metrocittà, Nicola Armentano che sposta l'attenzione sul governo. "Tramite l'azione politica svolta dalla Città Metropolitana siamo riusciti a dimezzare gli istituti che saranno accorpati passando da 2 a 1. Riteniamo che sia un grande risultato ottenuto, e che non è stato evidenziato sufficientemente soprattutto dalle forze locali del Centrodestra che non hanno espresso commenti sulla decisione del governo di accorpare gli istituti scolastici in tutta Italia per mera questione economica. Ci sentiamo di lanciare una sfida al Centrodestra metropolitano, fiorentino ed empolese. In più occasioni il Centrodestra ha detto di voler contattare il Governo (dello stesso colore politico) ma al di là delle dichiarazioni verbali non si è vista nessuna azione concreta per aiutare le istituzioni locali in questa battaglia. Se il Centrodestra saprà raggiungere lo stesso obiettivo che abbiamo raggiunto noi, nella Città Metropolitana di Firenze non ci sarà la necessità di accorpare alcun istituto.Ci domandiamo se in questi mesi qualcuno del Centrodestra sia andato dal Ministro dell'Istruzione come è stato più volte dichiarato nelle intenzioni. Ribadiamo che secondo i numeri e in base al comportamento virtuoso che lo ha contraddistinto, il territorio metropolitano di Firenze non dovrebbe essere obbligato a fare tagli”.

Già, ma resta il fatto che, se dal governo centrale non arriveranno segnali per evitare i tagli, Firenze deciderà che a pagarne le conseguenze saranno i territori della provincia e non certo il capoluogo. Oggi tocca alla scuola. E domani?
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