Viola di rabbia: riuscirà la sindaca Barnini a sbarrare la strada dei fiorentini verso il Castellani?
06-01-2024 11:03 - Politica
È una questione di re…styling. Si torna a cercare una casa per la Fiorentina che, per rifare bello il “Franchi” deve traslocare altrove. Ricordate? Successe anche all'Empoli, la prima volta che approdò in serie A nel 1986: il Castellani doveva essere adeguato alla nuova categoria e la squadra giocò le sue prime due partite casalinghe a Firenze, la terza, contro il Milan a Pistoia, ma solo perché a Firenze, allo stadio, c'era Papa Giovanni Paolo II. Ubi maior. Poi, nel 1997 la replica con la prima partita di Spalletti in Serie A contro la Roma di Zeman, che si giocò a Firenze. E, fra galantuomini, quando i favori si ricevono, dopo si deve essere disposti a restituirli.
Adesso che tutti gli stadi italiani stanno cambiando pelle, è la Fiorentina ad avere questa esigenza. Ma non per un paio di partite. Sarà una stagione. O due: non c'è certezza in questo.
La prima ipotesi avanzata, forse la più semplice, la più conveniente, addirittura la più ovvia, riguarda lo stadio di Empoli. Ma l'amministrazione comunale, che ne è proprietaria ha subito sbarrato la strada questa soluzione. E per motivi reali, seri: problemi di ordine pubblico e questioni di viabilità che si raddoppierebbero per gli abitanti di Serravalle ma anche per gli altri empolesi. E poi c'è la questione stadio: tramontata l'idea della vendita del “Carlo Castellani”, oggi anche Computergross Arena, si aspetta da un momento all'altro che l'Empoli calcio presenti un project financig che dovrà trasformare il volto dello stadio empolese, rendendolo più moderno e adeguato ai tempi. E qualora durante la futura e speriamo prossima ristrutturazione del Castellani, ci fossero problemi di temporanea inagibilità il problema si ripresenterebbe a parti rovesciate.
La Fiorentina, il sindaco Nardella, addirittura il presidente Giani, in questi ultimi mesi hanno avanzato anche altre ipotesi: Lucca, ad esempio. Ma anche per il Porta Elisa c'è stato un rifiuto con un lungo elenco di controindicazioni pratiche a questa soluzione. Sono spuntate Bologna e Cesena, ma sembrano impraticabili, tanto che, per ammissioni delle stesse città interessate (che forse avrebbero accolto la richiesta per un tornaconto economico) la società viola non ha avanzato alcuna richiesta in questa direzione.
Diciamolo, ai fiorentini (tifosi, dirigenti e politici) piace l'idea di Empoli, perché è comoda e, forse anche economica. E, forse piacerebbe anche a molti empolesi: i titolari di pubblici esercizi (bar, ristoranti ecc.). Così hanno continuato a fare pressing su questa ipotesi.
Così, adesso scende in campo il prefetto che ha convocato (“un invito”, dice la sindaca Brenda Barnini in una intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno) per martedì 11 una riunione per fare il punto sulla situazione. La prefetta Ferrandino ha invitato Rocco Commisso (molto probabile che al suo posto ci sia Joe Barone), il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Eugenio Giani, la Lega calcio, la sindaca di Empoli Brenda Barnini e il presidente dell'Empoli Calcio Fabrizio Corsi e i rappresentanti delle forze dell'ordine.
Le pressioni su Empoli sono arrivate in queste settimane da più parti: il professore di diritto costituzionale, opinionista televisivo, oggi in pensione, Carlo Fusaro, tifoso della Fiorentina, in una intervista a FiorentinaNews.it dice di Empoli: «Continuo a non capire perché non si può giocare ad Empoli: un mistero insoluto. Qualunque imprenditore proprietario di uno stadio come il Castellani esulterebbe all'idea di raddoppiare per alcuni anni l'uso della struttura (moltiplicando le entrate di diverse volte). Evidentemente il comune di Empoli è così ricco da farne volentieri meno! Beati loro. (Qui ci vedo anche l'incapacità toscana di fare squadra, vero presidente Giani?)».
“Dirò no anche al prefetto” scrive ancora il quotidiano Il Tirreno che, sulla questione ha sentito la sindaca Barnini. Ma, a quel tavolo martedì pomeriggio la sindaca di Empoli dovrà tenere in considerazioni alcune cose che potrebbero influenzare la discussione:
- Brenda Barnini è vicesindaca della Città Metropolitana di Firenze di cui Empoli è parte integrante (il sindaco è Dario Nardella) in sostanza vorrebbe dire no a sé stessa.
- La prefetta Francesca Ferrandino, cioè la rappresentante del governo sul territorio della provincia fiorentina, ha giurisdizione anche su Empoli ovvero, in pratica, è il prefetto di Empoli ed è lei che stabilisce l'ordine pubblico insieme al questore, anche in questo caso sia su Firenze che su Empoli..
- La soluzione Empoli (che, ricordiamolo, piace alla Fiorentina, trova d'accordo il sindaco Nardella, il governatore Giani e, soprattutto, i tifosi) è la più pratica e anche la più economica.
E allora come uscirne?
Intanto riproponendo i motivi per i quali una città come Empoli non può “sopportare” il carico di una partita di serie A ogni settimana. Pensiamo ai rischi e al dispendio di energie – e di soldi – per quelle che sono ritenute le partite di cartello: un esempio per tutte, Fiorentina-Juventus...
Poi perché, se l'Empoli presentasse in tempi brevi il progetto di trasformazione del Castellani al quale la società azzurra sta pensando da mesi, anche la nostra cittadina avrà gli stessi problemi che oggi si sta ponendo la Fiorentina.
Ma, se non dovesse spuntarla con questi temi, la sindaca Barnini potrebbe davvero cogliere il suggerimento di Carlo Fusaro: avere più risorse economiche e umane per la città. Perché l'ospite pagherebbe un canone di affitto al comune di Empoli, proprietario dell'impianto e non all'Empoli F.C. che invece metterebbe a disposizione della consorella fiorentina le strutture pubblicitarie, le sale vip e tutto quanto serve per completare l'organizzazione delle gare. Un canone decisamente alto che moltiplicato per le 20 gare di campionato potrebbe generare un importante ricavo extra nel bilancio comunale. Oltre alla “cambiale” da poter “scontare” con le organizzazioni sportive nazionali, non ultimo il ministero dello Sport retto dal ministro Andrea Abodi, legatissimo alla città di Empoli. Avere più soldi da destinare ai servizi per i propri cittadini, garanzie di maggiore presenza del controllo del territorio, anche quando non ci saranno le partite. Cosa che la sindaca chiede da tempo.
Adesso che tutti gli stadi italiani stanno cambiando pelle, è la Fiorentina ad avere questa esigenza. Ma non per un paio di partite. Sarà una stagione. O due: non c'è certezza in questo.
La prima ipotesi avanzata, forse la più semplice, la più conveniente, addirittura la più ovvia, riguarda lo stadio di Empoli. Ma l'amministrazione comunale, che ne è proprietaria ha subito sbarrato la strada questa soluzione. E per motivi reali, seri: problemi di ordine pubblico e questioni di viabilità che si raddoppierebbero per gli abitanti di Serravalle ma anche per gli altri empolesi. E poi c'è la questione stadio: tramontata l'idea della vendita del “Carlo Castellani”, oggi anche Computergross Arena, si aspetta da un momento all'altro che l'Empoli calcio presenti un project financig che dovrà trasformare il volto dello stadio empolese, rendendolo più moderno e adeguato ai tempi. E qualora durante la futura e speriamo prossima ristrutturazione del Castellani, ci fossero problemi di temporanea inagibilità il problema si ripresenterebbe a parti rovesciate.
La Fiorentina, il sindaco Nardella, addirittura il presidente Giani, in questi ultimi mesi hanno avanzato anche altre ipotesi: Lucca, ad esempio. Ma anche per il Porta Elisa c'è stato un rifiuto con un lungo elenco di controindicazioni pratiche a questa soluzione. Sono spuntate Bologna e Cesena, ma sembrano impraticabili, tanto che, per ammissioni delle stesse città interessate (che forse avrebbero accolto la richiesta per un tornaconto economico) la società viola non ha avanzato alcuna richiesta in questa direzione.
Diciamolo, ai fiorentini (tifosi, dirigenti e politici) piace l'idea di Empoli, perché è comoda e, forse anche economica. E, forse piacerebbe anche a molti empolesi: i titolari di pubblici esercizi (bar, ristoranti ecc.). Così hanno continuato a fare pressing su questa ipotesi.
Così, adesso scende in campo il prefetto che ha convocato (“un invito”, dice la sindaca Brenda Barnini in una intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno) per martedì 11 una riunione per fare il punto sulla situazione. La prefetta Ferrandino ha invitato Rocco Commisso (molto probabile che al suo posto ci sia Joe Barone), il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Eugenio Giani, la Lega calcio, la sindaca di Empoli Brenda Barnini e il presidente dell'Empoli Calcio Fabrizio Corsi e i rappresentanti delle forze dell'ordine.
Le pressioni su Empoli sono arrivate in queste settimane da più parti: il professore di diritto costituzionale, opinionista televisivo, oggi in pensione, Carlo Fusaro, tifoso della Fiorentina, in una intervista a FiorentinaNews.it dice di Empoli: «Continuo a non capire perché non si può giocare ad Empoli: un mistero insoluto. Qualunque imprenditore proprietario di uno stadio come il Castellani esulterebbe all'idea di raddoppiare per alcuni anni l'uso della struttura (moltiplicando le entrate di diverse volte). Evidentemente il comune di Empoli è così ricco da farne volentieri meno! Beati loro. (Qui ci vedo anche l'incapacità toscana di fare squadra, vero presidente Giani?)».
“Dirò no anche al prefetto” scrive ancora il quotidiano Il Tirreno che, sulla questione ha sentito la sindaca Barnini. Ma, a quel tavolo martedì pomeriggio la sindaca di Empoli dovrà tenere in considerazioni alcune cose che potrebbero influenzare la discussione:
- Brenda Barnini è vicesindaca della Città Metropolitana di Firenze di cui Empoli è parte integrante (il sindaco è Dario Nardella) in sostanza vorrebbe dire no a sé stessa.
- La prefetta Francesca Ferrandino, cioè la rappresentante del governo sul territorio della provincia fiorentina, ha giurisdizione anche su Empoli ovvero, in pratica, è il prefetto di Empoli ed è lei che stabilisce l'ordine pubblico insieme al questore, anche in questo caso sia su Firenze che su Empoli..
- La soluzione Empoli (che, ricordiamolo, piace alla Fiorentina, trova d'accordo il sindaco Nardella, il governatore Giani e, soprattutto, i tifosi) è la più pratica e anche la più economica.
E allora come uscirne?
Intanto riproponendo i motivi per i quali una città come Empoli non può “sopportare” il carico di una partita di serie A ogni settimana. Pensiamo ai rischi e al dispendio di energie – e di soldi – per quelle che sono ritenute le partite di cartello: un esempio per tutte, Fiorentina-Juventus...
Poi perché, se l'Empoli presentasse in tempi brevi il progetto di trasformazione del Castellani al quale la società azzurra sta pensando da mesi, anche la nostra cittadina avrà gli stessi problemi che oggi si sta ponendo la Fiorentina.
Ma, se non dovesse spuntarla con questi temi, la sindaca Barnini potrebbe davvero cogliere il suggerimento di Carlo Fusaro: avere più risorse economiche e umane per la città. Perché l'ospite pagherebbe un canone di affitto al comune di Empoli, proprietario dell'impianto e non all'Empoli F.C. che invece metterebbe a disposizione della consorella fiorentina le strutture pubblicitarie, le sale vip e tutto quanto serve per completare l'organizzazione delle gare. Un canone decisamente alto che moltiplicato per le 20 gare di campionato potrebbe generare un importante ricavo extra nel bilancio comunale. Oltre alla “cambiale” da poter “scontare” con le organizzazioni sportive nazionali, non ultimo il ministero dello Sport retto dal ministro Andrea Abodi, legatissimo alla città di Empoli. Avere più soldi da destinare ai servizi per i propri cittadini, garanzie di maggiore presenza del controllo del territorio, anche quando non ci saranno le partite. Cosa che la sindaca chiede da tempo.