Via alla nuova Rsa a Sovigliana, 120 posti di lavoro e 160 per gli utenti
11-01-2024 09:16 - Le interviste di Clebs.it
È questione di poche settimane, poi, potranno aprire i cantieri per la realizzazione di una Rsa, la residenza sanitaria per anziani, a Sovigliana. A dire il vero, per questioni di regolamento regionale saranno due corpi, uniti però dai servizi e dalla gestione. Saranno in grado di ospitare 160 pazienti. E produrranno 120 posti di lavoro.
Il progetto arriva da lontano: nell'ottobre del 2021 i sindaci di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Empoli, Montelupo e Vinci, tracciarono, insieme alla Regione Toscana, un percorso di pianificazione dell'intera area. E tra i vari progetti messi in “cantiere”, c'era anche la Rsa che, a breve, diventerà realtà, nell'area vicino alla clinica Leonardo. Si tratta di due strutture che avranno una superficie edificabile di ottomila metri quadrati e sorgeranno su un'area di poco superiore a trentaduemila metri quadrati. In quel contesto furono stabiliti, in quella che si chiama conferenza di copianificazione, anche alcuni limiti. Ad esempio per l'altezza, la prescrizione diceva: evitare fabbricati che risultino fuori scala o incoerenti rispetto al contesto in cui vanno a inserirsi”. E nient'altro.
Del progetto, dell'iter e delle ricadute pratiche ed economiche sul territorio ne abbiamo parlato con il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia.
Sindaco, dunque i tempi sono davvero ravvicinati?
I problemi urbanistici sono stati tutti risolti: il progetto è stato presentato, siamo alla definizione del rilascio del permesso a costruire. Prima di questo ci vuole la sottoscrizione della convenzione tra la proprietà e l'amministrazione, con l'approvazione del progetto che riguardano le opere di urbanizzazione. Penso che tra poche settimane chiuderemo tutte queste questioni e saremo pronti a rilasciare il permesso a costruire.
Cosa prevede il progetto?
Due strutture affiancate da ottanta posti l'una. Formalmente sono due, ma avranno servizi in comune, come se fosse una sola. Si tratta di un intervento importante, crea 160 nuovi posti di Rsa, prevede un reparto alzheimer, importante per il nostro territorio e la possibilità di occupazione per circa 120 persone. Verrà realizzata accanto alla Clinica Leonardo, così da formare un polo socio sanitario in quell'area, con un carico di opere pubbliche a vantaggio della collettività: strade, parcheggi e giardini.
Chi sono gli investitori?
Una società che risponde a un fondo di investimento inglese. La realizzazione sarà fatta da una gruppo di costruttori del Veneto, si chiama Carron, mentre la gestione verrà affidata a una società diversa ( a Cecina è gestita dal gruppo Gheron, ndr). In Toscana non è la prima. Ce n'è una attiva, realizzata dallo stesso gruppo, a Cecina. Sono già partiti i lavori a Castelfiorentino e a breve a Vinci. E altri comuni della Toscana si sono detti già interessati a questo progetto.
È a conoscenza di alcune polemiche che ha provocato questo progetto? Si è puntato il dito contro una mancanza di programmazione a livello regionale, che andrebbe a discapito di strutture già esistenti sul territorio e alle prese anche con importanti investimenti in questo periodo.
Il ragionamento è complesso, ma molto pratico: se avessimo rifiutato di accogliere questo intervento, c'era già un altro comune limitrofo ad accoglierli. E in una ottica di area, non cambiava la sostanza. Il mercato delle Rsa è stato liberalizzato. Il cittadino, in quanto titolare della quota sanitaria, fino a qualche anno fa aveva solo alcune strutture riconosciute dalla Regione alle quali rivolgersi. Oggi non è più così: il titolare della quota sanitaria può andare dove vuole, l'importante è che la struttura scelta abbia i requisiti riconosciuti dalla Regione. C'è una liberalizzazione del mercato e dai primi riscontri, i costi di queste nuove strutture sono mediamente più bassi di quelle storiche esistenti. A Cecina, per quanto ne so io, è così. E come sindaco devo tutelare l'interesse pubblico: questo lo si fa garantendo servizi efficienti, siano essi pubblici o privati e nello stesso tempo favorendo un processo di riqualificazione urbana all'interno della mia città. Se avessi detto di no, mi avrebbero messo in croce.
Soprattutto per la caduta occupazionale: 120 posti di lavoro.
Nella convenzione che stiamo facendo, abbiamo previsto dei vincoli: le assunzioni devono avere come elemento principale il coinvolgimento di persone del territorio, di Vinci, dell'area Empolese. E solo dopo rivolgersi al resto del territorio. C'è una ricaduta importante.
Il progetto arriva da lontano: nell'ottobre del 2021 i sindaci di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Empoli, Montelupo e Vinci, tracciarono, insieme alla Regione Toscana, un percorso di pianificazione dell'intera area. E tra i vari progetti messi in “cantiere”, c'era anche la Rsa che, a breve, diventerà realtà, nell'area vicino alla clinica Leonardo. Si tratta di due strutture che avranno una superficie edificabile di ottomila metri quadrati e sorgeranno su un'area di poco superiore a trentaduemila metri quadrati. In quel contesto furono stabiliti, in quella che si chiama conferenza di copianificazione, anche alcuni limiti. Ad esempio per l'altezza, la prescrizione diceva: evitare fabbricati che risultino fuori scala o incoerenti rispetto al contesto in cui vanno a inserirsi”. E nient'altro.
Del progetto, dell'iter e delle ricadute pratiche ed economiche sul territorio ne abbiamo parlato con il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia.
Sindaco, dunque i tempi sono davvero ravvicinati?
I problemi urbanistici sono stati tutti risolti: il progetto è stato presentato, siamo alla definizione del rilascio del permesso a costruire. Prima di questo ci vuole la sottoscrizione della convenzione tra la proprietà e l'amministrazione, con l'approvazione del progetto che riguardano le opere di urbanizzazione. Penso che tra poche settimane chiuderemo tutte queste questioni e saremo pronti a rilasciare il permesso a costruire.
Cosa prevede il progetto?
Due strutture affiancate da ottanta posti l'una. Formalmente sono due, ma avranno servizi in comune, come se fosse una sola. Si tratta di un intervento importante, crea 160 nuovi posti di Rsa, prevede un reparto alzheimer, importante per il nostro territorio e la possibilità di occupazione per circa 120 persone. Verrà realizzata accanto alla Clinica Leonardo, così da formare un polo socio sanitario in quell'area, con un carico di opere pubbliche a vantaggio della collettività: strade, parcheggi e giardini.
Chi sono gli investitori?
Una società che risponde a un fondo di investimento inglese. La realizzazione sarà fatta da una gruppo di costruttori del Veneto, si chiama Carron, mentre la gestione verrà affidata a una società diversa ( a Cecina è gestita dal gruppo Gheron, ndr). In Toscana non è la prima. Ce n'è una attiva, realizzata dallo stesso gruppo, a Cecina. Sono già partiti i lavori a Castelfiorentino e a breve a Vinci. E altri comuni della Toscana si sono detti già interessati a questo progetto.
È a conoscenza di alcune polemiche che ha provocato questo progetto? Si è puntato il dito contro una mancanza di programmazione a livello regionale, che andrebbe a discapito di strutture già esistenti sul territorio e alle prese anche con importanti investimenti in questo periodo.
Il ragionamento è complesso, ma molto pratico: se avessimo rifiutato di accogliere questo intervento, c'era già un altro comune limitrofo ad accoglierli. E in una ottica di area, non cambiava la sostanza. Il mercato delle Rsa è stato liberalizzato. Il cittadino, in quanto titolare della quota sanitaria, fino a qualche anno fa aveva solo alcune strutture riconosciute dalla Regione alle quali rivolgersi. Oggi non è più così: il titolare della quota sanitaria può andare dove vuole, l'importante è che la struttura scelta abbia i requisiti riconosciuti dalla Regione. C'è una liberalizzazione del mercato e dai primi riscontri, i costi di queste nuove strutture sono mediamente più bassi di quelle storiche esistenti. A Cecina, per quanto ne so io, è così. E come sindaco devo tutelare l'interesse pubblico: questo lo si fa garantendo servizi efficienti, siano essi pubblici o privati e nello stesso tempo favorendo un processo di riqualificazione urbana all'interno della mia città. Se avessi detto di no, mi avrebbero messo in croce.
Soprattutto per la caduta occupazionale: 120 posti di lavoro.
Nella convenzione che stiamo facendo, abbiamo previsto dei vincoli: le assunzioni devono avere come elemento principale il coinvolgimento di persone del territorio, di Vinci, dell'area Empolese. E solo dopo rivolgersi al resto del territorio. C'è una ricaduta importante.
Emilio Chiorazzo