Verso le elezioni: mentre il Pd sceglie, gli altri stanno... a guardare
22-10-2023 08:44 - Opinioni
di Pietro Spina
Le consultazioni, in casa del partito Democratico empolese, per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative, quelle di giugno 2024, vanno avanti. Dei dati raccolti, delle impressioni di chi è stato convocato, non trapela niente. E il tempo che passa genera, inevitabilmente, pensieri. Considerazioni.
Sembra che la città – quella interessata alle vicende politiche locali – non aspetti che questo verdetto. Che l’incertezza sulla designazione, abbia creato un po’ di immobilismo. Non si muovono i partiti che potrebbero far parte di una coalizione di centrosinistra. Non si muove, nella scelta, neppure il centrodestra che forse, in questo momento, sta facendo una tattica attendista.
Questo significa che alcune decisioni potrebbero essere prese – in maniera differente – a seconda del candidato che esprimerà il Partito Democratico. Questo significa che i due maggiori indicati alla candidatura (abbiamo visto che, da un sondaggio fatto da un sito web locale, siano emersi anche altri suggerimenti), rischiano di essere divisivi, nei confronti degli alleati possibili e probabili? Nessuno lo ha detto, fino ad ora, apertamente, ma questo immobilismo lo fa supporre.
C’è poi un’altra considerazione che nasce da questo percorso ad… andamento lento. Perché il Partito Democratico ha sentito la necessità di fare una consultazione soltanto tra i suoi iscritti? Perché non l’ha aperta alla società civile? Alle Associazioni territoriali, a quelli che – si presuppone – possano essere i probabili partner di una coalizione del futuro governo cittadino? Un coinvolgimento, forse, avrebbe ampliato la platea delle scelte – o, addirittura avrebbe potuto farla convergere – e avrebbe permesso di avere più tempo per cominciare a parlare di programmi, anziché spendere tempo ed energie soltanto… sui nomi.
Le consultazioni, in casa del partito Democratico empolese, per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative, quelle di giugno 2024, vanno avanti. Dei dati raccolti, delle impressioni di chi è stato convocato, non trapela niente. E il tempo che passa genera, inevitabilmente, pensieri. Considerazioni.
Sembra che la città – quella interessata alle vicende politiche locali – non aspetti che questo verdetto. Che l’incertezza sulla designazione, abbia creato un po’ di immobilismo. Non si muovono i partiti che potrebbero far parte di una coalizione di centrosinistra. Non si muove, nella scelta, neppure il centrodestra che forse, in questo momento, sta facendo una tattica attendista.
Questo significa che alcune decisioni potrebbero essere prese – in maniera differente – a seconda del candidato che esprimerà il Partito Democratico. Questo significa che i due maggiori indicati alla candidatura (abbiamo visto che, da un sondaggio fatto da un sito web locale, siano emersi anche altri suggerimenti), rischiano di essere divisivi, nei confronti degli alleati possibili e probabili? Nessuno lo ha detto, fino ad ora, apertamente, ma questo immobilismo lo fa supporre.
C’è poi un’altra considerazione che nasce da questo percorso ad… andamento lento. Perché il Partito Democratico ha sentito la necessità di fare una consultazione soltanto tra i suoi iscritti? Perché non l’ha aperta alla società civile? Alle Associazioni territoriali, a quelli che – si presuppone – possano essere i probabili partner di una coalizione del futuro governo cittadino? Un coinvolgimento, forse, avrebbe ampliato la platea delle scelte – o, addirittura avrebbe potuto farla convergere – e avrebbe permesso di avere più tempo per cominciare a parlare di programmi, anziché spendere tempo ed energie soltanto… sui nomi.