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Verso le elezioni. Barsottini: La città che verrà. E quel progetto che vorrei vedere realizzato...

13-09-2023 20:32 - Politica
di Emilio Chiorazzo
Diciassette. Sono tante le varianti urbanistiche che il consiglio comunale nella sua ultima seduta ha adottato. Riguardano opere pubbliche e altre richieste che arrivano direttamente da soggetti privati. Riguardano aziende (la Zignago), impianti sportivi (l'Empoli calcio), il recupero di strutture (la Montevivo) ma anche nuova viabilità. Adesso, dal momento in cui questa adozione viene pubblicata nel Burt, il bollettino ufficiale della Regione Toscana, ci sono 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni (trenta per quelle di natura urbanistica che salgono a 45 giorni per le osservazioni di natura ambientale, la cosiddetta Vas). Per ognuna delle osservazioni che saranno presentate poi verrà fatta una controdeduzione dagli uffici tecnici del Comune e poi sarà portata in consiglio comunale per l'approvazione. Solo a questo punto le varianti vanno in vigore, diventano applicabili.

Diciassette varianti che arrivano da lontano. Infatti sono il frutto di un percorso partecipativo che gli amministratori e i tecnici della città hanno compiuto con i cittadini e con le categorie interessate. E sono il frutto di un confronto che lo stesso assessore all'urbanistica definisce “maturo”. Probabilmente perché c'è stata maggiore consapevolezza, forse perché – come spiegano gli stessi fautori del percorso partecipativo – ogni progetto è stato analizzato nel suo contesto. Ma, con tutta probabilità, il confronto che è avvenuto sulle varianti urbanistiche si porta dietro quella maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, figlia di altri confronti avvenuti, anche in tempi recenti e su temi scottanti, come il gassificatore che, al di là della vicenda in sé, ha di sicuro generato una maggiore attenzione della gente verso certe tematiche.

E' stato un percorso significativo – spiega Fabio Barsottini, vicesindaco e assessore all'urbanistica del Comune di Empoli - perché ci ha dato la possibilità di conoscere e analizzare i contesti nei quali queste varianti si collocano. Questo ci ha permesso di acquisire padronanza degli argomenti e ci ha dato maturità nella discussione, che ci ha permesso di provare a proporre aggiustamenti e miglioramenti alle proposte originarie”.

Ad esempio c'è stata qualche variazione proposta e accolta?
Prendiamo la variante che riguarda la Zignago. Nella proposta originaria il progetto prevedeva una strada a nord dello stabilimento che poi quando siamo andati in consiglio comunale la scorsa settimana è stata stralciata a seguito anche delle valutazioni fatte con i residenti della zona e i cittadini più sensibili a queste tematiche. Lo stesso ragionamento per cui abbiamo aggiunto il progetto di una strada al polo scolastico. Credo sia stata una occasione di maturità per tutti: per noi, per loro, per i consiglieri. Ci siamo messi a tavolino e ci siamo ascoltati a vicenda.

In passato non è stato così?
No, ma non è mai scontato, in questi percorsi partecipativi arrivare a questo livello di risultati.

Ha detto che l'esperienza maturata in questi anni rende più facili anche le bonifiche di certe aree industriali che devono essere riconvertite.
La normativa è in costante mutamento e spesso e volentieri la soluzione per addivenire alla bonifica di un'area necessita di una capacità degli uffici comunali di seguire la pratica e allo stesso tempo anche la stessa capacità dei privati che si propongono di fare investimenti per rigenerare un'area. Dal 2019 a oggi si sono messe in fila le condizioni perché alcuni grandi ruderi della nostra città potessero essere recuperati. Una su tutte: la fabbrica Rosselli, oggi rasa al suolo grazie al fatto che noi sette mesi fa abbiamo fatto una modifica alla convenzione per mettere in condizione tecnica gli investitori di portare avanti la bonifica. Siamo riusciti a rilasciare il permesso a costruire per l'ex Vitrum, altra area che rispetto al risanamento ambientale si porta dietro una bonifica non indifferente. Per dirla in termini sportivi quando ti alleni a risolvere i problemi maturi una certa capacità anche professionale che ti mette nelle condizioni di risolvere situazioni che, anni addietro, senza la stessa manualità erano più difficili. Per quel che riguarda la Montevivo, nel 2019 si scelse di non prevedere in quell'area nessun tipo di piano attuativo perché non avevamo grandi certezze che potesse essere portato in fondo. Un po' per le incertezze della proprietà, un po' per le difficoltà economiche di affrontare la bonifica, non era possibile. Oggi le condizioni sono cambiate, per questo abbiamo proposto al consiglio di prevedere un piano attuativo che contempli una parte produttiva ma anche servizi, come uno studentato.

Ci sono state delle critiche sul progetto dello studentato in quell'area
Dobbiamo partire dal presupposto che c'è domanda di questo tipo di servizi. E in quell'area si è a pochi passi dalla stazione ferroviaria, in una area centrale rispetto agli atenei. Sono condizioni ottimali per offrire ai ragazzi un servizio anche a prezzi più calmierati rispetto alla città.

Qual è l'opera che avrà più impatto per la città, tra quelle previste dalle varianti?
Penso che la Montevivo sia quella che impatterà parecchio. Non solo perché interviene su un'area compromessa dal punto di vista ambientale ma soprattutto per gli interventi di viabilità che si porta dietro, come l'ampliamento del sottopasso. Se questo lo uniamo all'altro progetto di ampliamento del sottopasso che prevede il raddoppio della ferrovia Empoli-Siena, penso che se le due opere andassero in parallelo, tra una decina di anni si possano risolvere problemi strutturali più importanti per la viabilità cittadina.

Ma questo, ovviamente non basterà.
Certo, non basta. Quindi quando andremo a parlare del piano operativo, cioè il regolamento urbanistico, proporremo interventi ulteriori sulla viabilità. Ma avere una prospettiva sull'area della Montevivo significa avviarsi a una soluzione di questi problemi. Poi è chiaro che anche gli interventi dei privati come la Zignago, avranno il loro peso. Quella variante che mette in condizione di ampliarsi una delle vetrerie più importanti d'Europa significa almeno due cose: offriamo al nostro territorio la possibilità di produrre un mercato di lavoro anche di una certa qualità e permette a Empoli di avere un ruolo fondamentale sulla economia circolare, quella fondata sul recupero della materia. E' uno degli obiettivi più importanti del nostro secolo. E poi, insieme al Polo tecnologico della zona Est, rappresentano i due poli che traineranno nel futuro l'economia del Paese. Sapere che Empoli può offrire opportunità di sviluppo a questi due settori significa, anche in prospettiva, dare solidità e certezza di occupazione.

Parliamo ancora di viabilità: avete fatto molto, negli ultimi anni: la circonvallazione di Carraia, quella di Empoli Est, da Villanuova alla Fi.Pi.Li. e, proprio di recente, la circonvallazione di Serravalle.
Anche questo è il frutto dell'attenzione che ha avuto, negli ultimi anni l'amministrazione. E la volontà di arrivare a concludere certi progetti. Prendiamo la variante di Serravalle: nel 2013 abbiamo approvato un regolamento urbanistico che doveva dare risposta agli interventi sulle nuove strade ma la morsa del patto di stabilità ci portava a non avere gli strumenti per permettere al Comune di realizzarle. Adottammo una strategia che rendeva corresponsabili i privati insieme al Comune. Per Serravalle, nel 2019 prevedevamo la realizzazione con il coinvolgimento del Comune e di due soggetti privati che avevano un piano attuativo che era attraversato da questa strada. Per la sua attuazione tutti e tre i soggerti avrebbero dovuto agire all'unisono, con finanziamenti e con gli altri atti utili a far partire la realizzazione. Situazione che non si è mai concretizzata, al punto che abbiamo deciso di mettere mano a quella previsione che ci costringeva a restare sempre legati alle azioni dei privati con i quali avremmo dovuto interagire.Abbiamo provato a togliere loro questa responsabilità che è caduta tutta sul Comune: in tre anni e mezzo la strada è stata è stata progettata e realizzata. E' un'opera di cui vado orgoglioso, proprio perché l'ho seguita in tutto il suo percorso. Pensate: il progetto originario di quel tracciato, risaliva al 1982.

Escludendo i progetti che sono già stati programmati, qual è l'opera che, secondo lei, deve essere realizzata nei prossimi anni: il cosiddetto sogno nel cassetto…
Il mio sogno? E'di veder terminata la circonvallazione a Sud. La strada di Carraia, quella che parte dalla rotonda di ingresso e uscita della Fi.Pi.Li Empoli Centro. Il progetto prevede che prosegua fino a via dell'Ulivo.

E poi c'è la strada prevista dalle varianti in discussione, che riguarda il polo scolastico.
Andrà in parallelo alla ferrovia. Ma non sarà solo al servizio del Polo scolastico e della nuova scuola che la città Metropolitana ha previsto in quell'area. La strada servirà anche a chi utilizzerà il futuro impianto di atletica che nascerà nell'area del Centro commerciale e sarà utile per alleggerire il traffico da via Raffaello Sanzio, soprattutto nelle ore di punta.

Quindi, mi sembra di capire che la viabilità è un nodo cruciale della città.
E' importante perché gli investimenti sulla viabilità hanno come obiettivo principale quello di liberare le vie urbane dal traffico. In questo modo ci si può permettere di investire con maggiore incisività sulla mobilità sostenibile: più piste ciclabili, più progetti che puntano alla riduzione dei gas clima alteranti. Dobbiamo fare la nostra parte per contrastare il cambiamento climatico e mitigare i cambiamenti in corso in questo momento. La leva più importante è la mobilità.

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