Varis: Alia e i sindaci fanno il gioco delle tre carte
21-09-2023 14:01 - Opinioni
di Varis Rossi
Girando in Empoli, ascoltando e parlando con diversi cittadini, avverti un malumore rassegnato e cupo. Non sanno a quale santo votarsi e questo non è buona cosa. Mi riferisco ad Alia ed alle loro tariffe sul sudicio che sono state incrementate a fronte di comportamenti virtuosi mantenuti nella raccolta differenziata. Con le tariffe ognuno di noi è sotto un TTO (trattamento tariffario obbligatorio). Nessuno veramente si spende per arrivare ad un consenso informato!
Esagerazione, la mia? Forse sì, forse no. Alia, da queste parti, non gode di buona stampa. Ha condotto, con la piena disponibilità, ancora incomprensibile per me, dei sindaci di quaggiù, ed in particolare della sindaca di Empoli, la possibile realizzazione del gassificatore di Marcignana e la Multiutility, nel primo caso sacrificando ettari di territorio e nel secondo allontanando i servizi, sacrificando fra le prime cose l’acqua, la nostra acqua, che non è in proprietà. Noi umani dovremmo averne cura anche per il resto dei viventi che non possono incidere nelle megalomanie del potere.
Forse c’è di più. Ad Empoli, per la storia delle istituzioni locali, una novità, una pessima novità. Sovrintendere un Comune non vuol dire che l’ente sia della maggioranza politica. Non si può, cara sindaca e cara maggioranza, oscurare del tutto, il fatto che una minoranza consiliare abbia richiesto ed ottenuto un referendum per l’annullamento del progetto multiutility e della delibera consiliare del 18 ottobre 2022, la n. 93. Nessun supporto informativo, nessuna disponibilità per questo referendum, per un istituto giuridico scritto nello Statuto comunale. La democrazia, anche quella comunale, va protetta e favorita con beneficio per l’istituzione e con onore di chi sovrintende. Nessuno ha colto questo sminuire per ostacolare. Non ci meravigliamo.
L’opinione pubblica da noi non è il punto centrale e di riferimento. Bastano i tavoli partecipativi! Se sa e se può, il rischio è che cammini contro, che non sia né indifferente né suddita. Ma i quesiti richiesti erano due. L’altro riguardava il gassificatore. I garanti, la cui terzietà è assoluta, l’hanno respinto. Motivando che non è ammissibile in quanto può essere indetto solo se l’amministrazione ha un esclusivo ruolo decisionale sulla questione. “per ciò che concerne il gassificatore il Comune di Empoli non ha nessuna voce in capitolo, non avendo nessun tipo di controllo riguardo le scelte operate da Alia e sottoposte a nulla osta da parte della Regione”.
Proprio oggi un consigliere regionale di FdI dà notizia della esistenza di una lettera con cui Alia rinuncia a realizzare il gassificatore di Empoli. Forse qualche timore circola. Andare a firmare il referendum per l’acqua pubblica vuol dire per noi empolesi firmare anche contro il gassificatore. Alia fa il gioco delle tre carte. Come i tre sindaci che hanno imposto una pausa. In questi pluriservizi c’è una sorta di presenza a tutto tondo, si direbbe, di Irace che non fa pausa alcuna. Sa che può agire perché così vogliono i suoi riferimenti Istituzionali, dando l’impressione di un rovesciamento, che siano i Comuni al suo servizio. Potenza dell’amministratore delegato!
La pausa chiesta da varie parti aiuta a rimettere le cose a posto. A posto vuol dire primo semestre 2024. Vuol dire un’offerta pubblica iniziale, in sigla IPO, al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi in borsa per la prima volta. I tre sindaci hanno deliberato per ottenere questa forma, la Borsa e questo tipo di finanziamenti. Firenze l’ha detto apertamente per voce del sindaco, ma nell’oggetto della sua delibera il termine Borsa non c’è. Prato, stesso pensiero sindacale, si fa aiutare da un avverbio, eventualmente. Empoli con tutta la cerchia scrive apertamente nell’oggetto della delibera 93 del 18 ottobre 2022 che con questi servizi si vuole andare in Borsa.
Essere innovativi vuol dire non guardare indietro, ma avanti. Non si sentono ideologici! L’altro giorno, una signora mi diceva che una visita neurologica gliela avevano data a Vaiano (?). Siamo andati un po’ troppo avanti. Abbiamo aziendalizzato la nostra Usl ed il risultato è che tanti cittadini di queste zone sono accomunati a coloro che vivono in zone di montagna! Siamo una periferia di Firenze e di Prato e di Pistoia. La sanità, il nostro ospedale, pur eccellente, non è più quello che era, quando al posto della A di azienda, c’era la U di unità sanitaria locale.
Attenzione. Questa pausa è frutto delle primarie del PD. Il risultato è stato diverso da quello dei cosiddetti gruppi dirigenti. 10/11 sindaci in minoranza. La loro proposta di segretario bocciata come in un referendum. È la prima volta. Ma potrebbe non essere l’ultima. Accettare una pausa che sia ad esito definito. La bolla la scrive la nostra sindaca. “perché non capirei quale tipo di percorso avrebbe svolto fino a qui il partito regionale per poter assumere una posizione in merito al processo amministrativo della multiutility”. Non c’è nessuno stop. Una pausa senza stop! Quello che “qualche Solone definisce bertuello giuridico rappresenta un risultato importante e condiviso da tutti.” Mettiamoci alla stanga, in primo luogo tu segretario Fossi su cui ricade principalmente la responsabilità di allargare il perimetro della multiutility agli altri territori della Toscana”.
Empolesi andate a firmare per il referendum. Altrimenti prevarrà la cultura del TTO e in borsa, si sappia, entrano solo le regole della borsa. Entra la privatizzazione dell’acqua in barba al referendum del 2011.