Un punto pesante nel segno di Cancellieri
02-12-2023 20:11 - Sport
di Gabriele Guastella
La partita con il Genoa per Matteo Cancellieri è un po' come un cerchio che si chiude. Il ragazzo nativo di Roma, cresciuto tra Polisportiva De Rossi e Roma, non segnava da trentacinque partite: l'ultima volta era riuscito ad esultare indossando la maglia dell'Hellas Verona, marzo del 2022, proprio contro l'Empoli, allora allenato dal suo attuale mister Aurelio Andreazzoli. Finì 1-1 e fu il gol del definitivo pareggio, esattamente come oggi al Luigi Ferraris di Genova. In queste trentacinque partite di astinenza da gol, oltre al finale di stagione con gli scaligeri, c'è tutta la sua esperienza con la Lazio, da vice-Immobile, e questo primo scorcio di campionato con l'Empoli dove la crescita sotto il profilo prestazionale è stata evidente soprattutto con il ritorno sulla panchina azzurra del tecnico di Massa.
Nel gol di Matteo Cancellieri c'è anche la rabbiosa esultanza che chiude trentacinque giornate di campionato non facili per il ragazzo, e la rabbiosa esultanza di un gruppo che nonostante i tre gol rifilati al Sassuolo è dovuto uscire appena sei giorni fa ancora una volta sconfitto davanti al proprio pubblico al Carlo Castellani.
Nella rete dell'Empoli, che strappa un punto pesantissimo da un campo ostico come quello del Genoa, sospinto da trentamila scatenati cuori rossoblù, c'è ancora una volta la partecipazione totale del gruppo. Totale, perché quando per la terza volta di seguito chi subentra partecipa in maniera così evidente ad un gol importante, era accaduto a Napoli e contro il Sassuolo per la rete del momentaneo 3-3 a quattro minuti dalla fine, significa che c'è una cultura del lavoro di eccellente livello.
Se questa eccellenza sarà poi trasferita in altri particolari di una partita allora anche la classifica potrebbe iniziare ad eccellere per l'Empoli. Intanto gli azzurri riescono in due obiettivi non da poco: il primo quello di portare a casa un risultato positivo pur subendo una rete, non era mai successo prima d'ora in stagione; il secondo quello di riuscire a mantenere invariate le distanze in classifica rispetto al gruppo delle squadre che in questo momento respirano a minima distanza di sicurezza sopra la zona retrocessione.
La scelta di raccontare il match tra Genoa ed Empoli partendo dal pareggio azzurro, avvenuto dentro all'ultimo spicchio di partita, è voluta: doveva essere sottolineata la reazione degli uomini di Andreazzoli al gol genoano subito nel primo tempo. A proposito che gol dell'ex Atalanta: un collo esterno sinistro d'alta scuola calcistica. Per l'Empoli non c'è stata solo l'azione del pareggio, sono da evidenziare anche dieci minuti in cui gli azzurri ad un certo punto hanno dato la sensazione di poterla perfino ribaltare, tenendo in scacco i padroni di casa per un bel po' e facendo calare il gelo nel catino del Marassi.
Poi, come nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo, è uscito fuori il Genoa che nel finale ha costretto l'Empoli ad arretrare un po' la linea, abbandonando quella caratteristica che lo ha visto predominare per almeno settanta minuti di partita: pressione alta e riconquista del pallone sulla metà campo altrui. Cosa in cui l'Empoli eccelle: alla statistica "palle recuperate nella metà campo avversarie", in questa edizione della Serie A, a veleggiare con numeri importanti trovate proprio l'Empoli.
Magari gli azzurri, come il Genoa, non fanno della propria caratteristica il possesso palla (Empoli quart'ultimo e Genoa ultimo) e per questo ne è uscita fuori una gara con possesso palla equivalente ed una continua ricerca della verticalizzazione da ambo le parti. Un match intenso, giocato su ritmi importanti, in cui l'ex Milan Junior Messias ha colpito una traversa, pur masticando il pallone: nono legno stagionale per il Genoa. Dentro allo stesso match dall'altra parte barricata, quella empolese si intende, si è notata la crescita esponenziale anche di Daniel Maldini che, come Kovalenko, potrebbe risultare un’arma davvero importante per il proseguo della stagione.
Finisce 1-1, un giustissimo risultato che mantiene inalterate le distanze, ma che permette comunque alle due squadre di smuovere la classifica: per l'Empoli in attesa di un altro incrocio fondamentale per la lotta salvezza in casa contro il Lecce, lunedì prossimo 11 dicembre.
1-1
GENOA (3-5-2) - 1 Martinez; 14 Vogliacco, 4 De Winter, 5 Dragusin; 20 Sabelli (dal 38' st 37 Puscas), 32 Frendrup, 47 Badelj, 17 Malinovsky (dal 28' st 40 Fini), 22 Vasquez (dal 28' st 55 Haps); 10 Junior Messias (dal 21' st 14 Kutlu), 19 Retegui. A disp. 16 Leali, 39 Sommariva; 99 Galdames, 36 Hefti, 24 Jagiello, 3 Martin, 33 Matturro, 2 Thorsby. All. Alberto Gilardino
La partita con il Genoa per Matteo Cancellieri è un po' come un cerchio che si chiude. Il ragazzo nativo di Roma, cresciuto tra Polisportiva De Rossi e Roma, non segnava da trentacinque partite: l'ultima volta era riuscito ad esultare indossando la maglia dell'Hellas Verona, marzo del 2022, proprio contro l'Empoli, allora allenato dal suo attuale mister Aurelio Andreazzoli. Finì 1-1 e fu il gol del definitivo pareggio, esattamente come oggi al Luigi Ferraris di Genova. In queste trentacinque partite di astinenza da gol, oltre al finale di stagione con gli scaligeri, c'è tutta la sua esperienza con la Lazio, da vice-Immobile, e questo primo scorcio di campionato con l'Empoli dove la crescita sotto il profilo prestazionale è stata evidente soprattutto con il ritorno sulla panchina azzurra del tecnico di Massa.
Nel gol di Matteo Cancellieri c'è anche la rabbiosa esultanza che chiude trentacinque giornate di campionato non facili per il ragazzo, e la rabbiosa esultanza di un gruppo che nonostante i tre gol rifilati al Sassuolo è dovuto uscire appena sei giorni fa ancora una volta sconfitto davanti al proprio pubblico al Carlo Castellani.
Nella rete dell'Empoli, che strappa un punto pesantissimo da un campo ostico come quello del Genoa, sospinto da trentamila scatenati cuori rossoblù, c'è ancora una volta la partecipazione totale del gruppo. Totale, perché quando per la terza volta di seguito chi subentra partecipa in maniera così evidente ad un gol importante, era accaduto a Napoli e contro il Sassuolo per la rete del momentaneo 3-3 a quattro minuti dalla fine, significa che c'è una cultura del lavoro di eccellente livello.
Se questa eccellenza sarà poi trasferita in altri particolari di una partita allora anche la classifica potrebbe iniziare ad eccellere per l'Empoli. Intanto gli azzurri riescono in due obiettivi non da poco: il primo quello di portare a casa un risultato positivo pur subendo una rete, non era mai successo prima d'ora in stagione; il secondo quello di riuscire a mantenere invariate le distanze in classifica rispetto al gruppo delle squadre che in questo momento respirano a minima distanza di sicurezza sopra la zona retrocessione.
La scelta di raccontare il match tra Genoa ed Empoli partendo dal pareggio azzurro, avvenuto dentro all'ultimo spicchio di partita, è voluta: doveva essere sottolineata la reazione degli uomini di Andreazzoli al gol genoano subito nel primo tempo. A proposito che gol dell'ex Atalanta: un collo esterno sinistro d'alta scuola calcistica. Per l'Empoli non c'è stata solo l'azione del pareggio, sono da evidenziare anche dieci minuti in cui gli azzurri ad un certo punto hanno dato la sensazione di poterla perfino ribaltare, tenendo in scacco i padroni di casa per un bel po' e facendo calare il gelo nel catino del Marassi.
Poi, come nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo, è uscito fuori il Genoa che nel finale ha costretto l'Empoli ad arretrare un po' la linea, abbandonando quella caratteristica che lo ha visto predominare per almeno settanta minuti di partita: pressione alta e riconquista del pallone sulla metà campo altrui. Cosa in cui l'Empoli eccelle: alla statistica "palle recuperate nella metà campo avversarie", in questa edizione della Serie A, a veleggiare con numeri importanti trovate proprio l'Empoli.
Magari gli azzurri, come il Genoa, non fanno della propria caratteristica il possesso palla (Empoli quart'ultimo e Genoa ultimo) e per questo ne è uscita fuori una gara con possesso palla equivalente ed una continua ricerca della verticalizzazione da ambo le parti. Un match intenso, giocato su ritmi importanti, in cui l'ex Milan Junior Messias ha colpito una traversa, pur masticando il pallone: nono legno stagionale per il Genoa. Dentro allo stesso match dall'altra parte barricata, quella empolese si intende, si è notata la crescita esponenziale anche di Daniel Maldini che, come Kovalenko, potrebbe risultare un’arma davvero importante per il proseguo della stagione.
Finisce 1-1, un giustissimo risultato che mantiene inalterate le distanze, ma che permette comunque alle due squadre di smuovere la classifica: per l'Empoli in attesa di un altro incrocio fondamentale per la lotta salvezza in casa contro il Lecce, lunedì prossimo 11 dicembre.
1-1
GENOA (3-5-2) - 1 Martinez; 14 Vogliacco, 4 De Winter, 5 Dragusin; 20 Sabelli (dal 38' st 37 Puscas), 32 Frendrup, 47 Badelj, 17 Malinovsky (dal 28' st 40 Fini), 22 Vasquez (dal 28' st 55 Haps); 10 Junior Messias (dal 21' st 14 Kutlu), 19 Retegui. A disp. 16 Leali, 39 Sommariva; 99 Galdames, 36 Hefti, 24 Jagiello, 3 Martin, 33 Matturro, 2 Thorsby. All. Alberto Gilardino
EMPOLI (4-3-3) - 99 Berisha; 19 Bereszynski, 33 Luperto, 34 Ismajli, 13 Cacace; 21 Fazzini (dal 1' st 8 Kovalenko), 22 Ranocchia (dal 20' st 5 Grassi), 29 Maleh (dal 31' st 18 Marin); 28 Cambiaghi, 9 Caputo (dal 48' st 7 Shpendi), 27 Maldini (dal 20' st 20 Cancellieri); A disp. 1 Perisan, 25 Caprile; 4 Walukiewicz, 24 Ebuehi, 30 Bastoni, 11 Gyasi, 23 Destro. All. Aurelio Andreazzoli
Arbitro: Sig. Gianluca Aureliano di Bologna (Liberti-Cortese | IV Uff.le Gualtieri - VAR Meraviglia-Mazzoleni)
Marcatori: 37' 17 Malinovsky (G); 22' st 20 Cancellieri (E).
NOTE: Angoli Genoa 5 Empoli 3. Ammoniti: al 13' 22 Ranocchia (E); al 11' st 17 Malinovsky (G), al 42' st 14 Vogliacco (G), al 47' st 47 Badelj (G). Espulsi: nessuno. Recupero: 1' pt - 4' st. Spettatori: 30mila.