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Tpe a Mantellassi: solo la gestione diretta del servizio evita scalate

14-09-2023 08:59 - Politica
Interpretando e apprezzando il gesto del presidente Alessio Mantellassi nel rispondere alle domande specifiche come un timido tentativo di rottura del muro di gomma che persiste sulla questione Multiutility (su cui stiamo raccogliendo firme per svolgere un referendum abrogativo) ed in considerazione delle sue stesse precisazioni sul fatto che, dato il ruolo che ricopre, non è mai stato chiamato ad approfondire, speriamo di fare cosa gradita informando lui e tutti i cittadini che, se vogliamo proteggere le nostre aziende da scalate esterne, l'unico e solo modo è quello previsto dall'art. 43 della Costituzione, ovvero la gestione diretta del servizio, senza soci privati e quindi sottraendosi al sistema di gara che tanto intimorisce. Quello che invece viene portato avanti è un sistema in cui ci si deve obbligatoriamente aprire alle gare e nel quale non si può pensare di vincere tutte le gare, sarà quindi solo questione di tempo e finiremo inevitabilmente con la perdita di aziende, gestioni e controllo.

Per quanto riguarda la riflessione sulla holding e del fatto che possa esistere indipendentemente dalla quotazione in borsa, bisogna ancora una volta approfondire quello che è scritto nelle carte, poiché per come è stato realizzato lo statuto della holding risulta chiaro che tutto l'assetto societario attuale e futuro è concepito per operare con soci privati provenienti dalla borsa. Se non vogliamo la borsa anche tutti gli statuti ed i patti parasociali di tutte le società create e da creare devono essere riscritti, pena l'impossibilità ad operare in modo realmente efficace ed efficiente.

Altra importante precisazione proveniente da approfondimenti specifici, riguarda lo statuto della HoldCo, dove si trova all'art. 4 l'indicazione che "possono essere soci della società tutti i Comuni del territorio nazionale" e soprattutto all'art. 8 si legge che "le azioni non sono trasferibili a terzi per il termine di 5 anni dalla data di costituzione della Società", aprendo la cessione di quote delle nostre società non solo ad altri comuni di altre regioni, ma anche ai privati dopo appena 5 anni. Quella che quindi è stata sempre presentata come garanzia per il mantenimento della proprietà pubblica, non lo sarà più dopo appena 5 anni.

E' evidente che l'assenza di un dibattito realmente aperto a tutti, anche al di fuori dei partiti, stia portando le amministrazioni comunali a diffondere notizie condizionate da vizi ideologici che provengono da chi sta portando avanti questo progetto, ovvero dall'amministratore delegato e dal consiglio di amministrazione di Alia Multiutility. In assenza di una reale volontà della politica di voler ascoltare e accogliere anche le osservazioni, le proposte e le richieste dei cittadini, purtroppo i politici di ogni ordine e grado finiscono loro malgrado per riportare le sole informazioni incomplete e tendenziose che ricevono, dimostrandosi così impreparati.

E' quindi nell'interesse di tutti fermare una volta per tutte la deriva autoritaria dei consigli di amministrazione, che già con la questione gassificatore abbiamo visto quali conseguenze possa avere, dato che anche di fronte al no del comune di Empoli, l'amministratore delegato Irace ha comunque affermato che sarebbe andato avanti nel progetto. Quanto ancora vogliamo accettare questo sistema dove a decidere sui servizi e beni essenziali non sono più i sindaci e i cittadini?


Fonte: Ufficio stampa
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