'Stadio sì ma non così' scrive al sindaco: otto punti critici
30-10-2024 08:58 - Politica
Egregio Signor Sindaco,
Con la presente lettera il Comitato “STADIO SÌ, ma NON COSÌ”, composto da cittadini residenti empolesi, esprime il proprio forte disappunto su come si sta gestendo il progetto di restyling dello Stadio Comunale “Carlo Castellani” di Empoli. Il processo partecipativo ci è parso incanalato a supportare solo lo scenario n. 3 del documento informativo “Stadio Insieme 2024”, caldeggiato dall’Empoli Footbal Club, che ha il maggiore impatto sulla qualità di vita dei cittadini empolesi, sul tessuto commerciale del quartiere, sul mercato settimanale e su quello che resta del ‘centro commerciale naturale’ di Empoli. Il quartiere di Serravalle è stato pensato con lungimiranza come vero e proprio polmone verde per la città intera e crediamo che una scelta orientata da interessi privati vada a cambiare la vocazione reale del quartiere da sportiva a commerciale.
Sulla proposta sono stati rilevati alcuni punti critici che ci sembrano gravi e degni di attenzione per chi ha a cuore il bene comune:
Fonte: Ufficio stampa
Con la presente lettera il Comitato “STADIO SÌ, ma NON COSÌ”, composto da cittadini residenti empolesi, esprime il proprio forte disappunto su come si sta gestendo il progetto di restyling dello Stadio Comunale “Carlo Castellani” di Empoli. Il processo partecipativo ci è parso incanalato a supportare solo lo scenario n. 3 del documento informativo “Stadio Insieme 2024”, caldeggiato dall’Empoli Footbal Club, che ha il maggiore impatto sulla qualità di vita dei cittadini empolesi, sul tessuto commerciale del quartiere, sul mercato settimanale e su quello che resta del ‘centro commerciale naturale’ di Empoli. Il quartiere di Serravalle è stato pensato con lungimiranza come vero e proprio polmone verde per la città intera e crediamo che una scelta orientata da interessi privati vada a cambiare la vocazione reale del quartiere da sportiva a commerciale.
Sulla proposta sono stati rilevati alcuni punti critici che ci sembrano gravi e degni di attenzione per chi ha a cuore il bene comune:
1. cessione gratuita e definitiva di un bene comune (12000 mq di campo sussidiario), che da tempo immemore è di proprietà delle comunità locali, che hanno sempre conservato l’utilità pubblica e la destinazione ad attività collettive;
2. diritto di superficie a titolo gratuito per 73 anni di un immobile pubblico (lo stadio);
3. esenzione della tassazione di IMU e TARIC che creerebbe un pericoloso precedente e una palese ingiustizia nei confronti di ogni altro soggetto imprenditoriale o cittadino privato;
4. conoscenza incompleta dell’intero carico finanziario in merito al valore del patrimonio immobiliare dello stadio attuale, costi già sostenuti per la costruzione della bretella e dell’impianto di atletica a Santa Maria, mancati introiti (oneri di urbanizzazione, IMU e TARIC) sull’intero arco temporale della concessione;
5. tutela della falda idrica in una zona nevralgica del nostro territorio per la presenza di numerosi pozzi per l’acquedotto pubblico; preoccupazione per la realizzazione di nuovi vani interrati che potrebbero interferire con la falda;
6. salvaguardia del Rio Mosca, tombato, che passa sotto lo stadio e che, nel caso di intensi eventi metereologici, mostra di avere una sezione non sufficiente;
7. custodia delle aree verdi esistenti che non devono essere sacrificate per costruire albergo e parcheggi in superficie, consumando suolo pubblico;
8. Incremento dei volumi di traffico dovuto all’inserimento di nuove attività commerciali e ricettive. Abbiamo poi capito che il percorso partecipativo chiedeva solo di dire “un SI o un NO” ad una proposta dell'Empoli FC, non di discutere davvero nel merito delle scelte urbanistiche che investiranno l’intera città, con un impatto che coinvolgerà le prossime tre generazioni di empolesi.
2. diritto di superficie a titolo gratuito per 73 anni di un immobile pubblico (lo stadio);
3. esenzione della tassazione di IMU e TARIC che creerebbe un pericoloso precedente e una palese ingiustizia nei confronti di ogni altro soggetto imprenditoriale o cittadino privato;
4. conoscenza incompleta dell’intero carico finanziario in merito al valore del patrimonio immobiliare dello stadio attuale, costi già sostenuti per la costruzione della bretella e dell’impianto di atletica a Santa Maria, mancati introiti (oneri di urbanizzazione, IMU e TARIC) sull’intero arco temporale della concessione;
5. tutela della falda idrica in una zona nevralgica del nostro territorio per la presenza di numerosi pozzi per l’acquedotto pubblico; preoccupazione per la realizzazione di nuovi vani interrati che potrebbero interferire con la falda;
6. salvaguardia del Rio Mosca, tombato, che passa sotto lo stadio e che, nel caso di intensi eventi metereologici, mostra di avere una sezione non sufficiente;
7. custodia delle aree verdi esistenti che non devono essere sacrificate per costruire albergo e parcheggi in superficie, consumando suolo pubblico;
8. Incremento dei volumi di traffico dovuto all’inserimento di nuove attività commerciali e ricettive. Abbiamo poi capito che il percorso partecipativo chiedeva solo di dire “un SI o un NO” ad una proposta dell'Empoli FC, non di discutere davvero nel merito delle scelte urbanistiche che investiranno l’intera città, con un impatto che coinvolgerà le prossime tre generazioni di empolesi.
Tuttavia sta al Comune bilanciare l’interesse primario con altri interessi, definiti “secondari” che invece sono quelli che riguardano direttamente i cittadini, cioè il lavoro, la salute e la qualità della vita. È evidente che la manutenzione dello stadio DEBBA ESSERE FATTA CON URGENZA, ma è meno evidente come un intervento di ammodernamento debba trasformarsi in uno stravolgimento di una città. Lo stadio lo sarebbe sostanzialmente inibito alla pratica sportiva dei cittadini e, dunque, finalizzato alla sola commercializzazione dello spettacolo calcistico. Noi immaginiamo una struttura che sia utilizzata per le varie attività sportive della città, non solo per il calcio, aperta all’utilizzo pubblico e alla fruizione di tutti cittadini. Una struttura che tenga di conto dei volumi degli edifici limitrofi e non crei un ‘bulimico panettone’ (28 m di altezza che incombono su strade ridotte di sezione) con finalità speculativo-commerciali.
Siamo dunque disponibili a sostenere scelte che consentano di ristrutturare lo Stadio Comunale “Carlo Castellani”, rendendolo funzionale e sicuro per i suoi diversi fruitori, entro costi accettabili in termini di impatto sociale, economico, ambientale, per la nostra comunità. Consegniamo questo documento quale formale espressione delle osservazioni da parte di numerosi cittadini e delle richieste di modifica della proposta caldeggiata dall'Empoli FC.
Fonte: Ufficio stampa