21 Novembre 2024
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Rsa a Vinci, dall'opposizione un esposto alla Corte dei Conti

17-10-2024 18:42 - Circondiario
La vertenza riguardante la costruzione delle due RSA a Vinci si riapre con l'aggiunta di un nuovo capitolo: il gruppo “In Comune per Vinci” ha deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti - Procura Regionale Toscana – (firmato dal proprio consigliere Giuseppe Pandolfi) per chiedere di verificare: “l'eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche”.
"Ciò si è reso necessario a causa della scelta dell'Amministrazione Comunale, che non solo si è prodigata tramite i propri uffici per rimuovere tutti gli ostacoli e adottare una variante al Regolamento Urbanistico al fine di permettere la realizzazione di questo devastante progetto scansando l'iter del Piano Strutturale avviato, ma ha favorito in molti modi l'immobiliarista Carron nella determinazione degli oneri da lui dovuti", spiega in un comunicato il Gruppo di opposizione In Comune per Vinci.
Che prosegue: "Il tutto è stato fatto senza la benché minima considerazione e attenzione per la rilevantissima questione del consumo di suolo disattendendo così, pervicacemente, anche le esplicite indicazioni della Regione Toscana di ridurre le nuove costruzioni: oneri molto bassi dovrebbero applicarsi solo in caso di ristrutturazioni al fine di privilegiare, finalmente, il riuso. E' necessario comunque, per far comprendere bene l'intera questione, ripercorrerne brevemente le tappe. Nel 2021 la società “Carron cav. Angelo SpA”, impresa edile con sede a Treviso, si presenta in Comune a Vinci e manifesta l'intenzione di realizzare due Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) di 80 posti ciascuna per un totale di 160 posti letto. La società si è già scelto il luogo, una intatta collina a ridosso della frazione di Sovigliana, e ha già stipulato un contratto preliminare di acquisto con i proprietari dei terreni individuati. E in tale contratto ha posto, preliminarmente, una serie di condizioni in merito a procedure urbanistiche che il Comune avrebbe dovuto adottare per consentirne la realizzazione, altrimenti si sarebbe ritirata dall'intento con la rescissione del contratto stesso, senza pagare penali. Condizioni queste che sono state tutte approvate, con solerzia, dall'ente locale. Tra queste condizioni, anche quella di non pagare più di 150.000 euro di oneri oltre a quelli in opere “in sito” scomputate.
La percezione che abbiamo avuto è quella di una totale sudditanza verso il privato, che avendo fatto balenare alla amministrazione il miraggio di una “grande occasione” da cogliere al volo ha condotto il gioco sin dall'inizio dichiarando la sua intenzione, ove non fossero state recepite le sue aspettative, di andare in altri comuni più accondiscendenti.

Quel che è successo nel Consiglio Comunale del 10 settembre è l'ultimo atto di questo percorso, che ha visto la Amministrazione Comunale proporre quattro delibere che in vario modo hanno consentito alla Carron SpA di portare a casa il massimo dei vantaggi:

Con la proposta di delibera n° 57 del 9/8/2024 si è proceduto alla acquisizione al demanio stradale comunale del tratto iniziale da via Grocco a via Murri della via Alfieri tramite cessione gratuita da parte dei proprietari: tale strada, vicinale al servizio di poche abitazioni, è stata acquisita per poter poi adeguarla (con risorse pubbliche) in modo da renderla funzionale al traffico futuro attratto dalla RSA di progetto. Un altro tratto di via Alfieri è invece stato espropriato per il medesimo scopo, con l'intervento di Carron che tra gli oneri di urbanizzazione si fa carico di ristrutturarlo. Invece di mettere a carico della società Carron anche la sistemazione di questo primo tratto, si son fatti lavorare i funzionari comunali nel reperimento dei consensi dei proprietari, e si useranno poi fondi pubblici per l'adeguamento stradale di cui non esisteva nessuna necessità senza la Variante di progetto. Con la proposta di delibera n°60 del 2/9/2024 si sono determinati gli importi degli ONERI STRAORDINARI dovuti dal privato in virtù dei benefici avuti dalla approvazione della Variante da lui richiesta. Si è scelto un criterio per calcolare l'importo dovuto che ha condotto ad una quantificazione esigua, e oltre a questo si è data una valutazione molto alta del valore dei terreni prima della variante in virtù della loro destinazione fabbricabile residenziale, cosa questa che ha ridotto lo scarto con il valore delle aree dopo la variante. Ma in realtà quelle residenze non erano più realizzabili con la decadenza del vecchio Regolamento Urbanistico e la adozione del nuovo Piano Strutturale nel dicembre 2023. Con la proposta di delibera n° 61 del 2/9/2024 si è messo mano alle tabelle comunali di determinazione del contributo sul COSTO DI COSTRUZIONE, creando una categoria di “servizi” di pubblica utilità nella quale interventi privati quali CLINICHE DI LUSSO, CINEMA PRIVATI, PALESTRE PRIVATE, vengono equiparate a ONLUS, Chiesa cattolica o associazionismo e volontariato prevedendo una contribuzione bassissima (l'1%) che ha portato alla fine il Comune di Vinci a riscuotere in tutto 90.000 euro da questa operazione immobiliare. Quarrata, per un medesimo intervento di RSA ha applicato per esempio una percentuale al 5%. Con la proposta di delibera n° 63 del 4/9/2024 si è infine approvata una CONVENZIONE con il privato che ha determinato le opere da portare a scomputo degli oneri di urbanizzazione, consentendo a Carron di non corrispondere neanche i 145.000 euro di oneri secondari e i 180.000 euro di oneri straordinari che sono stati trasformati in opere dichiarate “utili per la collettività” ma in realtà funzionali alla realizzazione del progetto di RSA: un fognone per le acque bianche che da via Alfieri porta sino al collettore comunale le acque piovane prodotte dalla cementificazione della collina, una rotonda stradale all'incrocio di via Alfieri con via Grocco, uno studio sul traffico in zona del tutto incongruamente affidato ad un privato. A ciò si somma il fatto che TUTTE LE OPERE che Carron realizzerà e cederà al Comune sono in realtà funzionali al suo progetto: il potenziamento e prolungamento di via Alfieri sino alle future RSA, il grande parcheggio, il verde pubblico che lo correda (di cui nessuno sentiva l'esigenza, in piena campagna), i fognoni e sottoservizi al servizio della nuova urbanizzazione. Passando poi la proprietà di tutte queste opere si farà carico alle casse comunali di una manutenzione futura onerosa e permanente.

In conclusione, il privato non realizza opere realmente utili per la collettività a prescindere dai suoi interessi, non paga oneri finanziari adeguati e non viene neanche incontro alle esigenze della popolazione dal punto di vista della accessibilità della struttura che realizzerà: non vi sono infatti impegni ottenuti dalla Amministrazione Comunale dal punto di vista del contenimento delle tariffe (cosa che diminuirebbe per Carron la appetibilità finanziaria della struttura), solo una “riserva” di 5 posti NON CONVENZIONATI per i residenti di Vinci che potranno pagare il 5% in meno, cifra irrisoria su tariffe che si aggirano sui 3000 euro al mese".
A fronte di tutto questo il gruppo “In Comune per Vinci” ritiene che in tale situazione sia giusto chiedere alla Procura della Corte dei Conti di aprire una istruttoria per verificare la legittimità delle suddette delibere consiliari, al fine di tutelare gli interessi pubblici coinvolti.
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