Rifiuti sotto l'antenna di via Valdorme, la denuncia di Fratelli d'Italia
21-10-2024 07:59 - Politica
I consiglieri comunali del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia Empoli Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, dando voce alle segnalazioni inascoltate da circa tre anni di alcuni cittadini, denunciano lo stato di abbandono di cavi verosimilmente elettrici,delle relative bobine in legno e di altro materiale nei pressi del cimitero di Empoli sito in via Val d'Orme, proprio sotto una delle due antenne telefoniche che appare essere stata disattivata dalla società che la utilizzava.
"Ma i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Empoli non possono omettere di denunciare che la morale dei falsi ambientalisti, purtroppo, non risparmia nessuno: neanche il comune di Empoli. Si mettono fototrappole per “catturare” i cittadini che depositano i loro sacchetti dell'immondizia in giro per la città, si fanno comunicati stampa per pubblicizzare presunti risultati eccezionali nella lotta ai “pirati del sacchetto selvaggio” sanzionati dalla polizia municipale, ma questa amministrazione comunale (autocelebratosi “virtuosa” e “ambientalista”) scade nella solita ipocrisia e mancanza di coerenza facendo finta di non vedere i rifiuti che vengono scaricati da chi non è solo “pirata del sacchetto selvaggio”, e non lo è macroscopicamente e senza bisogno di fototrappole per rendersene conto", scrivono in un comunicato i consiglieri Peccianti, Di Stefano e Carriero..
Che poi prosegue: "Proprio nei pressi del cimitero comunale di via Val d'Orme, infatti, sotto i resti di un'antenna telefonica dismessa, giacciono i cavi per antenne telefoniche che sono considerati “Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE)” e le relative bobine in legno, insieme ad altro materiale. Questi rifiuti devono essere smaltiti correttamente per evitare di inquinare l'ambiente. I RAEE includono tutti i componenti elettrici ed elettronici che non sono più funzionanti o utili, come cavi, fili, e componenti elettronici di vari dispositivi.
I cavi per installazioni di antenne telefoni che devono essere smaltiti correttamente per evitare di inquinare l'ambiente facendo semplici passaggi: devono essere raccolti separatamente dagli altri rifiuti domestici; devono essere portati in un centro di raccolta RAEE o a un punto di raccolta ecologico designato dove i materiali dei cavi, come il rame e le plastiche, verranno recuperati e riciclati per produrre nuovi prodotti.
Ma conferire questo tipo di rifiuti in un centro di raccolta costa: e allora sembra essere più comodo lasciare gli scarti di lavorazione sul territorio: e nessuno dice nulla!Sembrerebbe (addirittura) che il silenzio (assenso?) duri da circa tre anni: stando a quanto hanno riferito alcuni cittadini che frequentano quotidianamente il cimitero".
Per Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano è "singolare costatare come l'amministrazione comunalepossa promuovere pubblicamente cause ambientali, per poi trasformarle in azioniche non riflettono gli stessi valori.
Eticamente, un comune che non interviene per sanzionare lo scarico di rifiuti si rende complice di un grave danno ambientale e sociale. L'inerzia istituzionale non solo mina la fiducia dei cittadini nelle autorità locali, ma mette anche a rischio la salute pubblica e la qualità dell'ecosistema. È fondamentale che i comuni agiscano con responsabilità e prontezza per garantire il rispetto delle normative ambientali, tutelando così il benessere collettivo e il futuro delle comunità.
Le sanzioni per lo scarico improprio di rifiuti sono piuttosto severe. Secondo il Decreto legislativo 152/2006, noto come il "Codice dell'ambiente", chiunque scarichi rifiuti in modo non conforme alle normative può essere soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie e,se i rifiuti sono pericolosi, le sanzioni possono includere anche sanzioni penali come l'ammenda e l'arresto: sanzioni, queste, volte a garantire una gestione corretta e responsabile dei rifiuti, proteggendo l'ambiente e la salute pubblica.Inoltre, l'autorità che accerta le violazioni di abbandono di rifiuti può impartire al responsabile un ordine di ripristino dello stato dei luoghi e di cessazione delle eventuali attività pericolose ancora in corso.
Ora che il fatto è stato denunciato pubblicamente, aspettiamo di vedere quanti anni ancora dovranno passare prima che l'amministrazione comunale si decida a bonificare il sito segnalato e sanzioni o denunci i responsabili, magari intimandogli di ripristinare lo stato dei luoghi. Va bene che la polizia municipale è stata ridotta ai minimi termini… ma questo tipo di accertamento si può fare anche passando per caso, anche solo volgendo lo sguardo quando si va a sanzionare leattività poste fuori dal cimitero: o, più semplicemente, ascoltando le segnalazioni dei cittadini.
Nel caso in cui si pensasse di attendere altri tre anni a sanzionare i responsabili del “conferimento selvaggio” di rifiuti nel sito segnalato, provvederemo a segnalare la vicenda alle competenti autorità. E questo senza ulteriore avviso: giusto per non prendere in giro i cittadini che si sono rivolti a Fratelli d'Italia Empoli".
"Ma i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Empoli non possono omettere di denunciare che la morale dei falsi ambientalisti, purtroppo, non risparmia nessuno: neanche il comune di Empoli. Si mettono fototrappole per “catturare” i cittadini che depositano i loro sacchetti dell'immondizia in giro per la città, si fanno comunicati stampa per pubblicizzare presunti risultati eccezionali nella lotta ai “pirati del sacchetto selvaggio” sanzionati dalla polizia municipale, ma questa amministrazione comunale (autocelebratosi “virtuosa” e “ambientalista”) scade nella solita ipocrisia e mancanza di coerenza facendo finta di non vedere i rifiuti che vengono scaricati da chi non è solo “pirata del sacchetto selvaggio”, e non lo è macroscopicamente e senza bisogno di fototrappole per rendersene conto", scrivono in un comunicato i consiglieri Peccianti, Di Stefano e Carriero..
Che poi prosegue: "Proprio nei pressi del cimitero comunale di via Val d'Orme, infatti, sotto i resti di un'antenna telefonica dismessa, giacciono i cavi per antenne telefoniche che sono considerati “Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE)” e le relative bobine in legno, insieme ad altro materiale. Questi rifiuti devono essere smaltiti correttamente per evitare di inquinare l'ambiente. I RAEE includono tutti i componenti elettrici ed elettronici che non sono più funzionanti o utili, come cavi, fili, e componenti elettronici di vari dispositivi.
I cavi per installazioni di antenne telefoni che devono essere smaltiti correttamente per evitare di inquinare l'ambiente facendo semplici passaggi: devono essere raccolti separatamente dagli altri rifiuti domestici; devono essere portati in un centro di raccolta RAEE o a un punto di raccolta ecologico designato dove i materiali dei cavi, come il rame e le plastiche, verranno recuperati e riciclati per produrre nuovi prodotti.
Ma conferire questo tipo di rifiuti in un centro di raccolta costa: e allora sembra essere più comodo lasciare gli scarti di lavorazione sul territorio: e nessuno dice nulla!Sembrerebbe (addirittura) che il silenzio (assenso?) duri da circa tre anni: stando a quanto hanno riferito alcuni cittadini che frequentano quotidianamente il cimitero".
Per Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano è "singolare costatare come l'amministrazione comunalepossa promuovere pubblicamente cause ambientali, per poi trasformarle in azioniche non riflettono gli stessi valori.
Eticamente, un comune che non interviene per sanzionare lo scarico di rifiuti si rende complice di un grave danno ambientale e sociale. L'inerzia istituzionale non solo mina la fiducia dei cittadini nelle autorità locali, ma mette anche a rischio la salute pubblica e la qualità dell'ecosistema. È fondamentale che i comuni agiscano con responsabilità e prontezza per garantire il rispetto delle normative ambientali, tutelando così il benessere collettivo e il futuro delle comunità.
Le sanzioni per lo scarico improprio di rifiuti sono piuttosto severe. Secondo il Decreto legislativo 152/2006, noto come il "Codice dell'ambiente", chiunque scarichi rifiuti in modo non conforme alle normative può essere soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie e,se i rifiuti sono pericolosi, le sanzioni possono includere anche sanzioni penali come l'ammenda e l'arresto: sanzioni, queste, volte a garantire una gestione corretta e responsabile dei rifiuti, proteggendo l'ambiente e la salute pubblica.Inoltre, l'autorità che accerta le violazioni di abbandono di rifiuti può impartire al responsabile un ordine di ripristino dello stato dei luoghi e di cessazione delle eventuali attività pericolose ancora in corso.
Ora che il fatto è stato denunciato pubblicamente, aspettiamo di vedere quanti anni ancora dovranno passare prima che l'amministrazione comunale si decida a bonificare il sito segnalato e sanzioni o denunci i responsabili, magari intimandogli di ripristinare lo stato dei luoghi. Va bene che la polizia municipale è stata ridotta ai minimi termini… ma questo tipo di accertamento si può fare anche passando per caso, anche solo volgendo lo sguardo quando si va a sanzionare leattività poste fuori dal cimitero: o, più semplicemente, ascoltando le segnalazioni dei cittadini.
Nel caso in cui si pensasse di attendere altri tre anni a sanzionare i responsabili del “conferimento selvaggio” di rifiuti nel sito segnalato, provvederemo a segnalare la vicenda alle competenti autorità. E questo senza ulteriore avviso: giusto per non prendere in giro i cittadini che si sono rivolti a Fratelli d'Italia Empoli".