21 Novembre 2024
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Ridateci i bei comizi di una volta...

06-04-2024 10:36 - Opinioni
di Pietro Spina

"Piove, governo ladro...". Lo confesso, tradisco la mia età anagrafica, con questo ricordo. Ma ai miei tempi, i politici che si presentavano alla ribalta per chiedere i voti, organizzavano un comizio ogni tanto: salivano su un palco, spesso improvvisato (ne ricordo alcuni plebiscitari in piazza dei Leoni, altri più difficili da gestire, come quando gli esponenti del Msi venivano a parlare in una via Roma blindatissima ai pochi intimi che erano interessati), si affacciavano da una finestra e declamavano i punti salienti dei loro programmi, in base ai quali, poi la gente sceglieva.

Con il passare degli anni, quei comizi sono diventati, strada facendo, incontri e confronti televisivi, arringhe fatte in dibattuti, in apposite serate organizzate per conoscere i candidati, in eventi casuali (ma non troppo: le feste dell’Unità, la presentazione di un libro, la presenza a una conviviale e perfino le inaugurazioni delle opere pubbliche). E già la presenza più assidua costringeva i protagonisti ad andare oltre il semplice elencare gli intenti, i desideri da realizzare, il programma politico, ma la dilatazione del tempo da dedicare a questo percorso che porta alle elezioni e la necessità di essere troppo presenti – e altrettanto troppo esternanti – a ogni occasione, ha spinto i candidati ad occuparsi di tutto. Coi social, poi, questo fenomeno si è quintuplicato sul piano degli interventi e, soprattutto dei commenti.

Insomma, il nostro quotidiano, è zeppo di interventi, polemiche, accuse, che per forza maggiore, travalicano anche i programmi elettorali, le contese democratiche e corrette. Bisogna esserci, farsi notare, quindi esprimersi, parlare.

La questione del “puzzo” che ha scatenato l’ultima – solo in ordine di tempo – polemica, è emblematica dei tempi che ci è dato vivere. Un signore, un contadino, probabilmente, brucia disavvedutamente della plastica nel proprio campo; questa sprigiona un’aria pesante e preoccupante e, subito si punta il dito. E’ colpa del sindaco! (quale, visto che, a quanto pare, tutto sarebbe nato a Sovigliana, Vinci). C’è pericolo per i cittadini e nessuno ha comunicato come comportarsi, questa era la preoccupazione. E giù la polemica, con tanto di risposta, stizzita, dei primi cittadini interessati. E via alle crociate.

Ci viene da chiedere, intanto, quanta plastica ha bruciato lo sprovveduto cittadino, per provocare un allarme…olfattivo?

E poi: quanto premia alzare un polverone di polemiche ogni volta che c’è qualcosa che non ci quadra, solo per cercare di attrarre l’attenzione di qualche elettore distratto?

Questa volta la polemica ha toccato i Comuni di Vinci e di Empoli. Ma nessuno, dei protagonisti di questa corsa elettorale è esente. E mancano ancora due mesi all’apertura dei seggi….Forse i temi da trattare sono altri: più che il naso del cittadino, occorre puntare l'attenzione altrove.
Come dire: non sempre “piove, governo ladro” è la strada giusta da seguire…..
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