Regionali 2025, la politica non va in vacanza
01-08-2024 11:36 - Opinioni
di Filippo Torrigiani
Non sarà certo la calura estiva ad attenuare le mosse politiche in quella che si profila essere una competizione intricata anche in Toscana. Il quadro che si va delineando vede da una parte il Presidente Giani che, assieme all'ala riformista del PD, è in cerca di una riconferma e per questo sta lavorando alla realizzazione di una cordata politica la più larga possibile, mentre dall'altro un pezzo del partito sembra non essere proprio convinto di proseguire in questa scelta. In queste ore ad inasprire i toni c'è il tema delle infrastrutture con la questione della FI.PI.LI che Giani vorrebbe mettere a pagamento per i mezzi pesanti. Ma al di là del terreno sul quale si consumerà la sfida (oggi le infrastrutture e domani magari la sanità) per i partiti che compongono la maggioranza di governo si annuncia, quantomeno da un punto di vista politico, un autunno non certo più mite della stagione estiva.
Con ogni probabilità la convergenza delle compagini politiche su alcuni temi come la battaglia contro l'autonomia differenziata (sulla quale Giani assieme a Bonaccini si era dichiarato inizialmente favorevole, salvo poi cambiare opinione n.d.r.) ancorché importanti, non saranno sufficienti da sole alla costruzione del tanto invocato ‘campo largo'. Al riguardo insistono su tutto posizioni e visioni politiche oggettivamente inconciliabili, ad esempio, tra Movimento 5 stelle che pure sta vivendo al proprio interno un momento di travaglio, e Italia Viva di Renzi.
In tutto ciò va ricordato che l'apertura dei dem di Elly Schlein ad Italia Viva di Matteo Renzi sembra più di un'ipotesi. Tutto pare muovere dal fatto che il contributo di quest' ultimo venga ritenuto fondamentale per battere le destre. La domanda è fin troppo banale: quali destre? quelle che Renzi ha sostenuto e con cui governa? In Basilicata come nei Comuni di Genova, Palermo o Catanzaro? E se il corso della politica con i suoi decadimenti ci ha insegnato che tutto è possibile, una 'nuova' alleanza con il partito dell'ex presidente del Consiglio significherebbe, almeno in questa fase, due cose:
1) l'addio definitivo alla realizzazione di un cantiere politico a sinistra (già molto complicato per motivi assai noti)
2) che per buona parte, visti i trascorsi, i dirigenti del PD sono affetti in maniera pressoché irreversibile dalla Sindrome di Stoccolma in chiave politica.
A corollario delle dinamiche relative alla combinazione degli schieramenti in chiave pro o contro Giani e più in generale delle alleanze in chiave di coalizione andranno sommati, come sempre accade, i nodi che riguardano le rappresentanze territoriali e le aspettative personali dei singoli. Rammentato il fatto che per via della legge elettorale della Toscana la ‘via è stretta' - il che significa che la nostra realtà è in grado di esprimere solo un consigliere - per quanto riguarda l'empolese valdelsa di certo, oggi, c'è solo l'ipoteca che la ex sindaca di Empoli Barnini, che appesa la fascia tricolore ha da poco iniziato a lavorare in un Comune della provincia di Pisa, sembra avere circa un ruolo di prestigio politico che dovrebbe andare a ricoprire nelle Istituzioni regionali e del quale più volte abbiamo letto sui giornali.
Ma ci sono anche altri ex amministratori locali che di aspettative ne possono avere: oltre a qualche ex primo cittadino che sembra aspirare a rivestire un ruolo politico a Firenze, in questi giorni si fanno sempre più pressanti voci circa una candidatura regionale dell'ex aspirante a Sindaco di Empoli Massimo Marconcini per anni in contrapposizione agli esponenti di via Fabiani prima, e assessore della giunta Barnini dopo che durante l'ultima tornata elettorale, seppur con un risultato esiguo pari al 3,97% col suo partito, AVS, ha comunque contribuito a far eleggere l'attuale inquilino di via del Papa.