Referendum acqua pubblica, tensione ancora alta
06-03-2024 16:17 - Politica
Dopo la commissione per chiedere la variazione di regolamento per favorire una più diffusa partecipazione, il comitato Trasparenza per Empoli ha diffuso un comunicato dai toni duri
“Mercoledi scorso un rappresentante del comitato referendario Trasparenza per Empoli ha partecipato alla seduta della prima commissione del Comune, convocata per valutare la richiesta di variazione del regolamento per l'istituto referendario da noi presentata e avente il fine di garantire una più diffusa partecipazione con notevoli risparmi per le casse comunali.
Fonte: Ufficio stampa
“Mercoledi scorso un rappresentante del comitato referendario Trasparenza per Empoli ha partecipato alla seduta della prima commissione del Comune, convocata per valutare la richiesta di variazione del regolamento per l'istituto referendario da noi presentata e avente il fine di garantire una più diffusa partecipazione con notevoli risparmi per le casse comunali.
In seguito alla presentazione della richiesta si sono susseguiti diversi interventi a partire da quello tecnico della segretaria generale del Comune di Empoli fino a quelli più politici da PD e Buongiorno Empoli.
Gli interventi di Beatrice Cioni di Buongiorno Empoli e Simona Cioni del PD hanno riportato una evidente contrapposizione di vedute. Beatrice Cioni ha sostenuto l'importanza di creare le condizioni per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini. L'intervento di Simona Cioni ci ha dato l'impressione di voler esprimere discredito verso la documentazione presentata dal comitato ancor prima di averla letta. La sensazione che abbiamo provato come cittadini che chiedono parola dialogo e confronto è stata ancora una volta quella di respingimento e chiusura. Stessa sensazione anche per la posizione della segretaria generale che ad un certo punto ha dichiarato riferendosi al nostro rappresentante: "questa commissione non può essere un colloquio tra me e questo signore".
Con l'intervento del consigliere PD Athos Bagnoli, è poi emersa in modo esplicito la volontà di lasciare il regolamento volutamente limitante. Il fine non detto, ma non tanto celato, è quindi di creare le condizioni in cui si arrivi al referendum con pochissimi seggi, limitando così la possibilità di partecipazione per tutti gli empolesi. Bagnoli ha poi affermato: "quando c'è questo referendum parliamo noi empolesi e discutiamo di questo problema".
È stato quindi ricordato dal nostro rappresentante che i cittadini chiedono a gran voce da più di un anno e mezzo che siano realizzati incontri per informare i cittadini, ma è dimostrato dai fatti che quanto detto da Bagnoli non è realmente nelle intenzioni del PD, ma sia solo l'ennesimo tentativo di rimandare a domani un approfondimento che oggi provoca disagio ed imbarazzo nel PD e che con ogni probabilità non arriverà mai.
L'ultimo invito del comitato, rivolto a tutti i consiglieri, é stato di non commettere l'errore di lasciarsi condizionare da posizioni politiche preconcette. La scelta più giusta, imparziale ed equilibrata é senz'altro quella di riportare nel regolamento, in modo esatto, quello che é riportato nello statuto e nella legge, in quanto diretta emanazione del legislatore super partes e libero da condizionamenti.
La seduta si è conclusa con l'incarico alla segreteria comunale per l'invio di una richiesta di parere al ministero per conoscere se il regolamento può riportare regole più stringenti rispetto allo statuto e alla legge. La questione dunque si prefigura come una mera scelta politica, dove la scelta sarà tra lasciare un regolamento volutamente restrittivo, costoso e poco partecipativo, oppure variare il regolamento al fine di garantire sempre la massima partecipazione possibile ed il maggior risparmio economico”.
Gli interventi di Beatrice Cioni di Buongiorno Empoli e Simona Cioni del PD hanno riportato una evidente contrapposizione di vedute. Beatrice Cioni ha sostenuto l'importanza di creare le condizioni per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini. L'intervento di Simona Cioni ci ha dato l'impressione di voler esprimere discredito verso la documentazione presentata dal comitato ancor prima di averla letta. La sensazione che abbiamo provato come cittadini che chiedono parola dialogo e confronto è stata ancora una volta quella di respingimento e chiusura. Stessa sensazione anche per la posizione della segretaria generale che ad un certo punto ha dichiarato riferendosi al nostro rappresentante: "questa commissione non può essere un colloquio tra me e questo signore".
Con l'intervento del consigliere PD Athos Bagnoli, è poi emersa in modo esplicito la volontà di lasciare il regolamento volutamente limitante. Il fine non detto, ma non tanto celato, è quindi di creare le condizioni in cui si arrivi al referendum con pochissimi seggi, limitando così la possibilità di partecipazione per tutti gli empolesi. Bagnoli ha poi affermato: "quando c'è questo referendum parliamo noi empolesi e discutiamo di questo problema".
È stato quindi ricordato dal nostro rappresentante che i cittadini chiedono a gran voce da più di un anno e mezzo che siano realizzati incontri per informare i cittadini, ma è dimostrato dai fatti che quanto detto da Bagnoli non è realmente nelle intenzioni del PD, ma sia solo l'ennesimo tentativo di rimandare a domani un approfondimento che oggi provoca disagio ed imbarazzo nel PD e che con ogni probabilità non arriverà mai.
L'ultimo invito del comitato, rivolto a tutti i consiglieri, é stato di non commettere l'errore di lasciarsi condizionare da posizioni politiche preconcette. La scelta più giusta, imparziale ed equilibrata é senz'altro quella di riportare nel regolamento, in modo esatto, quello che é riportato nello statuto e nella legge, in quanto diretta emanazione del legislatore super partes e libero da condizionamenti.
La seduta si è conclusa con l'incarico alla segreteria comunale per l'invio di una richiesta di parere al ministero per conoscere se il regolamento può riportare regole più stringenti rispetto allo statuto e alla legge. La questione dunque si prefigura come una mera scelta politica, dove la scelta sarà tra lasciare un regolamento volutamente restrittivo, costoso e poco partecipativo, oppure variare il regolamento al fine di garantire sempre la massima partecipazione possibile ed il maggior risparmio economico”.
Fonte: Ufficio stampa