Quando le belle notizie ne nascondono una... brutta
28-10-2023 14:20 - Opinioni
Il nome “Patto per Firenze” lo aveva voluto Matteo Renzi quand'era presidente del consiglio. Nell'ambito di questo contenitore, la Città Metropolitana aveva progettato un nuovo edificio scolastico per il polo di via Raffaello Sanzio a Empoli: una palestra e 25 aule per un costo di 7,7 milioni di euro. Il 27 marzo 2019 in consiglio comunale fu approvata, in via definitiva, una variante urbanistica che apponeva il vincolo espropriativo a livello cartografico, in quanto quell'area interessata dal progetto, era di proprietà privata (quindi era necessario un esproprio per pubblica utilità).
In quel frangente, i tempi che si auspicava l'amministrazione locale, erano questi: entro la fine del 2019 l'aggiudicazione dei lavori, entro fine 2021, il completamento dell'edificio che, per dirla con le parole della sindaca Brenda Barnini, all'epoca, “risolverà il problema della mancanza di spazi delle nostre scuole superiori e darà risposte adeguate agli studenti che frequentano il polo di via Sanzio”.
Quel progetto con le 25 aule, palestra, laboratori e parcheggio, sarebbe stato l'edificio scolastico più importante mai costruito a Empoli. Il condizionale è d'obbligo, perché a oggi – vale a dire 4 anni e mezzo dopo l'ultimo atto che, nella realizzazione di quest'opera, competeva al consiglio comunale di Empoli - il cantiere è fermo. Chiuso. La ditta che si era aggiudicato l'appalto, è fallita.
Ma il percorso era partito ancora da più lontano: dal 2017 quando c'era stata, da parte della Città Metropolitana, la procedura negoziata per l'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva.
Adesso si intravede un nuovo spiraglio. A gennaio il cantiere ripartirà: in seguito al fallimento dell'azienda che aveva vinto l'appalto, c'è stata la cessione di un ramo d'azienda, che permette di far riprendere i lavori di via Raffaello Sanzio che, grazie a questo e all'altro – aperto pochi giorni fa per l'ampliamento dell'Itis Ferraris – darà un volto nuovo al polo scolastico empolese.
Ma l'amarezza, purtroppo resta. E non solo per il continuo dilatarsi dei tempi al quale il nostro Paese, purtroppo, ci ha abituati. A dilatarsi, questa volta, sono pure i costi. Lo ha detto, pubblicamente, Dario Nardella, in qualità di sindaco della Città Metropolitana intervenuto alla posa della prima pietra della nuova struttura dell'Itis Ferraris: quando il cantiere ripartirà ci troveremo a pagare il 30 per cento in più. Il progetto iniziale era di 7 milioni e 700 mila euro supererà i dieci milioni di euro. Colpa dell'inflazione, colpa delle materie prime che gli eventi internazionali degli ultimi mesi hanno fatto lievitare.
Ma colpa anche di un sistema, quello degli appalti, che spesso non garantisce chi affida i lavori. E che per pagarli usa i soldi della comunità…
In quel frangente, i tempi che si auspicava l'amministrazione locale, erano questi: entro la fine del 2019 l'aggiudicazione dei lavori, entro fine 2021, il completamento dell'edificio che, per dirla con le parole della sindaca Brenda Barnini, all'epoca, “risolverà il problema della mancanza di spazi delle nostre scuole superiori e darà risposte adeguate agli studenti che frequentano il polo di via Sanzio”.
Quel progetto con le 25 aule, palestra, laboratori e parcheggio, sarebbe stato l'edificio scolastico più importante mai costruito a Empoli. Il condizionale è d'obbligo, perché a oggi – vale a dire 4 anni e mezzo dopo l'ultimo atto che, nella realizzazione di quest'opera, competeva al consiglio comunale di Empoli - il cantiere è fermo. Chiuso. La ditta che si era aggiudicato l'appalto, è fallita.
Ma il percorso era partito ancora da più lontano: dal 2017 quando c'era stata, da parte della Città Metropolitana, la procedura negoziata per l'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva.
Adesso si intravede un nuovo spiraglio. A gennaio il cantiere ripartirà: in seguito al fallimento dell'azienda che aveva vinto l'appalto, c'è stata la cessione di un ramo d'azienda, che permette di far riprendere i lavori di via Raffaello Sanzio che, grazie a questo e all'altro – aperto pochi giorni fa per l'ampliamento dell'Itis Ferraris – darà un volto nuovo al polo scolastico empolese.
Ma l'amarezza, purtroppo resta. E non solo per il continuo dilatarsi dei tempi al quale il nostro Paese, purtroppo, ci ha abituati. A dilatarsi, questa volta, sono pure i costi. Lo ha detto, pubblicamente, Dario Nardella, in qualità di sindaco della Città Metropolitana intervenuto alla posa della prima pietra della nuova struttura dell'Itis Ferraris: quando il cantiere ripartirà ci troveremo a pagare il 30 per cento in più. Il progetto iniziale era di 7 milioni e 700 mila euro supererà i dieci milioni di euro. Colpa dell'inflazione, colpa delle materie prime che gli eventi internazionali degli ultimi mesi hanno fatto lievitare.
Ma colpa anche di un sistema, quello degli appalti, che spesso non garantisce chi affida i lavori. E che per pagarli usa i soldi della comunità…