08 Settembre 2024
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Quando al Seven Eleven passava Mina, Vanoni e Fred Bongusto

20-05-2024 08:42 - Opinioni
Franchino era diventato dopo. Quando le discoteche erano il punto di riferimento del “popolo della notte”. All’inizio era Francesco Principato, un giovane come tanti. Arrivato a Empoli dalla Sicilia, da Caronia, con la sua famiglia, come avveniva negli anni Settanta: l’emigrazione interna al Paese, per cercare una sicurezza economica.

E all’inizio, Francesco Principato era un giovane che amava la musica e “metteva i dischi” nelle discoteche della zona. La professione del disc jokey era appena nata, per vivere Francesco aveva fatto anche altre esperienze. Il parrucchiere, ad esempio. Professione che eserciterà per alcuni anni, anche all'Isola d'Elba dove apre una vera e propria "boutique" di coiffeur.

Al Seven Eleven, a Montelupo Fiorentino, nei locali sottostanti l’albergo Tonio, dove oggi c’è un discount, Franchino era di casa. In quel periodo la discoteca lavorava due volte, la domenica: al pomeriggi, per un popolo più giovane, la sera, per gli adulti. E la musica era assai diversa dalle discoteche di oggi. In quel periodo si passava la disco dance di Barry White, il nuovo sound che arrivava dall’America. Ma a una certa ora anche i lenti: Ornella Vanoni, Mina, Fred Bongusto.

La disco, quella che poi l’ha reso famoso, è arrivata dopo. E con essa anche Franchino dj, che era una vera icona tra i dj. Franchino e anche altri nomi: Frankino, DJ F.G., Liquid Sky, Mr. Frank.

La sua è stata una vera rivoluzione, tanto da meritare l’appellativo di “cantastorie della disco music”. Ebbe l’intuizione – grazie alla sua voce inconfondibile – di sovrapporre quella voce particolare alle selezioni house e techno, in modo da creare una particolare atmosfera che poi lo ha reso riconoscibile e famoso in tutta Italia.

Tutto era partito dalla piccola discoteca di Montelupo Fiorentino, ma negli anni Ottanta, Francesco Principato si era trasferito all’Isola d’Elba, dove lavorava in una discoteca di Marciana Marina. L’estate all’Elba, d’inverno in Brasile dove cantava in un gruppo blues, in un paese a sud di Bahia. Le sue esperienze poi si sono affinate a Ibiza, dove Franchino dj scopre la musica elettronica, ancora all’isola d’Elba, poi al Club Imperiale di Tirrenia, al Tartana di Follonica. Ed è proprio in questa discoteca che inventa quel suo genere particolare, utilizzando voci campionate ed effetti sonori, si guadagna l’appellativo di cantastorie. La sua bravura supera i confini regionali. Ormai è conosciuto e richiesto in tutta Italia. E incide anche i primi dischi. Per anni, a cavallo del secolo ha lavorato all’Insomnia di Ponsacco e poi al Jaiss di Sovigliana. Poi con il passare degli anni, da protagonista della consolle, Franchino si trasforma in produttore di nuovi talenti della notte musicale.

SI era trasferito a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa: da alcuni giorni era ricoverato in ospedale a Firenze, dove domenica, all’età di 71 anni, è morto.
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