Quale futuro per il convento dei Cappuccini di via Salaiola?
26-07-2024 21:25 - Cronaca
Quale futuro per il convento dei Cappuccini di via Salaiola? C'è ancora la possibilità di una sua ristrutturazione per salvarlo dall'abbandono e riqualificarlo assieme all'intera area all'inizio dell'abitato di Corniola? Le domande sorgono dopo che, nell'intervista rilasciata a clebs.it dal governatore uscente della Misericordia, Pier Luigi Ciari, si è saputo che il progetto sul quale ha studiato per molti mesi l'arciconfraternita di via Cavour si è arenato. “La stazione di posta doveva sorgere ai Cappuccini – sono le sue parole - ma poi abbiamo dovuto cambiare idea, davanti all'evidenza dei costi necessari per gli interventi da fare a quella struttura”.
Partiamo dall'inizio, ovvero dal fatto che la struttura del 1600 di proprietà della Curia fiorentina è da qualche anno inutilizzata. Dopo lunghi anni nei quali era stata usata per le attività parrocchiali come il catechismo o per momenti a metà fra il conviviale (durante il periodo in cui fu parroco Don Alessandro, ad esempio, in diverse occasioni la squadra dell'Empoli calcio pranzò nello splendido refettorio) ed il sociale, ha cessato di essere frequentata se non nella parte esterna dove, vista la presenza di un campino da basket, i ragazzi dell'Use che avevano iniziato a frequentarla al termine del periodo del covid continuano a divertirsi. Disabitato anche l'appartamento che fa parte della stessa struttura dove per diversi anni la Caritas ha gestito un centro di accoglienza straordinaria per migranti. Gli spazi sono ampi: al piano terra c'è un bellissimo refettorio, al centro del chiostro il pozzo dove i frati prendevano l'acqua ed al piano superiore ci sono ancora le cellette dove dormivano, un luogo decisamente grande e pieno di fascino antico. Fino alla fine del secolo scorso, infatti, il convento che ha accanto anche la chiesa ed il cimitero di proprietà comunali, era il solo posto abitato che si trovava fra Empoli e la collina di Corniola dove le ricche famiglie avevano le abitazioni di campagna.
All'improvviso, un paio di anni fa, il quadro ha assunto un aspetto diverso e si è fatta concreta la possibilità di una nuova vita per la struttura. All'interno della partita del Pnrr, la Sds ha trovato fondi per poterli in parte usare anche per quelle mura e così è stata avanzata una proposta alla Misericordia per farci una stazione di posta, in pratica un importante polo sociale che avrebbe permesso di raggruppare diversi servizi riqualificando al tempo stesso la struttura e l'intera area. Una scelta che piaceva anche a Curia e parrocchia che avrebbero ceduto gratuitamente il complesso e che, fino a quel momento, avevano ricevuto offerte per la sola parte esterna (decisamente grande) da privati interessati a metterci attività sportive, tralasciando così la parte in muratura ed anche la vocazione di quel luogo. Un'idea gradita anche al Comune che avrebbe visto la zona all'inizio della frazione di Corniola riqualificata.
La Misericordia ha affidato lo studio dell'intero progetto a suoi tecnici di fiducia ma, come detto dallo stesso avvocato Ciari, dopo un lungo lavoro ha concluso che la differenza fra i soldi del Pnrr e quelli che sarebbero serviti per realizzare i lavori su una struttura oltretutto sotto la tutela delle belle arti, era troppa alta decidendo così di virare verso altre soluzioni.
La palla, quindi, torna ora alla Curia che si ritrova in mano un antico convento che, al di là dell'erba alta nella parte esterna, è tutto sommato in buone condizioni, ma che col tempo è destinato a deteriorarsi come capita sempre per le abitazioni abbandonate. Ora che nemmeno la Misericordia è riuscita a trovare il modo di ridare nuova vita ad un posto così bello, chi potrà riuscirci? Quale futuro per il convento dei Cappuccini di via Salaiola?
Partiamo dall'inizio, ovvero dal fatto che la struttura del 1600 di proprietà della Curia fiorentina è da qualche anno inutilizzata. Dopo lunghi anni nei quali era stata usata per le attività parrocchiali come il catechismo o per momenti a metà fra il conviviale (durante il periodo in cui fu parroco Don Alessandro, ad esempio, in diverse occasioni la squadra dell'Empoli calcio pranzò nello splendido refettorio) ed il sociale, ha cessato di essere frequentata se non nella parte esterna dove, vista la presenza di un campino da basket, i ragazzi dell'Use che avevano iniziato a frequentarla al termine del periodo del covid continuano a divertirsi. Disabitato anche l'appartamento che fa parte della stessa struttura dove per diversi anni la Caritas ha gestito un centro di accoglienza straordinaria per migranti. Gli spazi sono ampi: al piano terra c'è un bellissimo refettorio, al centro del chiostro il pozzo dove i frati prendevano l'acqua ed al piano superiore ci sono ancora le cellette dove dormivano, un luogo decisamente grande e pieno di fascino antico. Fino alla fine del secolo scorso, infatti, il convento che ha accanto anche la chiesa ed il cimitero di proprietà comunali, era il solo posto abitato che si trovava fra Empoli e la collina di Corniola dove le ricche famiglie avevano le abitazioni di campagna.
All'improvviso, un paio di anni fa, il quadro ha assunto un aspetto diverso e si è fatta concreta la possibilità di una nuova vita per la struttura. All'interno della partita del Pnrr, la Sds ha trovato fondi per poterli in parte usare anche per quelle mura e così è stata avanzata una proposta alla Misericordia per farci una stazione di posta, in pratica un importante polo sociale che avrebbe permesso di raggruppare diversi servizi riqualificando al tempo stesso la struttura e l'intera area. Una scelta che piaceva anche a Curia e parrocchia che avrebbero ceduto gratuitamente il complesso e che, fino a quel momento, avevano ricevuto offerte per la sola parte esterna (decisamente grande) da privati interessati a metterci attività sportive, tralasciando così la parte in muratura ed anche la vocazione di quel luogo. Un'idea gradita anche al Comune che avrebbe visto la zona all'inizio della frazione di Corniola riqualificata.
La Misericordia ha affidato lo studio dell'intero progetto a suoi tecnici di fiducia ma, come detto dallo stesso avvocato Ciari, dopo un lungo lavoro ha concluso che la differenza fra i soldi del Pnrr e quelli che sarebbero serviti per realizzare i lavori su una struttura oltretutto sotto la tutela delle belle arti, era troppa alta decidendo così di virare verso altre soluzioni.
La palla, quindi, torna ora alla Curia che si ritrova in mano un antico convento che, al di là dell'erba alta nella parte esterna, è tutto sommato in buone condizioni, ma che col tempo è destinato a deteriorarsi come capita sempre per le abitazioni abbandonate. Ora che nemmeno la Misericordia è riuscita a trovare il modo di ridare nuova vita ad un posto così bello, chi potrà riuscirci? Quale futuro per il convento dei Cappuccini di via Salaiola?
Marco Mainardi