Poggianti (Centrodestra per Empoli) incassa il sostegno dell'Associazione dei Giovani Africani dell'Empolese-Valdelsa
24-05-2024 09:11 - La voce dei candidati
La sicurezza passa anche dall’integrazione. Questo il messaggio che è emerso ieri sera in occasione dell’evento “Sicurezza e degrado”organizzato presso il Cenacolo degli Agostiniani dal candidato Sindaco Andrea Poggianti, sostenuto dalla lista Centro Destra per Empoli e La mia Empoli-lista civica.
L’iniziativa ha visto la partecipazionedell’Associazione Giovani Africani dell’Empolese Valdelsa, accanto ai relatori Emanuele Viciani, Segretario regionale SAP, Gianluca Pittoni Segretario Generale provinciale di Firenze del Nuovo sindacato carabinieri e Daniele Campani, ex Comandante della Polizia Municipale di Pontedera.
“L’evento è stato un successo e un’occasione utile di confronto e approfondimento – ha commentato Andrea Poggianti– anche grazie alla partecipazione dell’Associazione Giovani Africani che è venuta a sostenere la mia candidatura a Sindaco. Insieme abbiamo condiviso la necessità di avere un Comune che si faccia promotore di politiche serie per la sicurezza e l’integrazione. Solo così infatti è possibile sottrarre alla criminalità, alle mafie e al lavoro sommerso tutti i cittadini stranieri che intendono vivere in Italia nel rispetto delle nostre leggi. Occorre dignità al lavoro anche per loro, un ufficio unico che possa guidare gli stranieri a interfacciarsi con la burocrazia italiana e soprattutto un ufficio di collocamento che funzioni. Nella diversità c’è la condivisione di un programma unitario: cambiare Empoli con sicurezza e legalità”
Il portavoce del messaggio sull’importanza dell’integrazione ai fini della sicurezza è stato Roger Fosso, il rappresentante dell’Associazione Giovani Africani, intervenuto insieme ad altri tre suoi connazionali e che in apertura del dibattito ha espressoil loro desiderio di far parte della comunità empolese in qualità di cittadini rispettosi delle leggi italiani, da non confondersi con gli extracomunitari che si trovano a percorrere la strada dell’illegalità.
“Un giorno un bambino mi ha chiamato Balotelli venendomi incontro entusiasta –ha raccontato Fosso- ma la madre lo ha fermato dicendo che non ero il famoso calciatore ma un delinquente. Ho risposto che ero una brava persona, non un delinquente. Ci sono molti miei connazionali che vengono qui per lavorare onestamente, integrarsi, vivere in pace con tutti. Ma ci sono tanti problemi e difficoltà anche nel trovare lavoro, ci sono fenomeni di sfruttamento e servizi assenti che spingono alcuni a vivere di espedienti.Abbiamo letto il programma di Andrea Poggianti e siamo andati a conoscerlo. Condividiamo molti punti e crediamo che possiamo cambiare la città, tutti insiemeper Empoli”.
L’iniziativa ha visto la partecipazionedell’Associazione Giovani Africani dell’Empolese Valdelsa, accanto ai relatori Emanuele Viciani, Segretario regionale SAP, Gianluca Pittoni Segretario Generale provinciale di Firenze del Nuovo sindacato carabinieri e Daniele Campani, ex Comandante della Polizia Municipale di Pontedera.
“L’evento è stato un successo e un’occasione utile di confronto e approfondimento – ha commentato Andrea Poggianti– anche grazie alla partecipazione dell’Associazione Giovani Africani che è venuta a sostenere la mia candidatura a Sindaco. Insieme abbiamo condiviso la necessità di avere un Comune che si faccia promotore di politiche serie per la sicurezza e l’integrazione. Solo così infatti è possibile sottrarre alla criminalità, alle mafie e al lavoro sommerso tutti i cittadini stranieri che intendono vivere in Italia nel rispetto delle nostre leggi. Occorre dignità al lavoro anche per loro, un ufficio unico che possa guidare gli stranieri a interfacciarsi con la burocrazia italiana e soprattutto un ufficio di collocamento che funzioni. Nella diversità c’è la condivisione di un programma unitario: cambiare Empoli con sicurezza e legalità”
Il portavoce del messaggio sull’importanza dell’integrazione ai fini della sicurezza è stato Roger Fosso, il rappresentante dell’Associazione Giovani Africani, intervenuto insieme ad altri tre suoi connazionali e che in apertura del dibattito ha espressoil loro desiderio di far parte della comunità empolese in qualità di cittadini rispettosi delle leggi italiani, da non confondersi con gli extracomunitari che si trovano a percorrere la strada dell’illegalità.
“Un giorno un bambino mi ha chiamato Balotelli venendomi incontro entusiasta –ha raccontato Fosso- ma la madre lo ha fermato dicendo che non ero il famoso calciatore ma un delinquente. Ho risposto che ero una brava persona, non un delinquente. Ci sono molti miei connazionali che vengono qui per lavorare onestamente, integrarsi, vivere in pace con tutti. Ma ci sono tanti problemi e difficoltà anche nel trovare lavoro, ci sono fenomeni di sfruttamento e servizi assenti che spingono alcuni a vivere di espedienti.Abbiamo letto il programma di Andrea Poggianti e siamo andati a conoscerlo. Condividiamo molti punti e crediamo che possiamo cambiare la città, tutti insiemeper Empoli”.