21 Novembre 2024
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Poggianti, alle urne del ballottaggio per un dissenso attivo

21-06-2024 16:35 - La voce dei candidati
«E' stato un risultato eccezionale, il 12% senza un simbolo di partito, con una coalizione creata quando mancavano meno di 4 mesi dal voto e ritirando fuori la lista civica La mia Empoli che era in letargo da cinque anni». Andrea Poggianti sintetizza così il risultato ottenuto dal suo Centrodestra per Empoli. Ma va anche più a fondo con la sua analisi. «Il nostro risultato disattende il falso mito che l'elettore del centrodestra non si informa. Nel nostro caso c'è stata una scelta consapevole».

E ovviamente non mancano neppure i riferimenti all'altro centrodestra, quello dei partiti tradizionali, quello che ha scelto, come antagonista di Poggianti, Simone Campinoti. «Nell'altro centrodestra i voti sono stati traghettati dai partiti, anche grazie al fatto che si votava anche per le Europee. Ma delle quattro liste, sono una ha superato il tre per cento. E la Lega addirittura sparisce. Forza Italia, che sosteneva il loro candidato sindaco ha addirittura peggiorato il risultato che aveva ottenuto cinque anni fa. E Fratelli d'Italia implode: dal 25 e passa per cento ottenuto alle Europee, ha raccolto solo il 10,77 alle amministrativa».

Questo significa, per Poggianti che «non abbiamo fatto sconti a nessuno, la nostra è stata una campagna elettorale propositiva, che abbiamo affrontato con spirito di squadra, un'atmosfera che non avevo mai avvertito cinque anni fa».

Adesso si pone il problema di come capitalizzare questo risultato «Il nostro tesoro politico dovrà avere uno sviluppo sul territorio – spiega Poggianti – Dovrà strutturarsi. Stiamo cercando una sede, nascerà un'associazione».

L'analisi “balla” tra le percentuali e le accuse politiche che, i due centrodestra si sono scambiati in questo cammino elettorale e anche dopo. «Qualcuno ha detto che la divisione del centrodestra ha giovato al ballottaggio a sinistra – sottolinea Poggianti – Non credo sia così, è scorretto pensarlo, in politica non si applica la matematica. Faccio un esempio: Nel 2019 il Centrodestra dei partiti, che candidava me a sindaco, ottenne, un calo di 9 punti percentuali alle amministrative, rispetto a quanto ottenuto dai partiti alle Europee. Ecco, se sommiamo il risultato ottenuto questa volta dai due centrodestra, rispetto al risultato del 2019, c'è una differenza, in meno, di solo il 3 per cento. La divisione, dunque, da questo punto di vista, ha favorito proprio il centrodestra. Il nostro merito è stato quello di aver intercettano l'elettorato moderato, stanco magari di votare centrosinistra o Movimento Cinquestelle, che mal digeriva i partiti. Dunque, penso che la divisione non sia stata negativa».

Ma di negativo, in questa tornata elettorale per Poggianti c'è il fatto che «il candidato prescelto dalle segreterie regionali dei partiti non abbia saputo controllare i voti: perdere il 15% dalle Europee è il segnale che qualche errore l'ha commesso».

Tornando al futuro, quello più immediato del Centrodestra civico di Poggianti, l'idea che lo stesso candidato sindaco ha della sua coalizione è che «detterà le linee del centrodestra futuro. Aspetteremo, come a Canossa, i partiti che questa tornata elettorale ha devastato, che si sono comportati nei miei confronti con accuse personali e con bassezze politiche che, davanti al consenso personale che ha dimostrato il voto nei miei riguardi, non sono servite. Hanno detto che avrei diviso il centrodestra per puro protagonismo. No, io sono sempre rimasto dov'ero sempre stato. Il corpo estraneo, in questa storia non sono io. Ma adesso che hanno ottenuto, con Campinoti, uno dei risultati peggiori del Centrodestra a Empoli, saremo noi a dare la linea al centrodestra. Sul fronte dei risultati hanno ottenuto più o meno quel che dieci anni fa ottenne quell'accozzaglia all'armata Brancaleone che sostenuta anche da Nicola Nascosti, candidava Damasco Morelli a sindaco».

Dettando la linea, però, Poggianti, dunque pensa a un possibile avvicinamento dei partiti alla sua “squadra” civica? La risposta è netta. «Se c'è la volontà di ricompattarsi – spiega – i partiti dovranno venire a Canossa, chiedendo scuse formali e pubbliche. Ma ad un patto: che il corpo estraneo venga estromesso. Finché nel loro centrodestra ci sarà Campinoti, non potrà esserci avvicinamento.

C'è poi la questione ballottaggio. E anche questa divide i due centrodestra. Campinoti ha invitato i suoi elettori ad andare al mare? Andrea Poggianti li invita ad andare alle urne, per un senso civico. «La nostra indicazione è per il dissenso attivo. Chiediamo ai nostri elettori, che non avessero già una loro idea chiara su quale dei due candidati a sindaco votare, di andare alle urne e di annullare le schede. Ci intesteremo tutte le schede bianche o nulle, avremo il ruolo di terza parte in questa competizione storica per la città di Empoli. Vogliamo dare un messaggio chiaro, quel dissenso servirà poi ad aprire un dialogo con la maggioranza di governo cittadino».

Un dialogo Poggianti avrebbe voluto aprirlo già in questi giorni che precedono il ballottaggio. Tanto che aveva creato una apposita delegazione, formata Chiara Tronnolone e Lisa Innocenti per la Lista la mia Empoli e da Gabriele Chiavacci e Dessislava Giordano per il Centrodestra per Empoli. «Avremmo voluto aprire un dialogo e trovare una convergenza sui programmi, non certo sulle poltrone – raccontano i delegati – Lo avremmo fatto sia con Masi che con Mantellassi. Ma ci sono stati approcci ufficiosi, niente di ufficiale e soprattutto di concreto».

«Nessuno dei due candidati – spiega Poggianti – interpreta il cambiamento per Empoli che noi avremmo voluto. In queste due settimane entrambi si sono barricati a sinistra, senza aprire un confronto ufficiale con il vero centrodestra da noi rappresentato che di fatto è l'ago della bilancia. Non c'è stata un'apertura concreta al centrodestra, se non in chiave elettorale».

La situazione, per il Centrodestra di Poggianti è questa: se vince Alessio Mantellassi, la sua coalizione avrà due rappresentanti in consiglio Comunale, Poggianti e Chiavacci. Se vince Masi, un solo rappresentante – cioè Poggianti . Ma in questo secondo caso, come già è stato annunciato, è in ballo il ruolo di presidente del consiglio comunale che Masi – se sarà sindaco - assegnerà a un rappresentante delle opposizione.

(e.ch.)
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