Pietre d'inciampo: una mattinata di confronto su come fare Memoria
11-01-2024 09:58 - Cronaca
Riflettere insieme sul tema della memoria, accendendo i riflettori e, al tempo stesso, facendo un bilancio sul progetto Pietre d'inciampo che vede Empoli protagonista. Sabato 13 gennaio 2024, alle ore 10.30, si terrà il convegno "Pietre della Memoria: Condivisione di esperienze sulle Pietre d’Inciampo in Toscana": interverranno all'iniziativa la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale di Empoli con delega in materia di Cultura della memoria e partecipazione. Spazio quindi agli interventi dei rappresentanti dei Comuni aderenti al progetto Pietre d’inciampo e alle testimonianze dei familiari dei deportati. Fra i presenti anche Dario Venegoni, presidente nazionale di Aned.
Il convegno si terrà nella Sala maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini (via Cavour 36): per permettere l'allestimento e lo svolgimento dell'iniziativa, questo spazio non sarà disponibile per attività di lettura o studio dalle 17 di venerdì 12 gennaio. Tornerà fruibile dalle 16 di sabato 13 gennaio.
L'iniziativa, al termine della quale sarà consegnato a tutti i presenti un attestato di partecipazione, è fortemente voluta dall'amministrazione comunale in gennaio, mese della Memoria. Si tratta di fatto del momento di avvio di un progetto che proseguirà alla Casa della Memoria: la struttura (via Livornese 42) diventerà Centro di documentazione del progetto delle Pietre d’inciampo e delle storie dei deportati. La documentazione conterrà una scheda informativa del progetto, le biografie dei deportati con annesse foto, storie e testimonianze dei parenti, documenti storici dei campi di sterminio e una mappa interattiva dove si potranno vedere le ubicazioni di tutte le pietre nel territorio. Il tutto a cura della volontaria del progetto “A Futura Memoria!” del Servizio civile universale. Un patrimonio che sarà disponibile sia online che in formato cartaceo.
IL PROGETTO PIETRE D'INCIAMPO - Le Pietre d’Inciampo, in tedesco Stolpersteine, nascono da un’idea dell’artista Gunter Demnig, un progetto che vede la realizzazione di blocchi di pietra, rivestiti in ottone, dove sulla facciata superiore viene inciso il nome del deportato, la data di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte. Questi blocchi vengono installati all’interno del contesto urbanistico, precisamente davanti all’ultima abitazione delle vittime di deportazione. Al momento, solo in Toscana si contano 265 'pietre'.
Il convegno si terrà nella Sala maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini (via Cavour 36): per permettere l'allestimento e lo svolgimento dell'iniziativa, questo spazio non sarà disponibile per attività di lettura o studio dalle 17 di venerdì 12 gennaio. Tornerà fruibile dalle 16 di sabato 13 gennaio.
L'iniziativa, al termine della quale sarà consegnato a tutti i presenti un attestato di partecipazione, è fortemente voluta dall'amministrazione comunale in gennaio, mese della Memoria. Si tratta di fatto del momento di avvio di un progetto che proseguirà alla Casa della Memoria: la struttura (via Livornese 42) diventerà Centro di documentazione del progetto delle Pietre d’inciampo e delle storie dei deportati. La documentazione conterrà una scheda informativa del progetto, le biografie dei deportati con annesse foto, storie e testimonianze dei parenti, documenti storici dei campi di sterminio e una mappa interattiva dove si potranno vedere le ubicazioni di tutte le pietre nel territorio. Il tutto a cura della volontaria del progetto “A Futura Memoria!” del Servizio civile universale. Un patrimonio che sarà disponibile sia online che in formato cartaceo.
IL PROGETTO PIETRE D'INCIAMPO - Le Pietre d’Inciampo, in tedesco Stolpersteine, nascono da un’idea dell’artista Gunter Demnig, un progetto che vede la realizzazione di blocchi di pietra, rivestiti in ottone, dove sulla facciata superiore viene inciso il nome del deportato, la data di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte. Questi blocchi vengono installati all’interno del contesto urbanistico, precisamente davanti all’ultima abitazione delle vittime di deportazione. Al momento, solo in Toscana si contano 265 'pietre'.