Per Mauro Guerrini un oscar 'emerito' alla splendida carriera
22-07-2024 17:09 - Cronaca
E' una sorta di oscar alla carriera, il massimo riconoscimento di un percorso universitario che ha lasciato il segno nell'ateneo fiorentino. Mauro Guerrini ha ricevuto la settimana scorsa una comunicazione da parte del ministero dell'Università e della ricerca nella quale gli veniva annunciato il conferimento del titolo di professore emerito. Una lettera accompagnata da un'altra della professoressa Alessandra Petrucci, al vertice dell'ateneo fiorentino: “ho il piacere di comunicarTi che il Ministro dell'Università e della Ricerca, sen. Anna Maria Bernini, Ti ha insignito del titolo di "Professore Emerito", di cui Ti allego il relativo decreto di conferimento. Mi faccio tramite delle sentite congratulazioni espresse dal Ministro, alle quali aggiungo le mie personali felicitazioni per questo importante conferimento”.
Per capire l'importanza del titolo, basti dire che nella storia della biblioteconomia, la materia del professore nativo di Vinci ed empolese d'adozione, lui è uno dei due docenti a cui è stato conferito questo riconoscimento. Un nero su bianco a cui si può arrivare solo dopo una carriera di alto livello e dopo un percorso interno al proprio ateneo altrettanto importante. L'emeritato, infatti, non è un titolo onorifico, ma un ruolo vero e proprio. E' il consiglio di dipartimento che deve approvare a larga maggioranza la proposta all'insaputa dell'interessato e passarla poi al Senato accademico per la conferma della decisione. A quel punto il tutto finisce sulla scrivania del ministro per la firma del decreto, una vera e propria nomina formale. I requisiti per poterlo avere sono molto alti: servono almeno quindici anni nella medesima università (per il professor Guerrini sono ventuno) con responsabilità importanti, aver fatto molte pubblicazioni in Italia e fuori e, soprattutto, l'aver lasciato il segno nella carriera dei propri studenti. E i tanti suoi allievi divenuti a loro volta professori universitari importanti in luoghi chiave ne sono la prova inconfutabile.
“Anche la parte relativa ai congressi – spiega il professore – è molto importante. Nella mia carriera ho tenuto molto alla ricerca partecipando a congressi in Italia, negli Stati Uniti, in molti paesi europei, in Cina e in Sudafrica”. Una dimensione internazionale che l'ha portato anche a fare numerose lectio magistralis oltre che a presiedere il comitato italiano che, nell'agosto del 2009, ebbe l'onore di ospitare un congresso internazionale di bibliotecari, in assoluto il più partecipato della storia dell'Ifla (International Federation of Library Associations and Institutions), la principale associazione internazionale che rappresenta gli interessi delle biblioteche e degli utenti.
“I requisiti c'erano – prosegue – però bisogna che siano i colleghi a muoversi e la cosa non è sempre facile e scontata. La nomina è andata a buon fine forse anche perché Firenze non aveva questo insegnamento prima che arrivassi io, la biblioteconomia era una materia secondaria”. Mauro Guerrini arrivò nel capoluogo toscano nel 2001/2002 dopo essere passato da Udine e dalla Sapienza di Roma dove divenne ordinario a 48 anni. Fu proprio l'università fiorentina a chiamarlo per affidargli un terreno quasi vergine che ha coltivato in questi oltre vent'anni con competenza, dedizione e passione. La biblioteconomia, ovvero la disciplina che studia l'organizzazione e il funzionamento di una biblioteca nelle sue diverse e numerose articolazioni.
Un impegno importante che non gli ha impedito di dedicarsi anche alla sua Empoli dove è da sempre figura di primo piano negli studi storici e dove ha fondato la società storica empolese raccogliendo anche il testimone di coordinatore del Bullettino storico alla scomparsa dell'avvocato Lastraioli. Rispetto a quanto fatto nel mondo accademico italiano ed internazionale, cosa forse secondaria, ma per la nostra città un impegno di altissimo valore.
E' per questo che, dopo la meritata pensione, ora che è arrivato l'emeritato la città abbraccia idealmente quello che per noi empolesi non è il professor Guerrini, ma semplicemente Mauro, la persona che si incontra sovente a passeggio per la nostra città e che, con la consueta semplicità a dispetto dei titoli accademici, ha sempre un sorriso ed una parola per tutti.
Ora non resta che attendere la cerimonia ufficiale di conferimento, un momento da vivere con legittimo orgoglio non solo da lui e dalla sua famiglia ma da tutta la nostra Empoli.
Per capire l'importanza del titolo, basti dire che nella storia della biblioteconomia, la materia del professore nativo di Vinci ed empolese d'adozione, lui è uno dei due docenti a cui è stato conferito questo riconoscimento. Un nero su bianco a cui si può arrivare solo dopo una carriera di alto livello e dopo un percorso interno al proprio ateneo altrettanto importante. L'emeritato, infatti, non è un titolo onorifico, ma un ruolo vero e proprio. E' il consiglio di dipartimento che deve approvare a larga maggioranza la proposta all'insaputa dell'interessato e passarla poi al Senato accademico per la conferma della decisione. A quel punto il tutto finisce sulla scrivania del ministro per la firma del decreto, una vera e propria nomina formale. I requisiti per poterlo avere sono molto alti: servono almeno quindici anni nella medesima università (per il professor Guerrini sono ventuno) con responsabilità importanti, aver fatto molte pubblicazioni in Italia e fuori e, soprattutto, l'aver lasciato il segno nella carriera dei propri studenti. E i tanti suoi allievi divenuti a loro volta professori universitari importanti in luoghi chiave ne sono la prova inconfutabile.
“Anche la parte relativa ai congressi – spiega il professore – è molto importante. Nella mia carriera ho tenuto molto alla ricerca partecipando a congressi in Italia, negli Stati Uniti, in molti paesi europei, in Cina e in Sudafrica”. Una dimensione internazionale che l'ha portato anche a fare numerose lectio magistralis oltre che a presiedere il comitato italiano che, nell'agosto del 2009, ebbe l'onore di ospitare un congresso internazionale di bibliotecari, in assoluto il più partecipato della storia dell'Ifla (International Federation of Library Associations and Institutions), la principale associazione internazionale che rappresenta gli interessi delle biblioteche e degli utenti.
“I requisiti c'erano – prosegue – però bisogna che siano i colleghi a muoversi e la cosa non è sempre facile e scontata. La nomina è andata a buon fine forse anche perché Firenze non aveva questo insegnamento prima che arrivassi io, la biblioteconomia era una materia secondaria”. Mauro Guerrini arrivò nel capoluogo toscano nel 2001/2002 dopo essere passato da Udine e dalla Sapienza di Roma dove divenne ordinario a 48 anni. Fu proprio l'università fiorentina a chiamarlo per affidargli un terreno quasi vergine che ha coltivato in questi oltre vent'anni con competenza, dedizione e passione. La biblioteconomia, ovvero la disciplina che studia l'organizzazione e il funzionamento di una biblioteca nelle sue diverse e numerose articolazioni.
Un impegno importante che non gli ha impedito di dedicarsi anche alla sua Empoli dove è da sempre figura di primo piano negli studi storici e dove ha fondato la società storica empolese raccogliendo anche il testimone di coordinatore del Bullettino storico alla scomparsa dell'avvocato Lastraioli. Rispetto a quanto fatto nel mondo accademico italiano ed internazionale, cosa forse secondaria, ma per la nostra città un impegno di altissimo valore.
E' per questo che, dopo la meritata pensione, ora che è arrivato l'emeritato la città abbraccia idealmente quello che per noi empolesi non è il professor Guerrini, ma semplicemente Mauro, la persona che si incontra sovente a passeggio per la nostra città e che, con la consueta semplicità a dispetto dei titoli accademici, ha sempre un sorriso ed una parola per tutti.
Ora non resta che attendere la cerimonia ufficiale di conferimento, un momento da vivere con legittimo orgoglio non solo da lui e dalla sua famiglia ma da tutta la nostra Empoli.
Marco Mainardi