Ondate di caldo, frequenza ed intensità in chiaro aumento
01-08-2024 17:12 - Opinioni
di Gordon Baldacci
Basta uscire a fare spesa e parlare del caldo che a più riprese colpisce le nostre città e il parere generale sul tempo che fa è spesso figlio anche del luogo comune. La percezione del resto, dal meteo, al clima, alla criminalità, è una variabile indipendente dal dato oggettivo. Davvero quindi è normale o perlomeno “stagione” quello che ad ogni ondata di calore si va ripetendo? No, e andiamo a scoprire il perché.
L'analisi scientifica e non a sentimento delle ondate di caldo in Italia e non solo, mostra un chiaro trend di aumento sia in frequenza che in intensità. Questo fenomeno è particolarmente evidente negli ultimi decenni, con molte estati che hanno registrato temperature eccezionali o record di durata. Gli anni '50 e '60 hanno visto periodi di caldo significativi, ma con intensità generalmente inferiori rispetto ai decenni successivi. Un trend che si è mantenuto simile anche negli anni ‘80. Con l'ultimo decennio del secolo abbiamo segnato un aumento dell'intensità delle ondate di caldo, con picchi di 4 nel 1994 e 1998. Dal 2000 in poi, l'intensità e la frequenza delle ondate di caldo sono aumentate notevolmente. Il 2003 è stato un anno particolarmente caldo, con un'intensità di 5, seguito da anni come il 2022 e il 2023 che hanno registrato ondate di caldo estremamente severe, ed eccoci al paradosso.
Vero è ad esempio, che nell'agosto del 1952 ad Empoli nello specifico si sono registrati davvero 41 gradi, ma l'ondata di calore è stata una in tre mesi e di cinque giorni. Quando nel 1976 alla fine di maggio si sono registrati 37 gradi, lo possiamo appurare come il dato precedente dagli annali meteorologici, non è percezione è un dato di fatto. Però i dati ci dicono che il 4 giugno, avvenne un crollo di 12 gradi delle temperature. Mentre la città esultava nel 1982 per l'Italia campione del mondo si sono registrate due ondate di calore che hanno infuocato il mese di luglio, con più occasioni in cui si sono raggiunti 38/39 gradi; ma poi il mese di agosto si registra un sottomedia di circa 2,6 gradi rispetto alle medie di quel trentennio che andava dal 1950 al 1980. Dal 2000 in poi abbiamo tre sole estati che possiamo definire con ondate di calore brevi, con una numerazione che non supera la seconda unità. Il 2002, il 2004, il 2014.
Di pari passo anche gli eventi estremi successivi al termine di tante ondate di calore sono stati spesso disastrosi. Ricorreva pochi giorni fa, il 26 luglio, l'ottavo anniversario del downburst di piazza Ristori, talmente concentrato da far rilevare a neppure 300 metri alla stazione di Empoli Lungarno raffiche e accumuli irrisori, mentre per poco non ci scappava il morto, con tanti pini letteralmente crollati a terra. Tra due settimane ricorre un altro anniversario, il violento nubifragio di Ferragosto, che tutto era meno che una “burrasca”, ma di questo di altri fenomeni accaduti nel mese estivo per antonomasia ne parleremo nel prossimo articolo.
L'analisi scientifica e non a sentimento delle ondate di caldo in Italia e non solo, mostra un chiaro trend di aumento sia in frequenza che in intensità. Questo fenomeno è particolarmente evidente negli ultimi decenni, con molte estati che hanno registrato temperature eccezionali o record di durata. Gli anni '50 e '60 hanno visto periodi di caldo significativi, ma con intensità generalmente inferiori rispetto ai decenni successivi. Un trend che si è mantenuto simile anche negli anni ‘80. Con l'ultimo decennio del secolo abbiamo segnato un aumento dell'intensità delle ondate di caldo, con picchi di 4 nel 1994 e 1998. Dal 2000 in poi, l'intensità e la frequenza delle ondate di caldo sono aumentate notevolmente. Il 2003 è stato un anno particolarmente caldo, con un'intensità di 5, seguito da anni come il 2022 e il 2023 che hanno registrato ondate di caldo estremamente severe, ed eccoci al paradosso.
Vero è ad esempio, che nell'agosto del 1952 ad Empoli nello specifico si sono registrati davvero 41 gradi, ma l'ondata di calore è stata una in tre mesi e di cinque giorni. Quando nel 1976 alla fine di maggio si sono registrati 37 gradi, lo possiamo appurare come il dato precedente dagli annali meteorologici, non è percezione è un dato di fatto. Però i dati ci dicono che il 4 giugno, avvenne un crollo di 12 gradi delle temperature. Mentre la città esultava nel 1982 per l'Italia campione del mondo si sono registrate due ondate di calore che hanno infuocato il mese di luglio, con più occasioni in cui si sono raggiunti 38/39 gradi; ma poi il mese di agosto si registra un sottomedia di circa 2,6 gradi rispetto alle medie di quel trentennio che andava dal 1950 al 1980. Dal 2000 in poi abbiamo tre sole estati che possiamo definire con ondate di calore brevi, con una numerazione che non supera la seconda unità. Il 2002, il 2004, il 2014.
Di pari passo anche gli eventi estremi successivi al termine di tante ondate di calore sono stati spesso disastrosi. Ricorreva pochi giorni fa, il 26 luglio, l'ottavo anniversario del downburst di piazza Ristori, talmente concentrato da far rilevare a neppure 300 metri alla stazione di Empoli Lungarno raffiche e accumuli irrisori, mentre per poco non ci scappava il morto, con tanti pini letteralmente crollati a terra. Tra due settimane ricorre un altro anniversario, il violento nubifragio di Ferragosto, che tutto era meno che una “burrasca”, ma di questo di altri fenomeni accaduti nel mese estivo per antonomasia ne parleremo nel prossimo articolo.