Nuovo stadio, preoccupano altezza e impatto sul traffico
20-09-2024 06:25 - Cronaca
«E' un'occasione, anche economica, che non va sprecata». «Io lo farei altrove, alla Viaccia, per liberare Serravalle dal caos». «Servono servizi per i cittadini: studi medici, ambulatori specialistici e infermieri. Anche un Urp». «L'albergo? Può essere utile, non ce ne sono in città». «No, l'albergo no, sarebbe meglio in una zona più centrale di Empoli».
A vederlo da fuori sembra un gran gioco di società: le cartine, le grandi lavagne, le bandierine colorate da inserire. Il primo laboratorio partecipato di ascolto e confronto sul progetto dello stadio Carlo Castellani, si presenta così: ospitato dai locali dell'Avis di Serravalle, ideato dal personale di Simurg, la società che sta affiancando il Comune in questo percorso che serve proprio a capire quel che piace e ciò che non convince, cosa preoccupa i cittadini e cosa, invece, gli stessi si auspicano, in vista dell'approvazione del progetto che la società Empoli calcio ha presentato.
Quelli che arrivano, si informano sulle regole, prendono parte attiva a questo laboratorio (il primo, un altro sarà ripetuto giovedì 26 settembre: stesso luogo, l'Avis; stesso orario, dalle 18 alle 23) che in pratica è un circuito di progettazione partecipata. Sono persone che hanno già conosciuto il progetto. Che hanno partecipato a uno dei precedenti incontri: quello di luglio sempre all'Avis, quello di settembre nell'area Hospitality dello stadio Carlo Castellani e alla camminata lungo il quartiere di Serravalle, per toccare con mano la questione.
Alla fine della serata le lavagnette esposte lungo le pareti della stanza sono piene di post-it colorati; la mappa, distesa su un tavolo, zeppa di bandierine. Sono i dubbi e le proposte, le perplessità e i desideri. In gran parte di cittadini che abitano nel quartiere, ma non solo.
Ci sono idee che ruotano intorno al mercato settimanale (la convivenza con i negozi previsti nel sotto tribuna del nuovo progetto, l'impatto sul traffico, la necessità di allargare l'attuale ponte pedonale, per far fronte a situazione di emergenza quando il quartiere è “intasato”); altre riguardano la vita di Serravalle nelle giornate in cui ci sono le partite del campionato di calcio. Tante le perplessità sulla riqualificazione dell'area. Le più numerose. Due temi su tutti: l'impatto che avrebbe l'altezza dello stadio, che rispetto a quella attuale aumenterebbe di diversi metri, arrivando – nella punta massima – a 28 metri. E la viabilità: il traffico, la sicurezza. Ma non piace a tanti anche la decisione di assegnare la curva Nord ai tifosi ospiti e relegare i tifosi empolesi alla Sud. Più per una questione logistica, legata al tragitto che gli ospiti dovrebbero fare, dai parcheggi allo stadio.
Qualcuno segnala che, con le attività economiche previste nel sotto tribuna e sotto la curva, si crea un danno agli esercizi commerciali, di vicinato, oggi presenti. Altri puntano il dito sull'idea di un auditorium da 400 posti che sarebbe ricavato sotto la curva Nord. “A cosa può servire se a breve avremo il Ferruccio e poi con gli altri spazi che già ci sono in città”.
La cartina che disegna l'area di Serravalle si riempie velocemente di bandierine propositive: sono le richieste. Ad esempio nel sotto tribuna, ce ne sono tante che indicano la volontà della gente di avere lì un centro medico e altri servizi sempre destinati alla persona. E l'area dove oggi sorge il Sussidiario, è zeppa di bandierine, con le proposte più diverse. Prevalgono, lì, quelle che indicano che debba essere trasformata in un parco, con aree destinate alla sosta, aree giochi per bambini, e per altre attività ludiche: percorsi di attività fisica, possibilità di ospitare eventi musicali e culturali. Verde, alberi e una fontana. Insomma, un bel catalogo di idee che la Simurg, adesso, dovrà elaborare. Il percorso con i cittadini, però non si esaurisce qui: dopo il laboratorio di ascolto e di confronto, ci saranno altri due appuntamenti (il 3 e il 17 ottobre), questa volta ospitati dalla area hospitality del Castellani, nei quali saranno approfonditi i temi emersi e dai quali far scaturire la proposta da consegnare al Comune. Infine l'appuntamento conclusivo, il 24 ottobre nel quale saranno discussi gli esiti di tutti questi appuntamenti.
A vederlo da fuori sembra un gran gioco di società: le cartine, le grandi lavagne, le bandierine colorate da inserire. Il primo laboratorio partecipato di ascolto e confronto sul progetto dello stadio Carlo Castellani, si presenta così: ospitato dai locali dell'Avis di Serravalle, ideato dal personale di Simurg, la società che sta affiancando il Comune in questo percorso che serve proprio a capire quel che piace e ciò che non convince, cosa preoccupa i cittadini e cosa, invece, gli stessi si auspicano, in vista dell'approvazione del progetto che la società Empoli calcio ha presentato.
Quelli che arrivano, si informano sulle regole, prendono parte attiva a questo laboratorio (il primo, un altro sarà ripetuto giovedì 26 settembre: stesso luogo, l'Avis; stesso orario, dalle 18 alle 23) che in pratica è un circuito di progettazione partecipata. Sono persone che hanno già conosciuto il progetto. Che hanno partecipato a uno dei precedenti incontri: quello di luglio sempre all'Avis, quello di settembre nell'area Hospitality dello stadio Carlo Castellani e alla camminata lungo il quartiere di Serravalle, per toccare con mano la questione.
Alla fine della serata le lavagnette esposte lungo le pareti della stanza sono piene di post-it colorati; la mappa, distesa su un tavolo, zeppa di bandierine. Sono i dubbi e le proposte, le perplessità e i desideri. In gran parte di cittadini che abitano nel quartiere, ma non solo.
Ci sono idee che ruotano intorno al mercato settimanale (la convivenza con i negozi previsti nel sotto tribuna del nuovo progetto, l'impatto sul traffico, la necessità di allargare l'attuale ponte pedonale, per far fronte a situazione di emergenza quando il quartiere è “intasato”); altre riguardano la vita di Serravalle nelle giornate in cui ci sono le partite del campionato di calcio. Tante le perplessità sulla riqualificazione dell'area. Le più numerose. Due temi su tutti: l'impatto che avrebbe l'altezza dello stadio, che rispetto a quella attuale aumenterebbe di diversi metri, arrivando – nella punta massima – a 28 metri. E la viabilità: il traffico, la sicurezza. Ma non piace a tanti anche la decisione di assegnare la curva Nord ai tifosi ospiti e relegare i tifosi empolesi alla Sud. Più per una questione logistica, legata al tragitto che gli ospiti dovrebbero fare, dai parcheggi allo stadio.
Qualcuno segnala che, con le attività economiche previste nel sotto tribuna e sotto la curva, si crea un danno agli esercizi commerciali, di vicinato, oggi presenti. Altri puntano il dito sull'idea di un auditorium da 400 posti che sarebbe ricavato sotto la curva Nord. “A cosa può servire se a breve avremo il Ferruccio e poi con gli altri spazi che già ci sono in città”.
La cartina che disegna l'area di Serravalle si riempie velocemente di bandierine propositive: sono le richieste. Ad esempio nel sotto tribuna, ce ne sono tante che indicano la volontà della gente di avere lì un centro medico e altri servizi sempre destinati alla persona. E l'area dove oggi sorge il Sussidiario, è zeppa di bandierine, con le proposte più diverse. Prevalgono, lì, quelle che indicano che debba essere trasformata in un parco, con aree destinate alla sosta, aree giochi per bambini, e per altre attività ludiche: percorsi di attività fisica, possibilità di ospitare eventi musicali e culturali. Verde, alberi e una fontana. Insomma, un bel catalogo di idee che la Simurg, adesso, dovrà elaborare. Il percorso con i cittadini, però non si esaurisce qui: dopo il laboratorio di ascolto e di confronto, ci saranno altri due appuntamenti (il 3 e il 17 ottobre), questa volta ospitati dalla area hospitality del Castellani, nei quali saranno approfonditi i temi emersi e dai quali far scaturire la proposta da consegnare al Comune. Infine l'appuntamento conclusivo, il 24 ottobre nel quale saranno discussi gli esiti di tutti questi appuntamenti.