Nuovo stadio, concluso il percorso partecipato. E ora il sindaco dice la sua
25-10-2024 08:50 - Cronaca
Non si era mai espresso, finora, sul contenuto della proposta che l'Empoli calcio ha presentato per dare una veste nuova allo stadio Castellani. Anche a costo di esporsi alle critiche di chi – anche nel consiglio comunale – chiedeva di conoscere qual era la posizione dell'amministrazione comunale su questo progetto.
Il sindaco Alessio Mantellassi lo ha fatto nell'ultimo incontro del lungo e articolato percorso partecipato che era stato affidato alla Simurg: un incontro di apertura, una camminata nel quartiere, quattro laboratori, la presenza con infopoint durante il mercato settimanale del giovedì e un punto informazione anche all'interno dello stadio. Fino ad arrivare a quello che è stato l'incontro di chiusura, durante il quale sono state illustrate le istanze raccolte dai cittadini. E' stato, ha sottolineato l'ingegner Claudia Casini che l'ha seguito in tutte le sue fasi per conto dell'azienda Simurg, un «percorso utilissimo, un terreno comune di dialogo e confronto che ha permesso di raccogliere idee, dubbi, critiche ed entusiasmo».
Il sindaco Alessio Mantellassi lo ha fatto nell'ultimo incontro del lungo e articolato percorso partecipato che era stato affidato alla Simurg: un incontro di apertura, una camminata nel quartiere, quattro laboratori, la presenza con infopoint durante il mercato settimanale del giovedì e un punto informazione anche all'interno dello stadio. Fino ad arrivare a quello che è stato l'incontro di chiusura, durante il quale sono state illustrate le istanze raccolte dai cittadini. E' stato, ha sottolineato l'ingegner Claudia Casini che l'ha seguito in tutte le sue fasi per conto dell'azienda Simurg, un «percorso utilissimo, un terreno comune di dialogo e confronto che ha permesso di raccogliere idee, dubbi, critiche ed entusiasmo».
Agli incontri hanno partecipato oltre 250 persone, il 10% li ha frequentati tutti. Oltre a questo sono state raccolte 46 interviste tra mercato e stadio, alcune interviste mirate, sono arrivati undici contributi scritti e, a conclusione (com'era avvento per l'avvio di questo percorso, partito il 5 settembre) è stato redatto in documento con 50 risposte ad altrettante domande emerse durante tutto questo periodo.
IL SINDACO. Dicevamo che Alessio Mantellassi non aveva fatto dichiarazioni fino a questo momento, sul progetto del nuovo stadio.«Perché – spiega – ci tengo a rimarcare bene i ruoli: la società di calcio è l'ente proponente del progetto, l'amministrazione comunale ha il compito di valutarla. Non di sostenerla. Da ora in avanti, alla luce di quanto emerso dalla volontà dei cittadini, faremo una valutazione attenta e scrupolosa del progetto. Ma per farlo era importante capire le esigenze della gente: sulle scelte importanti un'amministrazione non può isolarsi, deve condividere con la città, deve cercare di far emergere tutte le posizioni. Quella del percorso partecipato è stata una scelta politica, non potevamo agire in solitudine, sarebbe stato un errore. Ora i temi emersi li porteremo nella conferenza dei servizi».
La legge, infatti, adesso prevede – lo ha spiegato bene l'avvocato Federico Orso, esperto della cosiddetta legge-stadio che ha contribuito a redigere e consulente per l'amministrazione comunale in questo percorso – una conferenza dei servizi preliminare dove ogni ente interessato esaminerà il progetto dal suo ambito di interesse e ne segnalerà le modifiche da apportare. Sarà poi l'ente proponente (l'Empoli calcio, in questo caso) a decidere se accogliere le modifiche richieste e andare avanti o rinunciare. Nel caso in cui le richieste della conferenza dei servizi venissero accolte c'è una seconda conferenza dei servizi, quella decisoria. Il passo successivo è la messa a gara.
La legge, dunque, non prevedeva il percorso partecipato. Anzi, sottolinea ancora l'avvocato Orso “ è stata redatta apposta per avere un procedimento veloce e semplificato”, con lo scopo di avere, nel Paese, l'ammodernamento degli impianti sportivi.
«Invece – ha sottolineato Mantellassi - noi abbiamo allungato i tempi, proprio per raccogliere le opinioni e le esigenze dei cittadini».
Che, dai risultati di questi incontri, sono diversi. «Intanto l'amministrazione comunale si è dotato di un gruppo di lavoro fatto sia da figure professionali dell'ente che esterne, per valutare il progetto e anche la sua tenuta economica: questo lo farà un ente terzo e istituzionale», spiega il sindaco.
Che poi comincia ad analizzare i vari aspetti del progetto: «Ci siamo detti contrari all'alienazione dell'impianto, deve restare pubblico, ma la ristrutturazione non può farla il Comune. Seppure avessimo i soldi per farlo, ritengo giusto che questi venissero dirottati su altri impianti. Penso agli 11 campi di calcio delle frazioni, ai tre palazzetti dello sport della città, alla piscina comunale».
Sorvola sulle tematiche più ovvie: sì a una comunità energetica, sì alla sostenibilità dell'intervento, sì all'accessibilità totale e a tutti, sì all'adeguamento dei servizi della Maratona.
E poi quelli più spinosi. Il futuro delle società ospitate sotto la Maratona.«Abbiamo incontrato i dirigenti e abbiamo anche stilato un documento: chi fa sport lì deve rimanere lì. E ci siamo detti anche disponibili a regolare noi come amministrazione il rapporto economico tra le società e l'Empoli calcio».
Il centro commerciale nella pancia dello stadio.«Anche in questo caso abbiamo incontrato i commercianti e con loro abbiamo deciso di ridurre al massimo il numero dei negozi previsti, che sul progetto sono 23. Non solo: abbiamo indicato che quegli spazi debbano essere attribuiti a servizi per i cittadini, con il doppio scopo di aumentare l'offerta di servizi per la gente e mitigare l'impatto del commercio di quartiere».
Il futuro dello spazio occupato dal Sussidiario.«Nel progetto c'è una proposta multipla. Non entro nel merito. Penso che la soluzione migliore sia destinare a verde e parcheggi quell'area, senza sovraccaricarla con un albergo».
Mantellassi poi si dice contrario a cedere all'Empoli il diritto di proprietà di quell'area, come pure l'esenzione dal pagamento di alcune tasse, per il periodo di concessione.
Anche questa (70 anni più tre, che è la durata dei cantieri), è stata messa in discussione. A spiegare come viene fuori è l'avvocato Orsi. «E' un mero calcolo matematico che serve per calcolare quanto tempo occorre all'ente proponete per recuperare i soldi dell'investimento fatto e la necessaria remunerazione».
La viabilità è uno dei temi più difficili da sbrogliare. La gente del quartiere ha messo in evidenza che, con la nuova bretella il traffico è accresciuto, che con il nuovo stadio, sarà ancora peggio. «Pensiamo a una migliore regolazione dell0ncrocio tra via Serravalle, via delle Olimpiadi e via della Maratona – dice il sindaco – è già nel piano delle opere pubbliche. Come pure la sistemazione del parcheggio del parco di Serravalle. Non era pensabile farlo prima perché essendo l'area inserita nel parco, era intoccabile. Abbiamo fatto un a variazione e adesso provvederemo a sistemarla».
Sarà fatta, per Serravalle, una valutazione dei flussi di traffico. Sarà installata una centralina che misuri la qualità dell'aria.
Capitolo mercato settimanale. «Con gli operatori abbiamo parlato fin dall'inizio – dice Mantellassi - siamo d'accordo che il mercato rimarrà dov'è. Dobbiamo valutare la giusta sistemazione sia durante il cantiere, sia successivamente. Faremo un tavolo con gli addetti, per questo».
Le preoccupazioni della gente nella sala hospitality dell'Empoli calcio (ottanta le prenotazioni ricevute dal Comune) non si fermano qui. Intervengono in tanti. Negli interventi del pubblico ritornano i temi di sempre: vogliono rassicurazioni che l'altezza sarà rivista, capire cosa succede nel caso, malaugurato, di una retrocessione della squadra di calcio, sono preoccupati per il consumo del suolo, per l'impatto che la parte commerciale del progetto possa avere sul quartiere, ritengono inadeguata la viabilità a sostegno del progetto.
A fare un po' di chiarezza sull'impianto ci ha provato anche Giammarco Lupi, rappresentante dell'Empoli calcio. «Nel progetto che fu presentato nel 2017 la capienza dello stadio era di ventimila posti - spiega Lupi - perché questo prevedeva la legge. Con gli anni questi limiti sono stati abbassati, oggi siamo a 12.500. Noi abbiamo previsto per il Castellani 18.500 posti. Questa riduzione potrebbe avere un impatto anche sull'altezza che ora è prevista a 28 metri».
IL SINDACO. Dicevamo che Alessio Mantellassi non aveva fatto dichiarazioni fino a questo momento, sul progetto del nuovo stadio.«Perché – spiega – ci tengo a rimarcare bene i ruoli: la società di calcio è l'ente proponente del progetto, l'amministrazione comunale ha il compito di valutarla. Non di sostenerla. Da ora in avanti, alla luce di quanto emerso dalla volontà dei cittadini, faremo una valutazione attenta e scrupolosa del progetto. Ma per farlo era importante capire le esigenze della gente: sulle scelte importanti un'amministrazione non può isolarsi, deve condividere con la città, deve cercare di far emergere tutte le posizioni. Quella del percorso partecipato è stata una scelta politica, non potevamo agire in solitudine, sarebbe stato un errore. Ora i temi emersi li porteremo nella conferenza dei servizi».
La legge, infatti, adesso prevede – lo ha spiegato bene l'avvocato Federico Orso, esperto della cosiddetta legge-stadio che ha contribuito a redigere e consulente per l'amministrazione comunale in questo percorso – una conferenza dei servizi preliminare dove ogni ente interessato esaminerà il progetto dal suo ambito di interesse e ne segnalerà le modifiche da apportare. Sarà poi l'ente proponente (l'Empoli calcio, in questo caso) a decidere se accogliere le modifiche richieste e andare avanti o rinunciare. Nel caso in cui le richieste della conferenza dei servizi venissero accolte c'è una seconda conferenza dei servizi, quella decisoria. Il passo successivo è la messa a gara.
La legge, dunque, non prevedeva il percorso partecipato. Anzi, sottolinea ancora l'avvocato Orso “ è stata redatta apposta per avere un procedimento veloce e semplificato”, con lo scopo di avere, nel Paese, l'ammodernamento degli impianti sportivi.
«Invece – ha sottolineato Mantellassi - noi abbiamo allungato i tempi, proprio per raccogliere le opinioni e le esigenze dei cittadini».
Che, dai risultati di questi incontri, sono diversi. «Intanto l'amministrazione comunale si è dotato di un gruppo di lavoro fatto sia da figure professionali dell'ente che esterne, per valutare il progetto e anche la sua tenuta economica: questo lo farà un ente terzo e istituzionale», spiega il sindaco.
Che poi comincia ad analizzare i vari aspetti del progetto: «Ci siamo detti contrari all'alienazione dell'impianto, deve restare pubblico, ma la ristrutturazione non può farla il Comune. Seppure avessimo i soldi per farlo, ritengo giusto che questi venissero dirottati su altri impianti. Penso agli 11 campi di calcio delle frazioni, ai tre palazzetti dello sport della città, alla piscina comunale».
Sorvola sulle tematiche più ovvie: sì a una comunità energetica, sì alla sostenibilità dell'intervento, sì all'accessibilità totale e a tutti, sì all'adeguamento dei servizi della Maratona.
E poi quelli più spinosi. Il futuro delle società ospitate sotto la Maratona.«Abbiamo incontrato i dirigenti e abbiamo anche stilato un documento: chi fa sport lì deve rimanere lì. E ci siamo detti anche disponibili a regolare noi come amministrazione il rapporto economico tra le società e l'Empoli calcio».
Il centro commerciale nella pancia dello stadio.«Anche in questo caso abbiamo incontrato i commercianti e con loro abbiamo deciso di ridurre al massimo il numero dei negozi previsti, che sul progetto sono 23. Non solo: abbiamo indicato che quegli spazi debbano essere attribuiti a servizi per i cittadini, con il doppio scopo di aumentare l'offerta di servizi per la gente e mitigare l'impatto del commercio di quartiere».
Il futuro dello spazio occupato dal Sussidiario.«Nel progetto c'è una proposta multipla. Non entro nel merito. Penso che la soluzione migliore sia destinare a verde e parcheggi quell'area, senza sovraccaricarla con un albergo».
Mantellassi poi si dice contrario a cedere all'Empoli il diritto di proprietà di quell'area, come pure l'esenzione dal pagamento di alcune tasse, per il periodo di concessione.
Anche questa (70 anni più tre, che è la durata dei cantieri), è stata messa in discussione. A spiegare come viene fuori è l'avvocato Orsi. «E' un mero calcolo matematico che serve per calcolare quanto tempo occorre all'ente proponete per recuperare i soldi dell'investimento fatto e la necessaria remunerazione».
La viabilità è uno dei temi più difficili da sbrogliare. La gente del quartiere ha messo in evidenza che, con la nuova bretella il traffico è accresciuto, che con il nuovo stadio, sarà ancora peggio. «Pensiamo a una migliore regolazione dell0ncrocio tra via Serravalle, via delle Olimpiadi e via della Maratona – dice il sindaco – è già nel piano delle opere pubbliche. Come pure la sistemazione del parcheggio del parco di Serravalle. Non era pensabile farlo prima perché essendo l'area inserita nel parco, era intoccabile. Abbiamo fatto un a variazione e adesso provvederemo a sistemarla».
Sarà fatta, per Serravalle, una valutazione dei flussi di traffico. Sarà installata una centralina che misuri la qualità dell'aria.
Capitolo mercato settimanale. «Con gli operatori abbiamo parlato fin dall'inizio – dice Mantellassi - siamo d'accordo che il mercato rimarrà dov'è. Dobbiamo valutare la giusta sistemazione sia durante il cantiere, sia successivamente. Faremo un tavolo con gli addetti, per questo».
Le preoccupazioni della gente nella sala hospitality dell'Empoli calcio (ottanta le prenotazioni ricevute dal Comune) non si fermano qui. Intervengono in tanti. Negli interventi del pubblico ritornano i temi di sempre: vogliono rassicurazioni che l'altezza sarà rivista, capire cosa succede nel caso, malaugurato, di una retrocessione della squadra di calcio, sono preoccupati per il consumo del suolo, per l'impatto che la parte commerciale del progetto possa avere sul quartiere, ritengono inadeguata la viabilità a sostegno del progetto.
A fare un po' di chiarezza sull'impianto ci ha provato anche Giammarco Lupi, rappresentante dell'Empoli calcio. «Nel progetto che fu presentato nel 2017 la capienza dello stadio era di ventimila posti - spiega Lupi - perché questo prevedeva la legge. Con gli anni questi limiti sono stati abbassati, oggi siamo a 12.500. Noi abbiamo previsto per il Castellani 18.500 posti. Questa riduzione potrebbe avere un impatto anche sull'altezza che ora è prevista a 28 metri».
Lupi ha poi aggiunto che anche per l'Empoli calcio questi percorso è stato utilissimo, perché è stato"inclusivo, ha tenuto conto delle esigenze di tutti. E che adesso l'auspicio è che sia futuribile"
- Tra gli interventi, interessante è stato anche quello del comitato “Stadio sì, ma non così”, che si era costituito già nel 2017 in occasione per precedente progetto che l'Empoli aveva presentato sulla ristrutturazione dello stadio, ma che poi svanì. Il Comitato chiede al Comune che “presenti un progetto alternativo a quello dell'Empoli, per la ristrutturazione dello stadio ai soli fini sportivi”.
Si dicono: contrari alla cessione gratuita e definitiva dell'area del Sussidiario; concessione del diritto a titolo gratuito per 73 anni, esenzione di Imi e Taric, contrari all'albergo, alla realizzazione di un centro commerciali e dei parcheggi su aree verdi e sotterranei, contrari a nuovi vani interrati che interferirebbero con la falda, in una zona interessata da allagamenti frequenti e non risolti da impianti di smaltimento delle acque, non più adeguate, incremento dei volumi di traffico, aumento dell'altezza”.
In mattinata anche l'altro comitato, il Comitato Serravalle che si era costituito, all'indomani della presentazione del progetto dell'Empoli, aveva consegnato al sindaco un documento con le proprie osservazioni nel quale si esprimono dubbi e suggerimenti sul traffico e la sosta, sui parcheggi, sull'ecososteniblità dell'operazione e su tutti gli altri aspetti della proposta dell'Empoli calcio
- Tra gli interventi, interessante è stato anche quello del comitato “Stadio sì, ma non così”, che si era costituito già nel 2017 in occasione per precedente progetto che l'Empoli aveva presentato sulla ristrutturazione dello stadio, ma che poi svanì. Il Comitato chiede al Comune che “presenti un progetto alternativo a quello dell'Empoli, per la ristrutturazione dello stadio ai soli fini sportivi”.
Si dicono: contrari alla cessione gratuita e definitiva dell'area del Sussidiario; concessione del diritto a titolo gratuito per 73 anni, esenzione di Imi e Taric, contrari all'albergo, alla realizzazione di un centro commerciali e dei parcheggi su aree verdi e sotterranei, contrari a nuovi vani interrati che interferirebbero con la falda, in una zona interessata da allagamenti frequenti e non risolti da impianti di smaltimento delle acque, non più adeguate, incremento dei volumi di traffico, aumento dell'altezza”.
In mattinata anche l'altro comitato, il Comitato Serravalle che si era costituito, all'indomani della presentazione del progetto dell'Empoli, aveva consegnato al sindaco un documento con le proprie osservazioni nel quale si esprimono dubbi e suggerimenti sul traffico e la sosta, sui parcheggi, sull'ecososteniblità dell'operazione e su tutti gli altri aspetti della proposta dell'Empoli calcio