Nuovo nome dello stadio, si è consumato l'ultimo atto
16-11-2023 15:12 - Opinioni
di Fabrizio Fioravanti
Si è consumato il 14 novembre in Consiglio Comunale l'ultimo atto del cambio di nome dello
”Stadio Carlo Castellani” in ”Stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena”. Con una scarna
e imbarazzante (almeno per chi l'ha ascoltata) risposta all'interrogazione presentata dal
Gruppo ”Buongiorno Empoli”, nella sede della massima assise istituzionale della città,
l'Amministrazione Comunale di Empoli ha di fatto ufficializzato quanto già messo in atto
dall'Empoli FC fin dal 17 luglio scorso, quando aveva già preannunciato il nuovo nome dello
Stadio cittadino in occasione di una conferenza stampa indetta presso la sede della Computer
Gross. A ciò aveva pure fatto seguito l'11 agosto un messaggio dell'Empoli FC alla stampa
nel quale si invitava ad ”usare la dicitura corretta”, cioè Stadio Carlo Castellani Computer
Gross Arena...in ogni vostra futura comunicazione”.
Non a caso abbiamo scritto che si è trattato di ultimo atto. Mutuare un termine teatrale
chiarisce il senso di commedia che ha avuto - ed ha – l'intera vicenda. Un gioco delle parti, se
vogliamo citare Pirandello, o più semplicememnte, per rimanere alla tradizione del teatro
dell'arte, una farsa. Aggiungerei anche qualche squarcio di teatro dell'assurdo, perché ci sono
tratti di questa storia che si presterebbero ad una lettura beckettiana.
Chi scrive aveva rivolto un'istanza al Comune di Empoli nell'agosto scorso chiedendo se
c'erano stati atti autorizzativi del Comune per procedere al cambio di nome dello Stadio. E
ciò in virtù del fatto che lo Stadio, essendo un bene pubblico e non ancora dato in concessione
d'uso o venduto all'Empoli FC, era (ed è) sotto la ”tutela” di chi ne è il legittimo proprietario.
Pensavamo (e pensiamo) che il cambio del nome possa essere solo autorizzato dal Consiglio
Comunale, sia perché a ciò a sembra indurre una logica interpretazione della legge 1188 del
23.06.1927, sia perché lo Stadio, in una comunità, rappresenta anche un luogo-simbolo e
come tale, il cambio del suo nome, merita l'attenzione dell'Organo cittadino più
rappresentativo. La risposta arrivò fuori tempo massimo, il 6 ottobre, e solo grazie
all'intervento del Difensoire civico regionale, e fu che non esistevano ”atti autorizzativi e/o
determinazioni e/o atti deliberativi in base ai quali questa Amministrazione abbia proceduto
al cambio del nome dello Stadio “Carlo Castellani” in “Carlo Castellani Computer Gross
Arena”.
Nel frattempo tuttavia il nuovo nome dello Stadio era stato riprodotto sui led circostanti il
terreno di gioco e su un' ampia cartellonistica posta all'interno dello Stadio e in zone
prospicenti le sedi stradali circostanti. Tra l'altro il nome Carlo Castellani in questi cartelloni
è stato ridotto di molto rispetto al nome dello sponsor tanto che si legge a fatica.
Il 14 novembre abbiamo appreso che per il Comune di Empoli è tutto a posto. L'Assessore
allo Sport risponde con una ammirevole nonchalance al primo quesito dell'interpellanza così
(cito testualmente): ”...si rende noto che l'Empoli FC, gestore dell'impianto, ha chiesto in
data 11/10/2023 la modifica alla denominazione dello stadio Carlo Castellani e la Giunta ha
espresso parare favorevole con atto di indirizzo n. 414 in data 18.10.2023”. Si dimentica
l'Assessore che il 14 ottobre l'Empoli FC ha di fatto già cambiato il nome dello Stadio e che
l'espressione del parare favorevole della Giunta è arrivata il 18 ottobre. Quindi per tre mesi
l'Empoli FC ha potuto esercitare il diritto di cambiare il nome dello Stadio senza che il
Comune avesse nulla da ridire. Ha fatto comunicati stampa, cartelloni pubblicitari, scritto e
detto usando il nome ”Stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena” senza che il Comune
abbia detto o fatto niente. Davvero sorprende quindi la naturalezza con la quale questa
semplice verità viene occultata semplicemente non dicendola. Stessa naturalezza con la quale
si dice che c'è stata in realtà una richiesta....sorvolando sul fatto che ci sono stati tre mesi
durante i quali il nuovo nome dello Stadio è circolato e pubblicizzato dovunque. Incredibile!
E qui si apre una riflessione che non può non riguardare il tipo di rapporto che esiste tra
l'Amministrazione Comunale e l'Empoli FC. Un rapporto fatto storicamente di alti e bassi,
come succede in ogni parte d'Italia tra Società di calcio e Comuni, ma che negli ultimi tempi
necessita di maggiore attenzione perché dal 2015 si è aperta in città la questione Stadio.
I cittadini hanno diritto di sapere cosa succede nelle sempre più segrete stanze di via Giuseppe
del Papa. Prima non si dice quale sia il prezzo della valutazione dello Stadio da parte
dell'Agenzia delle Entrate, con motivazioni che sapevano di arrampicata sugli specchi e che
lasciavano trasparire quanto meno imbarazzo ed impreparazione. Oggi si tace sul progetto di
financial project sul quale l'Empoli FC sta lavorando. Poi si lascia che un nome come quello
di Carlo Castellani, per quello che rappresenta nella storia della città, per il profondo
significato civile che racchiude, venga trascinato in una questione commerciale senza che su
questo si informi la città, senza che su questo tipo di ”operazione” si abbia niente da fare o da
dire.
La questione poteva e doveva essere meglio gestita da tutte le parti in causa, ma sopratutto da
chi ha voluto fare della memoria storica uno dei punti fermi della propria azione politica e che
adesso sembra essersene domenticato. Nessuno qui vuole che il passato ci sommerga e duri un
tempo infinito. Ma i valori cui questo passato ci lega possono essere affrontati con così tanta
superficialità e, consentitecelo, dilettantismo?
L'Empoli FC e la Computer Gross rappresentano senza dubbio due eccellenze della città.
L'una in campo sportivo e l'altra in campo imprenditoriale hanno portato il nome di Empoli
in Italia e nel mondo. Credo che meritassero e meritino più rispetto e maggiore attenzione da
parte di chi gestisce la cosa pubblica, senza rischiare di comprometterne l'immagine facendo
loro mancare il necessario supporto quando si tratta di toccare temi sensibili per la città e la
sua storia.
Vogliamo solo sperare che l'altra questione che riguarda le parti in causa, il project financial
per lo Stadio e le aree circostanti, abbia un percorso migliore, meno pasticciato e sopratutto
più trasparente.
La città lo merita.
”Stadio Carlo Castellani” in ”Stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena”. Con una scarna
e imbarazzante (almeno per chi l'ha ascoltata) risposta all'interrogazione presentata dal
Gruppo ”Buongiorno Empoli”, nella sede della massima assise istituzionale della città,
l'Amministrazione Comunale di Empoli ha di fatto ufficializzato quanto già messo in atto
dall'Empoli FC fin dal 17 luglio scorso, quando aveva già preannunciato il nuovo nome dello
Stadio cittadino in occasione di una conferenza stampa indetta presso la sede della Computer
Gross. A ciò aveva pure fatto seguito l'11 agosto un messaggio dell'Empoli FC alla stampa
nel quale si invitava ad ”usare la dicitura corretta”, cioè Stadio Carlo Castellani Computer
Gross Arena...in ogni vostra futura comunicazione”.
Non a caso abbiamo scritto che si è trattato di ultimo atto. Mutuare un termine teatrale
chiarisce il senso di commedia che ha avuto - ed ha – l'intera vicenda. Un gioco delle parti, se
vogliamo citare Pirandello, o più semplicememnte, per rimanere alla tradizione del teatro
dell'arte, una farsa. Aggiungerei anche qualche squarcio di teatro dell'assurdo, perché ci sono
tratti di questa storia che si presterebbero ad una lettura beckettiana.
Chi scrive aveva rivolto un'istanza al Comune di Empoli nell'agosto scorso chiedendo se
c'erano stati atti autorizzativi del Comune per procedere al cambio di nome dello Stadio. E
ciò in virtù del fatto che lo Stadio, essendo un bene pubblico e non ancora dato in concessione
d'uso o venduto all'Empoli FC, era (ed è) sotto la ”tutela” di chi ne è il legittimo proprietario.
Pensavamo (e pensiamo) che il cambio del nome possa essere solo autorizzato dal Consiglio
Comunale, sia perché a ciò a sembra indurre una logica interpretazione della legge 1188 del
23.06.1927, sia perché lo Stadio, in una comunità, rappresenta anche un luogo-simbolo e
come tale, il cambio del suo nome, merita l'attenzione dell'Organo cittadino più
rappresentativo. La risposta arrivò fuori tempo massimo, il 6 ottobre, e solo grazie
all'intervento del Difensoire civico regionale, e fu che non esistevano ”atti autorizzativi e/o
determinazioni e/o atti deliberativi in base ai quali questa Amministrazione abbia proceduto
al cambio del nome dello Stadio “Carlo Castellani” in “Carlo Castellani Computer Gross
Arena”.
Nel frattempo tuttavia il nuovo nome dello Stadio era stato riprodotto sui led circostanti il
terreno di gioco e su un' ampia cartellonistica posta all'interno dello Stadio e in zone
prospicenti le sedi stradali circostanti. Tra l'altro il nome Carlo Castellani in questi cartelloni
è stato ridotto di molto rispetto al nome dello sponsor tanto che si legge a fatica.
Il 14 novembre abbiamo appreso che per il Comune di Empoli è tutto a posto. L'Assessore
allo Sport risponde con una ammirevole nonchalance al primo quesito dell'interpellanza così
(cito testualmente): ”...si rende noto che l'Empoli FC, gestore dell'impianto, ha chiesto in
data 11/10/2023 la modifica alla denominazione dello stadio Carlo Castellani e la Giunta ha
espresso parare favorevole con atto di indirizzo n. 414 in data 18.10.2023”. Si dimentica
l'Assessore che il 14 ottobre l'Empoli FC ha di fatto già cambiato il nome dello Stadio e che
l'espressione del parare favorevole della Giunta è arrivata il 18 ottobre. Quindi per tre mesi
l'Empoli FC ha potuto esercitare il diritto di cambiare il nome dello Stadio senza che il
Comune avesse nulla da ridire. Ha fatto comunicati stampa, cartelloni pubblicitari, scritto e
detto usando il nome ”Stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena” senza che il Comune
abbia detto o fatto niente. Davvero sorprende quindi la naturalezza con la quale questa
semplice verità viene occultata semplicemente non dicendola. Stessa naturalezza con la quale
si dice che c'è stata in realtà una richiesta....sorvolando sul fatto che ci sono stati tre mesi
durante i quali il nuovo nome dello Stadio è circolato e pubblicizzato dovunque. Incredibile!
E qui si apre una riflessione che non può non riguardare il tipo di rapporto che esiste tra
l'Amministrazione Comunale e l'Empoli FC. Un rapporto fatto storicamente di alti e bassi,
come succede in ogni parte d'Italia tra Società di calcio e Comuni, ma che negli ultimi tempi
necessita di maggiore attenzione perché dal 2015 si è aperta in città la questione Stadio.
I cittadini hanno diritto di sapere cosa succede nelle sempre più segrete stanze di via Giuseppe
del Papa. Prima non si dice quale sia il prezzo della valutazione dello Stadio da parte
dell'Agenzia delle Entrate, con motivazioni che sapevano di arrampicata sugli specchi e che
lasciavano trasparire quanto meno imbarazzo ed impreparazione. Oggi si tace sul progetto di
financial project sul quale l'Empoli FC sta lavorando. Poi si lascia che un nome come quello
di Carlo Castellani, per quello che rappresenta nella storia della città, per il profondo
significato civile che racchiude, venga trascinato in una questione commerciale senza che su
questo si informi la città, senza che su questo tipo di ”operazione” si abbia niente da fare o da
dire.
La questione poteva e doveva essere meglio gestita da tutte le parti in causa, ma sopratutto da
chi ha voluto fare della memoria storica uno dei punti fermi della propria azione politica e che
adesso sembra essersene domenticato. Nessuno qui vuole che il passato ci sommerga e duri un
tempo infinito. Ma i valori cui questo passato ci lega possono essere affrontati con così tanta
superficialità e, consentitecelo, dilettantismo?
L'Empoli FC e la Computer Gross rappresentano senza dubbio due eccellenze della città.
L'una in campo sportivo e l'altra in campo imprenditoriale hanno portato il nome di Empoli
in Italia e nel mondo. Credo che meritassero e meritino più rispetto e maggiore attenzione da
parte di chi gestisce la cosa pubblica, senza rischiare di comprometterne l'immagine facendo
loro mancare il necessario supporto quando si tratta di toccare temi sensibili per la città e la
sua storia.
Vogliamo solo sperare che l'altra questione che riguarda le parti in causa, il project financial
per lo Stadio e le aree circostanti, abbia un percorso migliore, meno pasticciato e sopratutto
più trasparente.
La città lo merita.