Nicola Ferraro: con Mantellassi e per l'acqua pubblica
25-03-2024 17:09 - Le interviste di Clebs.it
Dopo un periodo di assenza per piacevolissimi motivi personali, la crescita della famiglia, torna a farsi sentire Nicola Ferraro, coordinatore per l'empolese-valdelsa di Sinistra Italiana
C'è ancora il tempo per la politica?
Sì, si riesce a trovarlo. Per fortuna una grossa mano la danno anche il nostro provinciale e regionale e quindi andiamo avanti con il lavoro su questo territorio
A Empoli correrete a sostegno di Alessio Mantellassi, candidato del Pd. Perché questa scelta?
E' un percorso iniziato ormai mesi fa con incontri con l'allora segretario del Pd, Lorenzo Cei ed altre forze politiche come Azione. Poi è arrivato un supporto provinciale e regionale di indirizzo politico, ci siamo trovati ed abbiamo messo sul tavolo gli argomenti da discutere in vista dell'appuntamento elettorale. Le cose sono filate liscie ed è stata una cosa naturale arrivare ad un accordo per sostenere la candidatura di Mantellassi
Ma qui niente campo largo
Io ci ho provato ma oggettivamente, ad oggi, non ci sono le condizioni. Dispiace, perché si poteva fare uno sforzo per trovarci almeno ad un tavolo tutti insieme a discutere delle questioni che ad oggi dividono
Perché non è accaduto?
Hanno pesato le diverse posizioni sulle questioni rilevanti dell'agenda politica empolese. I toni sono così accesi che era impossibile unirsi almeno nella nostra città. Quello che mi dispiace è che, secondo me, una larga parte dell'elettorato di riferimento anche del movimento cinque stelle vorrebbe vederci uniti. E' anche per questo che non ci arrendiamo, perché sento fra la gente questa volontà. Però, su questo ragionamento politico, un punto deve essere chiaro
Ovvero?
A quel tavolo ci si deve sedere con il Pd e discuterne con i loro esponenti, anche se si vuole affrontare un discorso di cambiamento
L'acqua pubblica è il vero tema che divide?
Sì, ma al tavolo al quale ci siamo seduti col Pd era un argomento all'ordine del giorno e nel patto e nel programma l'acqua pubblica è indicata come obiettivo da perseguire. E' il modo che cambia perché, se ti poni come forza di opposizione è una cosa, ma se ti siedi ad un tavolo è un'altra. La piazza, le persone, le firme sono certamente importanti ma non possono bastare. Servono i partiti e il sedersi ai tavoli per discutere
Sull'acqua pubblica ci sono poi anche le quattromila firme per il referendum. Che segnale sono?
E' un dato importante, ma lì dentro ci sono tante componenti e pensare che siano tutti voti di chi ha sostenuto quella battaglia sarebbe un'analisi grossolana. Faccio un nome come esempio. Massimo Matteoli che è di Possibile ha raccolto le firme ma sosterrà noi. Sono certo che li dentro ci siano anche persone di destra che vogliono far sentire la loro voce
La svolta è stata quella del segretario toscano del Pd Emiliano Fossi alla vostra festa regionale?
Tanti pensano che il cambio che c'è stato in quel momento sia dovuto alla pressione dei comitati. Loro hanno fatto un lavoro splendido anche dal punto di vista dell'informazione e, da uomo di sinistra, figuriamoci se non lo riconosco. Ma questo non è sufficiente, serve anche un livello politico per affrontare la questione. E in quella sede Fossi, incalzato dagli interlocutori importanti che erano presenti, ha detto che bisogna andare verso una situazione che garantisca il controllo pubblico del bene comune
Però molti la leggono come una manovra elettorale, non pensi sia così?
Non credo, secondo me dipenderà molto dalle elezioni europee
Perché?
Se l'area Schlein resta al comando e prende forza è assolutamente una garanzia. Oltre che sulla sostanza, anche l'approccio è molto diverso rispetto al passato. Prima non c'era spazio per nessuna richiesta, ora invece vedo apertura e dialogo. Il Pd del 40% non c'è più e da solo non può fare
L'operazione Multiutility può prescindere dalla quotazione in borsa?
Certo, non lo dico io ma anche tanti altri e non solo politici che si può fare anche senza borsa, usando altri strumenti. Ma se ne discute ad un tavolo
Politicamente è quanto Massimo Marconcini sosteneva cinque anni fa
Sì, ma non la differenza che ora non naviga più da solo ma ha un partito alle spalle
Lui che ruolo ha?
In quanto assessore, anche se in scadenza di mandato, ha un ruolo di aggregazione e mediazione. Essendo in giunta ha conoscenza delle cose e questo ovviamente aiuta
Cinque anni fa eri nella lista di Fabrica comune, ora c'è la rottura con la parte che sostiene Leonardo Masi. Il motivo è questo diverso approccio?
Sì, assolutamente. Se andiamo sui contenuti non c'è grossa differenza perché anche io voglio l'acqua pubblica. E' il modo, il percorso a differenziarci. Lo stesso può dirsi di altre persone che erano in quella lista
Come vi ponete nei confronti dei comitati?
Ci abbiamo sempre dialogato e continueremo a farlo. Io, poi, ho iniziato il mio impegno politico proprio in un comitato, quello che nacque per la questione dell'impianto di Montelupo. Con Tpe dialogo da sempre, le loro istanze sono giuste ma vanno veicolate. Noi ci poniamo per rappresentarle e chiederemo per questo nuovi incontri anche con loro
Nella coalizione Mantellassi il vostro ruolo è coprire la parte sinistra?
Sì e l'area ecologista. Mi pare chiaro che oggi la giustizia sociale non può prescindere da quella ambientale. Sono i temi sui quali lavoreremo in questa campagna elettorale
Sarai nella lista di Si?
No, per questioni personali ed anche perché penso che chi svolge un ruolo di coordinatore non debba essere impegnato sulle importanti questioni che vengono trattate nei consigli e che richiedono impegno. Sono due ruoli diversi
C'è ancora il tempo per la politica?
Sì, si riesce a trovarlo. Per fortuna una grossa mano la danno anche il nostro provinciale e regionale e quindi andiamo avanti con il lavoro su questo territorio
A Empoli correrete a sostegno di Alessio Mantellassi, candidato del Pd. Perché questa scelta?
E' un percorso iniziato ormai mesi fa con incontri con l'allora segretario del Pd, Lorenzo Cei ed altre forze politiche come Azione. Poi è arrivato un supporto provinciale e regionale di indirizzo politico, ci siamo trovati ed abbiamo messo sul tavolo gli argomenti da discutere in vista dell'appuntamento elettorale. Le cose sono filate liscie ed è stata una cosa naturale arrivare ad un accordo per sostenere la candidatura di Mantellassi
Ma qui niente campo largo
Io ci ho provato ma oggettivamente, ad oggi, non ci sono le condizioni. Dispiace, perché si poteva fare uno sforzo per trovarci almeno ad un tavolo tutti insieme a discutere delle questioni che ad oggi dividono
Perché non è accaduto?
Hanno pesato le diverse posizioni sulle questioni rilevanti dell'agenda politica empolese. I toni sono così accesi che era impossibile unirsi almeno nella nostra città. Quello che mi dispiace è che, secondo me, una larga parte dell'elettorato di riferimento anche del movimento cinque stelle vorrebbe vederci uniti. E' anche per questo che non ci arrendiamo, perché sento fra la gente questa volontà. Però, su questo ragionamento politico, un punto deve essere chiaro
Ovvero?
A quel tavolo ci si deve sedere con il Pd e discuterne con i loro esponenti, anche se si vuole affrontare un discorso di cambiamento
L'acqua pubblica è il vero tema che divide?
Sì, ma al tavolo al quale ci siamo seduti col Pd era un argomento all'ordine del giorno e nel patto e nel programma l'acqua pubblica è indicata come obiettivo da perseguire. E' il modo che cambia perché, se ti poni come forza di opposizione è una cosa, ma se ti siedi ad un tavolo è un'altra. La piazza, le persone, le firme sono certamente importanti ma non possono bastare. Servono i partiti e il sedersi ai tavoli per discutere
Sull'acqua pubblica ci sono poi anche le quattromila firme per il referendum. Che segnale sono?
E' un dato importante, ma lì dentro ci sono tante componenti e pensare che siano tutti voti di chi ha sostenuto quella battaglia sarebbe un'analisi grossolana. Faccio un nome come esempio. Massimo Matteoli che è di Possibile ha raccolto le firme ma sosterrà noi. Sono certo che li dentro ci siano anche persone di destra che vogliono far sentire la loro voce
La svolta è stata quella del segretario toscano del Pd Emiliano Fossi alla vostra festa regionale?
Tanti pensano che il cambio che c'è stato in quel momento sia dovuto alla pressione dei comitati. Loro hanno fatto un lavoro splendido anche dal punto di vista dell'informazione e, da uomo di sinistra, figuriamoci se non lo riconosco. Ma questo non è sufficiente, serve anche un livello politico per affrontare la questione. E in quella sede Fossi, incalzato dagli interlocutori importanti che erano presenti, ha detto che bisogna andare verso una situazione che garantisca il controllo pubblico del bene comune
Però molti la leggono come una manovra elettorale, non pensi sia così?
Non credo, secondo me dipenderà molto dalle elezioni europee
Perché?
Se l'area Schlein resta al comando e prende forza è assolutamente una garanzia. Oltre che sulla sostanza, anche l'approccio è molto diverso rispetto al passato. Prima non c'era spazio per nessuna richiesta, ora invece vedo apertura e dialogo. Il Pd del 40% non c'è più e da solo non può fare
L'operazione Multiutility può prescindere dalla quotazione in borsa?
Certo, non lo dico io ma anche tanti altri e non solo politici che si può fare anche senza borsa, usando altri strumenti. Ma se ne discute ad un tavolo
Politicamente è quanto Massimo Marconcini sosteneva cinque anni fa
Sì, ma non la differenza che ora non naviga più da solo ma ha un partito alle spalle
Lui che ruolo ha?
In quanto assessore, anche se in scadenza di mandato, ha un ruolo di aggregazione e mediazione. Essendo in giunta ha conoscenza delle cose e questo ovviamente aiuta
Cinque anni fa eri nella lista di Fabrica comune, ora c'è la rottura con la parte che sostiene Leonardo Masi. Il motivo è questo diverso approccio?
Sì, assolutamente. Se andiamo sui contenuti non c'è grossa differenza perché anche io voglio l'acqua pubblica. E' il modo, il percorso a differenziarci. Lo stesso può dirsi di altre persone che erano in quella lista
Come vi ponete nei confronti dei comitati?
Ci abbiamo sempre dialogato e continueremo a farlo. Io, poi, ho iniziato il mio impegno politico proprio in un comitato, quello che nacque per la questione dell'impianto di Montelupo. Con Tpe dialogo da sempre, le loro istanze sono giuste ma vanno veicolate. Noi ci poniamo per rappresentarle e chiederemo per questo nuovi incontri anche con loro
Nella coalizione Mantellassi il vostro ruolo è coprire la parte sinistra?
Sì e l'area ecologista. Mi pare chiaro che oggi la giustizia sociale non può prescindere da quella ambientale. Sono i temi sui quali lavoreremo in questa campagna elettorale
Sarai nella lista di Si?
No, per questioni personali ed anche perché penso che chi svolge un ruolo di coordinatore non debba essere impegnato sulle importanti questioni che vengono trattate nei consigli e che richiedono impegno. Sono due ruoli diversi
Marco Mainardi