Dopo 45 minuti ai limiti della decenza, Anjorin toglie l’Empoli dal baratro

20-04-2025 22:05 -

di Gabriele Guastella

In un Carlo Castellani Computer Gross Arena semideserto, a proposito ancora vivissimi complimenti ai superpagati manager giacca e cravatta che hanno deciso di far giocare questa partita alle 15 nel giorno di Pasqua, l'Empoli e il Venezia si affrontano per giocarsi una fetta importante di salvezza. Lo spettacolo è ai limiti della decenza per quarantacinque minuti; il primo tempo, infatti, è soporifero, con gli azzurri che non calciano mai verso la porta di Radu (Grassi e Goglichidze avrebbero anche due occasioni ma entrambi cercano un passaggio inutile anziché calciare verso la porta, ndr), mentre il Venezia in realtà un paio di occasioni importanti se le crea; e in entrambe le circostanze Vasquez si deve impegnare per evitare la capitolazione.

Nel secondo tempo l'Empoli sembra scendere con un piglio diverso, Henderson su un'azione insistita degli azzurri confeziona un assist al bacio su cui Fazzini si avventa depositando in rete. E' il minuto 14 di una partita fino a quel momento anonima, le 16 e 19 minuti di una domenica di Pasqua, quando finalmente l'Empoli torna al gol al Castellani dopo un digiuno di tre mesi, offrendo la sensazione che sia anche una svolta del campionato per la squadra di Roberto D'Aversa. La sensazione sembra trovare riscontro nei minuti successivi al gol, in cui il Venezia sembra andare in tilt, nell'immaginario cruscotto della "macchina" Di Francesco si accende la spia di avaria motore. L'Empoli invece è su di giri e Cacace avrebbe la palla gol per il clamoroso 2-0, solo che il neozelandese incrocia troppo e il pallone va sul fondo. Così quello di Fazzini resta l'unica conclusione nello specchio della porta in oltre un'ora di partita, quella conclusione vincente che scava la differenza tra vincere e perdere, restare a galla e naufragare.

Il Venezia prova a cambiare marcia: dentro Schingtienne e Yeboah, al posto di Marcandalli e Doumbia, ma gli effetti non sembrano vedersi. Eppure il Venezia pareggia davvero. Ma quello confezionato dalla difesa dell'Empoli è un regalo nell'uovo di Pasqua clamoroso. Su un angolo battuto da Nicolussi Caviglia, Vasquez va a farfalle e Goglichidze si addormenta, così Yeboah appostato sotto porta sul palo più lontano deposita in rete per il più facile dei gol. Errori marchiani quelli del portiere, soprattutto, e difensore, imperdonabili in Serie A. La gioia degli azzurri e di tutto il popolo empolese, che si è pensato momentaneamente addirittura fuori dalla zona retrocessione, è durata appena otto minuti. Ma il peggio deve arrivare. Il gol del pari galvanizza i veneziani che, anche grazie al cambio operato dal loro tecnico (Duncan al posto di Perez, ndr), alza il proprio baricentro mettendo in seria difficoltà la retroguardia azzurra che rischia in almeno un paio di circostanze di subire il gol del sorpasso ospite.

Dall'altra parte D'Aversa prova a cambiare qualcosa inserendo Ebuehi al posto di un'evanescente Colombo, spostando Gyasi in posizione più offensiva (25'), per poi cambiare di nuovo otto minuti dopo con gli inserimenti di Solbakken proprio al posto di Gyasi e Anjorin in luogo di Henderson. Il Venezia però sembra avere più benzina: appare più scattante, più veloce, con più idee di gioco, un po' all'opposto dell'Empoli che ormai pare affidarsi sempre più ai lancioni lunghi dalle retrovie. A cinque minuti dal termine poi l'Empoli vede il baratro. Gli ospiti scappano via due volte sulla propria fascia destra di competenza e si presentano dalle parti di Vasquez, l'estremo difensore dei toscani respinge con il corpo scontrandosi però con Goglichidze, la palla resta lì e Busio anticipa tutti ribadendo in rete per il gol dell'1-2. Ora sono le 16:45, in Curva Sud, quella dove si sono date appuntamento trecentodieci anime arancioneroverdi, scoppia il tripudio mentre sul resto dello stadio cala un silenzio assordante. Un attimo in cui sembra crollare tutto, tanto che il boato "Empoli Empoli" scandito dopo la prodezza di Fazzini, meno di mezzora prima, sembra addirittura neanche esistito. Centottanta secondi che sembrano un'eternità, centottanta secondi in cui il Venezia, che proprio come era accaduto all'Empoli ora si pensa fuori dalla zona retrocessione, opera anche due cambi (Haps e Maric al posto di Ellertsson e Gytkjaer), per dare nuovo ossigeno alla squadra, per far scorrere altri secondi preziosi.

Il tempo di rimettere il pallone sul dischetto del centrocampo, di vincere due contrasti in mediana, di incrociare i volti delusi e frustrati di qualche sportivo sugli spalti, il tempo in cui l'orologio sembra fermarsi, è quell'attimo in cui Anjorin strappa la palla agli avversari avanza cinque metri, forse sette, forse otto, otto come il numero che porta sulle spalle, il tempo di calciare un pallone tagliato e quasi a filo d'erba, un tiro che sembra arrivare dal cielo, spinto tra le nuvole, accarezzato da Giulio e Greta, per cui questa settimana doveva finire in maniera diversa. Ora l'orologio segna le 16:48, è quel minuto in cui spazio e tempo si sono congiunti, proprio sopra al Castellani, in cui si riaccende tutto in un boato, tra gioia, disperazione e speranza. E' quel minuto che lascia tutto così com'è, con il distacco ora meno evidente. Perché sì, voglio chiudere così: se non vinciamo una partita dall'8 dicembre, e una in casa dal 4 novembre, se sono passate ormai diciotto gare a digiuno dei tre punti in un sol boccone, se oggi l'agguantiamo così, e a cinque giornate siamo ancora lì, vivi e in piena lotta... forse, chissà, tutto questo avrà un significato che val la pena scoprire.

IL TABELLINO

2-2

EMPOLI (3-4-2-1) - 23 Vasquez; 2 Goglichidze, 35 Marianucci, 21 Viti; 11 Gyasi (dal 32' st 17 Solbakken), 5 Grassi, 6 Henderson (dal 32' st 8 Anjorin), 13 Cacace; 10 Fazzini, 99 Esposito; 29 Colombo (dal 25' st 24 Ebuehi). A disp. 1 Silvestri, 12 Seghetti, 98 Brancolini; 3 Pezzella, 7 Sambia, 22 De Sciglio, 31 Tosto, 41 Asmussen; 36 Bacci; 20 Kovalenko, 89 Campaniello, 90 Konate. All. Roberto D'Aversa

VENEZIA (3-5-2) - 28 Radu; 16 Marcandalli (dal 17' st 25 Schingtienne), 4 Idzes, 2 Cande; 24 Zerbin, 71 Perez (dal 27' st 32 Duncan), 14 Nicolussi Caviglia, 97 Doumbia (dal 17' st 10 Yeboah), 77 Ellertsson (dal 42' st 5 Haps); 6 Busio, 9 Gytkjaer (dal 42' st 99 Maric). A disp. 1 Joronen, 23 Grandi; 7 Zampano, 11 Oristanio, 19 Bjarkason, 33 Sverko, 36 Ladisa, 79 Carboni. All. Eusebio Di Francesco

Arbitro: Sig. Davide Massa di Imperia (Passeri-Costanzo | IV Uff.le Santoro - VAR Mariani-Marini)

Marcatori: 14' st 10 Fazzini (E), al 22' st 10 Yeboah (V), al 40' st 6 Busio (V), al 43' st 8 Anjorin (E)

Note: Angoli Empoli 2 Venezia 5. Ammoniti: 1' st 16 Marcandalli (V), al 9' st 5 Grassi (E), al 30' st 13 Cacace (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2' pt - 3' st. Spettatori: 7mila.