Pasqua e pasquetta incerte a metà, come da tradizione

18-04-2025 10:00 -

di Gordon Baldacci

Veniamo in generale, da un periodo piuttosto piovoso, quanto e se in media con le statistiche lo scopriremo nelle prossime settimane. I fine settimana poi, i vari sabato e domenica sembrano i giorni della pioggia per antonomasia rovinando così i weekend di molti di noi. Stavolta siamo alla vigilia non solo del fine settimana ma di quello dedicato alla festa della Pasqua.


Uno dei tanti luoghi comuni, è quello che vede il periodo pasquale sempre o quasi rovinato dalle intemperie. Specie il Lunedì dell'Angelo, Pasquetta, tipicamente dedicato alle scampagnate e alle gite fuori porta o comunque all'aria aperta. Ora, un fondo di verità c'è senz'altro, visto che la primavera è in media la seconda stagione più piovosa dell'anno e quindi non è così improbabile che possa accadere di avere tempo instabile, tanto più che la Pasqua, alta o bassa che sia, cade sempre tra fine marzo e fine aprile e quindi nella parte "peggiore" della primavera, quella ancora "troppo" a ridosso dell'Inverno che spesso e volentieri tenta una resistenza prima di mollare la presa. Tuttavia ci chiediamo: ma davvero i comportamenti atmosferici stanno a guardare quando cade la Pasqua? Lo fanno apposta? O siamo così sfortunati? Non sarà che invece ci ricordiamo solo quello che ci fa comodo ricordare?

Come sempre dati alla mano, stavolta andiamo a fare un'analisi un po' generica, ma che si poggia ovviamente su dati scientifici. Scegliamo Empoli e andiamo a ritroso nel tempo, almeno fino a dove abbiamo la possibilità di avere una coerenza con il dato reale. Da questa ricerca a ritroso nel tempo, si arriva al 1948 e da quella data in poi fino ovviamente all'anno scorso il 2024, con tre colori semplicissimi, quelli più immediati, ho tracciato tre elementi differenti sulle condizioni meteorologiche sia della Pasqua, della Pasquetta e del fine settimana successivo. Con il verde ovviamente una bella giornata, con il giallo condizioni di variabilità, con il rosso una fase di maltempo marcata, insomma, la cosiddetta giornata più “natalizia” che “pasquale”.


Per fare questo, oltre alla ricerca in quelli che sono i dati storici del clima della nostra città, una re-analisi grazie ai modelli matematici, che ci permettono di avere in archivio delle valutazioni storiche come la pressione sul livello del mare presente alle 00UTC e 12UTC, i geopotenziali a 500hPa alle 00UTC e 12UTC, la presenza o meno di decisi campi ciclonici o anticiclonici, valutando la curvatura di isobare e isoipse. Fatte queste precisazioni, andiamo a sciorinare i dati che sono emersi, su un campione di ben 77 anni. Scopriamo che ad esempio il giorno di Pasqua abbiamo avuto 22 giorni di bel tempo, 25 di maltempo importante ma 30 e quindi la maggioranza di condizioni variabili, ergo non bruttissime giornate.


Pasquetta invece guadagna una giornata in più di bel tempo con 23 giorni, ma raggiunge quota 29 per le condizioni di moderato maltempo, mentre 25 sono in mano alla variabilità. Abbiamo quindi ben chiaro che la percezione generale che per Pasqua quasi 2 volte su 3 si hanno condizioni meteorologiche o di maltempo o di spiccata variabilità non è un banale luogo comune. Ma andiamo oltre, cosa accade il fine settimana successivo? Quello che nella memoria collettiva viene sempre ricordato come migliore? Le condizioni di bel tempo salgono a 24 giorni, ma crescono a 30 anche quelle dettate dal maltempo, mentre calano ancora fino a 23 le giornate in compagnia della variabilità atmosferica.





Scremiamo ora ulteriormente i dati, ovvero guardiamo gli ultimi 25 anni, quelli più esposti ai cambiamenti climatici. Cosa è successo? Pasqua 8 volte giornata da mare, 11 con l'ombrello dietro fra una schiarita e un nuovo carico di nubi, 7 chiusi in casa per tutto il giorno. Pasquetta ottima giornata in sei casi, ma incerta su 11. Con il tradizionale picnic rimandato all'anno successivo in altre 8 occasioni. Nel fine settimana successivo 9 occasioni per respirare la primavera, 6 in cui è servito il k-way e invece si conferma il trend degli anni precedenti, con un fine settimana pessimo in addirittura 10 anni su 25. Come si vede c'è una certa uniformità, con una piccola tendenza a prevalere degli eventi sfavorevoli, cosa confermata anche nei weekend successivi. Pertanto in ogni caso il fatto che sia Pasqua o Pasquetta o qualunque altra coppia di giorni non fa alcuna differenza. E a chi ribadisce il fatto che ciò si spiega come infatti anche il weekend sia un periodo "sfortunato", va ribadito: è la capricciosa primavera, soprattutto nel periodo più vicino all'inverno, quando cadono proprio Pasqua e Pasquetta... Già a colpo d'occhio dai colori si vede che c'è di tutto: giornate belle, piovose, così così, come del resto suggerisce anche il buon senso.


Per questa Pasqua e in linea di tendenza il fine settimana successivo cosa attendersi, con quale colore finiremo negli annali della nostra città.

Al momento appare una Pasqua e una Pasquetta che potremmo tranquillamente etichettare in giallo. Pasqua più incerta nel pomeriggio per le precipitazioni, Pasquetta con piogge più probabili al mattino. Certo, se fosse luglio dovremmo preoccuparci... ma fin quando la Pasqua cadrà tra

marzo (pazzerello...) e aprile (non ti scoprire... ogni goccia un barile...) così è e sarà, se vi pare. Ricordiamo anche, la Pasqua cristiana cade sempre la prima domenica dopo il primo plenilunio dell'equinozio, non a caso piccola curiosità che riguarda il 2025. Abbiamo avuto il plenilunio domenica 13 aprile alle 00:22. Per soli 22 minuti, la domenica della Pasqua è il 20 aprile, e non domenica scorsa.


Auguri a tutti di una Santa Pasqua e di una serena Pasquetta.