Nervi tesi ai seggi, candidato "richiamato" per una maglietta
23-06-2024 18:00 - Politica
Nervi tesi ai seggi elettorali dove si decide, col voto dei cittadini, chi sarà il sindaco di Empoli. Pomo della discordia una maglietta che i rappresentanti di lista di Leonardo Masi, dislocati nelle quaranta e passa sezioni dove si vota, avevano deciso di indossare. Una maglietta senza simboli, né nomi, ma con un motto “Cambiare si deve, in meglio si può” che ha dato negli occhi a qualcuno degli elettori.
A esprimere pubblicamente il proprio dissenso, quando si è recata al proprio seggio per votare è stata una cittadina che ha segnalato quella che ha ritenuto un'anomalia alle autorità competenti a cominciare dall'ufficio elettorale del Comune di Empoli.
Leonardo Masi è stato a colloquio sia con il responsabile dell'ufficio elettorale, sia con la prefettura di Firenze, dalla quale è arrivato l'ordine - dopo una ramanzina telefonica - di ritirare le magliette che stavano indossando i candidati di lista.
Anche nel primo turno di queste elezioni, ai seggi c'erano state discussioni e dispute tra rappresentanti di lista e alcuni candidati. E anche in quell'occasione, in alcune sezioni, fu necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Il lavoro dei rappresentanti di lista, oltretutto, proprio su alcune schede dal voto incerto o poco comprensibile, ritardò, nel primo turno, di diverse ore il computo dei voti e le operazioni di spoglio.
A esprimere pubblicamente il proprio dissenso, quando si è recata al proprio seggio per votare è stata una cittadina che ha segnalato quella che ha ritenuto un'anomalia alle autorità competenti a cominciare dall'ufficio elettorale del Comune di Empoli.
Leonardo Masi è stato a colloquio sia con il responsabile dell'ufficio elettorale, sia con la prefettura di Firenze, dalla quale è arrivato l'ordine - dopo una ramanzina telefonica - di ritirare le magliette che stavano indossando i candidati di lista.
Anche nel primo turno di queste elezioni, ai seggi c'erano state discussioni e dispute tra rappresentanti di lista e alcuni candidati. E anche in quell'occasione, in alcune sezioni, fu necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Il lavoro dei rappresentanti di lista, oltretutto, proprio su alcune schede dal voto incerto o poco comprensibile, ritardò, nel primo turno, di diverse ore il computo dei voti e le operazioni di spoglio.