Natale Empoli chiama reggia di Caserta
20-01-2024 09:02 - Opinioni
Condelli-Vanvitelli. Il primo è il presidente della locale Confesercenti, il secondo è l'architetto che ha progettato uno dei monumenti più belli che ci siano in Italia, la reggia di Caserta. I due, oltre che le ultime tre lettere del cognome che ne fanno una rima, hanno in comune un'altra cosa, il numero di visitatori. Stando ad un'intervista che Condelli ha rilasciato su gonews si scopre infatti che il Natale empolese ha avuto 900mila visitatori, praticamente ad un passo dal milione che, in tutto il 2023, ha avuto la meraviglia campana.
Se avesse ragione Lucio Dalla e nell'anno che verrà fosse tre volte Natale, quella reggia ci si metterebbe in un taschino, ma limitandoci a 65 giorni (media 13mila800 visitatori al giorno compresi lunedi, martedi, mercoledi, giovedi e venerdi), le risparmiamo questo smacco. Oddio, ad onor del vero, il Natale empolese ne mette in fila diversi di monumenti. Ad esempio il parco di Miramare a Trieste plaude ad un 2023 da record avendo toccato il milione di visitatori. Col Vittoriale non ci si sta nemmeno a confondere visto che nel 2023 ha avuto 291.504 visitatori (evidentemente la ghianda di piazza della stazione tira più della nave Puglia tanto cara al vate), il cenacolo di Leonardo è a 430mila e la lista di quelli che ci stanno dietro potrebbe essere lunga.
Il Natale, insomma, tira ed attira tanto che, oltre a snocciolare i numeri, il potente presidente dei commercianti, nella stessa intervista, manda anche un messaggio alla politica: "Chiunque gestirà l'amministrazione futura dovrà dare più forza a Empoli città del Natale. Serve un maggiore sforzo economico anche pubblico, perché non è sempre semplice trovare partner e sponsor com'è accaduto quest'anno e non possiamo permetterci di diminuire in qualità". Che questo sentir parlare troppo di frazioni c'entri qualcosa?
Vabbè, battute a parte veniamo alle cose serie. E' sicuramente un bene che il Natale abbia portato turisti e soldi alla città ed ai commercianti, ci mancherebbe altro. Così si risponde anche a chi, nelle centinaia di commenti social, ha detto che gli empolesi non meritano niente, brontolano e basta questi ingrati. Un fondo di verità c'è, perché siamo fatti proprio così, ma davanti a certi numeri c'è anche un cervello che ci è stato dato per essere usato e non per bere tutto quello che ci dicono condendolo con like, condivisioni e gli immancabili grande e mitico tipici delle arcinote claque. In fondo a tutto c'è un limite. Per Condelli ignoto.
Se avesse ragione Lucio Dalla e nell'anno che verrà fosse tre volte Natale, quella reggia ci si metterebbe in un taschino, ma limitandoci a 65 giorni (media 13mila800 visitatori al giorno compresi lunedi, martedi, mercoledi, giovedi e venerdi), le risparmiamo questo smacco. Oddio, ad onor del vero, il Natale empolese ne mette in fila diversi di monumenti. Ad esempio il parco di Miramare a Trieste plaude ad un 2023 da record avendo toccato il milione di visitatori. Col Vittoriale non ci si sta nemmeno a confondere visto che nel 2023 ha avuto 291.504 visitatori (evidentemente la ghianda di piazza della stazione tira più della nave Puglia tanto cara al vate), il cenacolo di Leonardo è a 430mila e la lista di quelli che ci stanno dietro potrebbe essere lunga.
Il Natale, insomma, tira ed attira tanto che, oltre a snocciolare i numeri, il potente presidente dei commercianti, nella stessa intervista, manda anche un messaggio alla politica: "Chiunque gestirà l'amministrazione futura dovrà dare più forza a Empoli città del Natale. Serve un maggiore sforzo economico anche pubblico, perché non è sempre semplice trovare partner e sponsor com'è accaduto quest'anno e non possiamo permetterci di diminuire in qualità". Che questo sentir parlare troppo di frazioni c'entri qualcosa?
Vabbè, battute a parte veniamo alle cose serie. E' sicuramente un bene che il Natale abbia portato turisti e soldi alla città ed ai commercianti, ci mancherebbe altro. Così si risponde anche a chi, nelle centinaia di commenti social, ha detto che gli empolesi non meritano niente, brontolano e basta questi ingrati. Un fondo di verità c'è, perché siamo fatti proprio così, ma davanti a certi numeri c'è anche un cervello che ci è stato dato per essere usato e non per bere tutto quello che ci dicono condendolo con like, condivisioni e gli immancabili grande e mitico tipici delle arcinote claque. In fondo a tutto c'è un limite. Per Condelli ignoto.
Marco Mainardi