Multiutility Toscana: Il PD persevera nell’ambiguità
14-08-2024 09:01 - Opinioni
di Filippo Torrigiani
In questi giorni continua a tener banco la questione che riguarda il futuro dei servizi pubblici toscani. Ben volentieri riprendo l'intervento di Piero Bartalucci, già consigliere comunale ad Empoli e profondo conoscitore della materia. Bartalucci, col suo intervento pubblicato sul nostro quotidiano on line clebs.it (https://www.clebs.it/servizi-pubblici-nuovo-corso-o-tatticismi.htm) chiarisce in maniera estremamente puntuale la vicenda mettendo all'indice, soprattutto, l'atteggiamento del Partito Democratico riguardo all'argomento: cit.” non sappiamo, scrive Bartalucci, se sul dibattito circa il futuro dei servizi pubblici locali della nostra regione siamo all'inizio di un “nuovo corso” o se invece stiamo assistendo ai soliti tatticismi, per le proteste contro la multiutility, fino alla manifestazione di Empoli, con la raccolta delle firme per il referendum contro la quotazione in borsa. Se l'intento è quello di disinnescare la posizione dei comitati l'iniziativa è davvero maldestra perché i nodi politici, quelli veri, sono tuttora sul tappeto e lungi dall'essere sciolti”. Ed è ciò che sta avvenendo da tempo.
Le posizioni assunte dagli esponenti dem sul tema richiamano alla mente la mai superata pratica politica dei due forni di andreottiana memoria che, più che indirizzata a superare le divisioni dei gruppi dirigenti di quel partito, assumono sempre di più i tratti di strategie dirette a opacizzare il reale corso degli eventi, soprattutto in questa fase in cui, con l'approssimarsi delle elezioni Regionali, si andranno a delineare le linee politiche dei vari schieramenti.
A dirla tutta l'argomento è, nei fatti, uno spartiacque di non poco conto tra concezioni politiche e di governo: da una parte ci sono coloro che rappresentano l'area liberista e riformista che hanno lavorato per la quotazione in Borsa dei servizi pubblici, mentre dall'altra possiamo annoverare quel gruppo dirigente della sinistra dem molto più cauto e che, per mezzo del segretario regionale Fossi, ha espresso la volontà di non perseguire la strada già avviata invocandone la rinuncia. Ma la politica, soprattutto in questa epoca, più che di annunci a mezzo stampa avrebbe, al contrario, bisogno di fatti e concretezza; non a caso, anche Marx, ebbe a pronunciare la famosa frase di origine latina secondo cui “anche la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni”.
Soprassedendo sul metodo (al quale si potrebbe dedicare un intero capitolo) attuato da alcuni amministratori circa l'imposizione o quasi della scelta relativa alla quotazione in Borsa, di tempo per dibattere sul merito il Partito che detiene la maggioranza in Regione ed esprime i rappresentanti dei CdA delle aziende partecipate ne ha avuto; tuttavia anche alla luce delle ultime dichiarazioni riferite alla Sindaca del Comune di Prato, si apprende che la diatriba politica in zona dem è tutt'altro che superata: ogni giorno si manifestano ambiguità più o meno celate.
Per la politica Toscana si tratta, in realtà, di questioni tutt'altro che trascurabili dal momento che le medesime saranno determinanti nell'ottica delle alleanze di cui il PD per primo non potrà fare a meno. Con un candidato a presidente che pare essere Giani in cerca di riconferma, non sarà semplice per il Partito Democratico toscano costruire un sodalizio politico ‘largo' capace di mettere allo stesso tavolo un asset che vada dall'IV di Renzi al Movimento 5 Stelle: men che meno se i dem non abbandoneranno la stucchevole pratica dell'indugio, assumendo su di una partita delicata come quella dei servizi, una posizione chiara. Essere credibili significa, più di tutto, compiere delle scelte anche vigorose ma necessarie a sgomberare una volta per tutte il campo da ogni ambiguità: il primo passo in questa direzione potrebbe essere quello della sostituzione del management che sui servizi, talvolta con una certa presunzione, certamente indirizzato dalla politica, ha sostenuto fortemente la scelta dell'approdo ai mercati e alla borsa. Sarebbe sicuramente un gesto politico significativo destinato a raccogliere gli apprezzamenti (e forse un po' di credito) degli schieramenti politici che stanno alla sinistra del PD, come anche dei movimenti che rappresentano sensibilità e pure voti dei quali i dem, che nei territori toscani non detengono più il monopolio politico, sbaglierebbero a non tenere di conto. Oltre le chiacchiere, insomma, saranno i fatti a fare la differenza e non certo i buoni i proponimenti.