21 Novembre 2024
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Multiutility, quei punti in comune tra destra e sinistra

22-10-2024 08:27 - Politica
Alla fine potrebbe emergere una soluzione salomonica: si allungheranno i tempi con il duplice obiettivo, trovare nuove soluzioni di finanziamento e superare le elezioni regionali senza ostacoli. Anche se, sul tema della Multiutility, nel centrodestra e nel centrosinistra, sembrano esserci le stesse discussioni, le stesse criticità, le stesse divisioni.

E questo alla vigilia dell'assemblea dei soci di Alia, che ci sarà mercoledì 25 ottobre, per discutere del futuro della Multiutility.

La riunione del Pd toscano con i sindaci delle aree interessate (Firenze-Prato ed Empoli in testa) è servita a sottolineare alcune cose: la centralità del ruolo dei sindaci all’interno della multiutility, l’obiettivo di creare una azienda multiservizi (acqua, gas e rifiuti da gestire unitariamente), il superamento della quotazione in Borsa e la valutazione di forme alternative di finanziamento che mantengano un giusto livello tra tariffe e investimento.

Come abbiamo sottolineato in passato, tutto ruota intorno al piano industriale che Alia dovrà presentare tra qualche settimana e del quale, al momento, in pochi conoscono i contenuti. Si sa che, nell’arco dei prossimi cinque anni, raccogliendo le esigenze e i desiderata dei territori, sarebbe emersa la necessità di investimenti che si aggirano intorno ai 4,2 miliardi di euro.

E sono proprio questi soldi che dovranno essere cercati, superata l'idea della quotazione, su percorsi alternativi.

L’assessora all’ambiente Monia Monni, intervenendo nel programma televisivo Telegram di Toscana Tv ha spiegato, dal suo punto di vista (“ma è un punto di vista personale - ha sottolineato - non essendo io un sindaco) quali prospettive perseguire.

“Noi dobbiamo avere uno strumento che ci consenta di investire dove serve e non solo dove rende - spiega Monni - nell’acqua ci sono situazioni molto diverse (territori con molti chilometri di tubi e pochi rubinetti e viceversa) ed è giusto generare anche una solidarietà territoriale che consenta alla Toscana di crescere tutta insieme.E in tutto questo la Borsa non può trovare uno spazio, mentre a oggi la strategia è stata basata tutta sulla quotazione in Borsa. Non credo ci siano nemici ma interpreti di un pensiero che oggi non è più maggioritario, come lo era fino a poco tempo fa. Credo che tra i sindaci ci siano alcune sfumature diverse ma gli obbiettivi chiari li hanno dichiarati in maniera congiunta Empoli, Firenze e Prato hanno detto no alla quotazione in Borsa, che nel perimetro deve stare anche l’acqua e che dobbiamo fare molti investimenti. Ma credo che degli strumenti per finanziare una società si parli dopo aver discusso del piano industriale e questo, francamente, lo hanno visto in pochi. Abbiamo capito che è un piano industriale da 4,2 miliardi. Una montagna grande, la vita di un piano industriale è di 5 anni. Io penso possa essere salutare a una proroga tecnica di un altro anno e due per avere il tempo di sviluppare un ragionamento serio e riallineare la posizione dei nuovi sindaci”.
Nello stesso pomeriggio anche i vertici del centrodestra regionale si sono confrontati sul tema della multiutility. In un confronto organizzato in Consiglio regionale il presidente di Estra, Francesco Macrì ha sottolineato che "i sistemi idrico, energetico e ambientale sono connessi tra loro, ecco il senso della multiutiliti che, non necessariamente deve essere quotata in Borsa".


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