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Montrappoli, è nato il giardino della memoria

12-09-2023 20:18 - Cronaca
Ricordare i fatti che portarono alla Liberazione di Empoli, a partire da Monterappoli, la prima zona della città a essere liberata, il 29 luglio 1944, e il primo luogo dove avvenne l'insediamento del Comune 'libero'. Nella serata di ieri, lunedì 11 settembre 2023, si è svolto un consiglio comunale aperto in sessione straordinaria dedicato ai 79 anni dalla Liberazione di Empoli. Un momento di memoria e riflessione al tempo stesso, che si è svolto nel giardino di Monterappoli alla presenza fra gli altri dei rappresentanti della giunta comunale, di cittadine e cittadini, per poi lasciare spazio all'inaugurazione di una targa commemorativa dedicata alla Liberazione di Monterappoli, realizzata con la collaborazione dell'associazione Il Torrino. Una targa che ha reso lo spazio verde di via Salaiola "Il Giardino della Memoria".



Ad aprire la seduta l'esecuzione dell'Inno alla gioia e dell'Inno di Mameli a cura del maestro Sandro Bagni del Cam di Empoli. Si sono quindi susseguiti gli interventi del presidente del consiglio comunale di Empoli, Alessio Mantellassi, e della sindaca Brenda Barnini.



"Grazie a tutti coloro che hanno deciso di essere presenti questa sera e ai cittadini di Monterappoli che ci ospitano nel giardino della frazione - ha sottolineato il presidente Mantellassi - Abbiamo deciso di svolgere qui questa iniziativa perché Monterappoli è stata la prima zona della città liberata. E sono felice perché il sollecito a promuovere una iniziativa come questa è arrivato proprio dalla frazione, a partire dalla casa del popolo e dall'associazione Il Torrino alle quali va il mio grazie. Qui ha avuto sede il primo Comune provvisorio e qui venne instaurata la prima giunta provvisoria fino ad arrivare all'elezione di Gino Ragioni quale primo sindaco del Dopo Liberazione. Il consiglio comunale è della città, stasera per la prima volta ci spostiamo in una frazione. La partecipazione della cittadinanza al consiglio è importante. Allo stesso modo è importante sottolineare che i luoghi di memoria sono elementi preziosi, tant'è che qui abbiamo collocato una targa a memoria della Liberazione della frazione: questo giardino diviene simbolo, un promemoria di come ognuno è chiamato anche oggi a difendere i valori dell'antifascismo. Insieme dobbiamo affermare che la storia e l'impegno di oggi affondano le radici in quei valori e nessuno, a partire dalle istituzioni, deve permettersi di banalizzare appuntamenti tragici della nostra storia, cambiare i fatti". Il presidente Mantellassi ha quindi condiviso con i presenti un saluto inviato dall'ambasciata neozelandese che ha voluto ringraziare la comunità empolese per il ricordo dedicato ai militari neozelandesi che persero la vita perché Empoli fosse liberata dall'occupazione nazifascista: furono i militari neozelandesi nei giorni centrali di agosto del 1944 a sostenere l'attacco finale a Empoli, nella zona di Santa Maria e piazza San Rocco, per liberare la città dall'occupazione nazifascista.



"Non nascondo una certa emozione - ha spiegato la sindaca Barnini - Questa è una prima volta almeno nella memoria recente in cui il Consiglio si tiene in una sede diversa dal Municipio o da sedi scelte per ragioni logistiche. Una scelta che non deve essere caricata del valore simbolico che ha. Se noi potessimo con la tecnologia rivivere in questo minuto le scene fisiche che si tenevano 79 anni fa in questo spazio credo che ne usciremo con una vertigine. E se ci domandiamo se ciascuno sarebbe stato all'altezza di quegli eventi credo sia onesto e umano rispondere che non saremo stati all'altezza. L'emozione è data principalmente dalla consapevolezza, per chi come me ha onere e onore di rappresentare la comunità, che siamo tutti seduti sulle spalle di quella storia fatta da tantissime persone. E siamo eternamente grati a chi 79 anni fa compì l'impresa. Oggi, s'iniziano a intravedere elementi della fragilità della democrazia, la democrazia che abbiamo sperimentato non è stata solo metodo con cui definire gli strumenti di governo e della politica, ma è stata principalmente associata all'incremento di diritti sociali e civili e a un avanzamento dello stato di benessere della popolazione. E nel momento in cui questa spinta incrementale al miglioramento entra in crisi, entra in crisi anche la tenacia con cui siamo disposti a difendere la democrazia come migliore degli strumenti possibili. Essere qui vuol dire da un lato rendere nuovamente merito e gratitudine a chi scelse la parte giusta della storia per costruire un Paese libero e democratico. Vuol dire anche rendersi sempre più consapevoli che non abbiamo più a disposizione i protagonisti, i testimoni che ci hanno permesso di fare memoria. A distanza di 79 anni ogni occasione per riconfigurare il patto civile su cui si fonda la comunità empolese non va sprecata".



Spazio quindi ai contributi del presidente della sezione locale dell'Anpi, Roberto Franchini, fra gli ospiti del consiglio comunale insieme allo storico Paolo Santini. "Sono onorato di parlare stasera per dare il contributo al ricordo del 2 settembre quando la città chiuse il capitolo dell'occupazione - ha affermato Franchini - Ma per Empoli la libertà non era stata ancora conquistata: sei mesi dopo tanti cittadini partirono volontariamente con la città libera per portare la libertà nelle città ancora occupate, in alcuni casi perdendo anche la vita. La libertà è di tutti o di nessuno, questa la grande lezione che ci arriva da quei giovanissimi che partirono nel febbraio del 1945 da piazza del Popolo. Oggi Anpi non può più contare sull'appoggio di chi la Resistenza l'ha fatta ma la loro eredità scritta nella Costituzione ci fa da guida, da programma di lavoro. Abbiamo rimesso in moto attività volte a scoperta e conoscenza della Costituzione, Anpi si libera da chi la vuole rappresentante di un tempo che non c'è più, per questo ringrazio il presidente Mantellassi e il consiglio comunale dell'opportunità di parlare in questa occasione". Ad accompagnare l'intervento di Franchini la testimonianza di Giorgia Mariano, giovane volontaria del Servizio civile universale che ha svolto la sua attività proprio all'Anpi di Empoli: a lei l'occasione di fare un focus sulla Resistenza al femminile in città e sui valori e l'impegno a essa legati. Un momento per ripercorrere storie di vita ricordando fra le altre Rina Chiarini, Nada Parri, Walma Montemaggi, Dina Morelli, Lina e Carla Paci, Giovanna Salvadori, ovvero "alcune delle donne che hanno lottato per la Liberazione con tenacia, ma in modo silenzioso".



E di nuovo storia protagonista nelle parole dello storico Paolo Santini al quale è toccato il compito di ripercorrere le tappe fondamentali della Liberazione della città, avvenuta 79 anni fa, "una grande stagione sulla quale abbiamo la possibilità di riflettere e sviluppare analisi grazie a documenti che ci permettono di rimettere insieme tanti dei tasselli che ancora sono a nostra disposizione. Un lavoro che dà frutti se si coltiva in maniera pacata, attraverso una riflessione duratura". Un percorso di ricostruzione fino al 2 settembre 1944, data della liberazione di Empoli, attraverso fatti, scelte coraggiose, valori come la generosità e la solidarietà, per poi soffermarsi sulla liberazione di Monterappoli e sulla nascita del Comitato di liberazione.



La seduta è proseguita quindi con gli interventi dei consiglieri comunali. Andrea Picchielli (Lega Salvini Empoli), assente, ha inviato un messaggio nel quale ha sottolineato che "la Liberazione è stato un momento storico per la città, la fine di un'era di oppressione e l'inizio di una fase di rinascita. È essenziale che ricordiamo uniti questo momento e chi ha combattuto per la libertà. Empoli ha dimostrato di essere resiliente: dobbiamo garantire che questo spirito di rinascita continui a prosperare. Grazie a chi ha combattuto e ha dato la vita per la nostra libertà". Leonardo Masi (Buongiorno Empoli - Fabricomune) ha evidenziato che "Spesso quando si ricordano le giornate di liberazione si sente parlare di ritrovata libertà ma crediamo fondamentale declinare questa libertà: il fascismo l'aveva tolta e la Liberazione l'ha riportata ma la libertà è iscritta nella Costituzione e dà una prospettiva. Da quella dovremo ripartire e cercare di attuarla in questo momento, troppo spesso è stata messa in discussione. Da quella dovremo ripartire e anche come consiglieri e amministrazione abbiamo varie possibilità". Andrea Poggianti (Fratelli d'Italia - Centrodestra per Empoli) ha affermato che "Due sono gli aspetti da sottolineare, l'onore di essere qua a ricordare tutti insieme un momento di Liberazione e libertà per la città e un impegno a rendere concreto e fattivo questo anelito, desiderio perché se no eventi come quelli di stasera rischiano di essere autoreferenziali. Questa traduzione pratica la dobbiamo declinare con una presenza costante nelle scuole, nella condivisione delle storie che attraversano una pagina tragica della storia ma anche attraverso una realizzazione di spazi di libertà". Luciano Giacomelli (Pd, a nome di tutta la maggioranza): "Oggi si ricorda il 29 luglio 44 giorno della liberazione di Monterappoli, primo territorio liberato. Da qui iniziata la liberazione di Empoli. Grazie a tutti coloro che hanno affrontato le paure della guerra e si sono sacrificati per noi. Siamo abituati a dare per scontato libertà e democrazia, ma la guerra è a tre ore di aereo da qui. Non dobbiamo voltare il capo dall'altra parte".

Al termine del consiglio comunale, è stata scoperta la targa commemorativa sistemata all'ingresso del giardino di Monterappoli, in via Salaiola, che diventa così "Il giardino della memoria". "In ricordo del 29 a luglio 1944 giorno della Liberazione di Monterappoli da parte delle forze alleate", il messaggio affidato a essa affidato e applaudito da tutti coloro che erano presenti alla cerimonia.
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