Monitoraggio dell'aria, scarso appeal ma costi elevati
23-04-2025 20:00 - Opinioni
di Gordon Baldacci
Alcuni articoli fa, andai focalizzando la mia attenzione al monitoraggio atmosferico dell'empolese valdelsa, sottolineando i comuni maggiormente coperti e quelli meno. Stavolta nello specifico aprirò un focus su Empoli, dove da poche settimane un'altra stazione meteo è stata installata fra le zone di Serravalle e Cortenuova, portando il numero degli strumenti installati a dieci all'interno del territorio comunale. Il fiorire di queste installazioni, nella maggior parte gestite da privati, è figlio sia della maggiore consapevolezza sull'argomento dei cambiamenti climatici, ma anche e soprattutto, per la percezione di avere la possibilità di avere dati locali, come si sul dire nei dintorni di casa, al massimo attorno all'isolato.
A questi strumenti terrestri, Empoli ed i comuni limitrofi di Montelupo Fiorentino, Montespertoli sono dotati un sistema denominato “Smart Rainfall System” (S.R.S.), avente ad oggetto la misura in tempo reale delle precipitazioni e l'elaborazione di mappe pluviometriche ad alta risoluzione, grazie all'installazione e successivi monitoraggi di cinque stazioni in prossimità del bacino del torrente Orme;
Il servizio consente di monitorare in tempo reale i dati pluviometrici del bacino dell'Orme afferente e non servito dalla rete pluviometrica del Centro Funzionale della Regione Toscana, tramite una piattaforma dedicata su cloud. Si tratta infatti di una evoluzione importante dal punto di vista della valutazione del rischio, sia in fase di previsione che di osservazione diretta. Ha il vantaggio di mettere a disposizione uno strumento di monitoraggio delle piogge e di conseguenza, delle situazioni di criticità in tempo reale.
Insomma, se andiamo a parlare di monitoraggio meteorologico, Empoli ma anche i comuni limitrofi non hanno nessuna carenza strumentale. A fronte di questa estesa rete di monitoraggio meteo, è invece totalmente assente quella della qualità dell'aria, che ricordo sempre ha come ultimi dati di valutazione locale quelli del 2020, cinque anni fa.
Viene da chiedersi, perché a fronte di una senza mezzi termini bulimia strumentale meteorologica, la sensibilità degli empolesi non porta a installare stazioni di monitoraggio dell'aria che respirano? In primis i costi nettamente superiori della strumentazione, in alcuni casi a parità di livello di rilevamento, questi strumenti arrivano a costare anche tre volte il costo di una stazione meteo omologata alle regole del WMO, l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia.
Anche perché, nel mare magnum del rilevamento delle polveri sottili, c'è una netta linea di demarcazione fra gli strumenti da usare per la valutazione della salubrità degli ambienti interni, rispetto a quelli che misurano all'aperto: i primi sono a prezzi più che abbordabili rispetto ai secondi e solo un investimento importante può portare ad un monitoraggio locale e non solo di un solo strategico punto del territorio.
Va anche poi messo in conto che la differenza sostanziale sull'appeal fra misurazione dell'atmosfera e dell'aria, è che dalle stazioni meteo si producono dei dati che poi volgono al futuro, alle previsioni. Ogni stazione ha di suo un datalogger che li invia ai centri di calcolo e, in cambio, riceve una previsione localizzata di massima automatizzata, consultabile sia dal web che tramite app.
Un po' come dire che ognuno ha il “meteo del suo giardino”, quindi molto più accattivante del dato magari dell'inquinamento che, se da un lato ovviamente va a impattare sulla nostra salute, è comunque un dato che non da una previsione, non guarda avanti. Senza poi dimenticare che qualsiasi dispositivo mobile, dal telefono al tablet, riceve da specifiche app proprietarie, le valutazioni dell'inquinamento dai sistemi di monitoraggio satellitari che va detto, ovviamente parametrizzano, ovvero detta in parole povere, fanno “un tanto al metro”, fra le rilevazioni satellitari e le stazioni dislocate sul globo, ma non possono essere utilizzate, ad esempio, per decidere di gestire il traffico in un modo piuttosto che in un altro, oppure per fare una valutazione effettiva sull'inquinamento di una zona industriale.
Nel frattempo, da alcuni anni, nascono strumenti “ibridi” per la misurazione delle polveri sottili in ambienti aperti, ma con rilevazioni circoscritte ad un raggio di poche decine di metri lineari. A prezzi concorrenziali, si possono trovare strumenti che fanno il loro lavoro, ma che ricordiamo non possono essere usati come dato incontrovertibile per stabilire un'ordinanza comunale. Di questi strumenti uno è sul territorio empolese e vi allego il link per curiosare sui dati “localissimi” dell'aria e nel suo database storico.
A questi strumenti terrestri, Empoli ed i comuni limitrofi di Montelupo Fiorentino, Montespertoli sono dotati un sistema denominato “Smart Rainfall System” (S.R.S.), avente ad oggetto la misura in tempo reale delle precipitazioni e l'elaborazione di mappe pluviometriche ad alta risoluzione, grazie all'installazione e successivi monitoraggi di cinque stazioni in prossimità del bacino del torrente Orme;
Il servizio consente di monitorare in tempo reale i dati pluviometrici del bacino dell'Orme afferente e non servito dalla rete pluviometrica del Centro Funzionale della Regione Toscana, tramite una piattaforma dedicata su cloud. Si tratta infatti di una evoluzione importante dal punto di vista della valutazione del rischio, sia in fase di previsione che di osservazione diretta. Ha il vantaggio di mettere a disposizione uno strumento di monitoraggio delle piogge e di conseguenza, delle situazioni di criticità in tempo reale.
Insomma, se andiamo a parlare di monitoraggio meteorologico, Empoli ma anche i comuni limitrofi non hanno nessuna carenza strumentale. A fronte di questa estesa rete di monitoraggio meteo, è invece totalmente assente quella della qualità dell'aria, che ricordo sempre ha come ultimi dati di valutazione locale quelli del 2020, cinque anni fa.
Viene da chiedersi, perché a fronte di una senza mezzi termini bulimia strumentale meteorologica, la sensibilità degli empolesi non porta a installare stazioni di monitoraggio dell'aria che respirano? In primis i costi nettamente superiori della strumentazione, in alcuni casi a parità di livello di rilevamento, questi strumenti arrivano a costare anche tre volte il costo di una stazione meteo omologata alle regole del WMO, l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia.
Anche perché, nel mare magnum del rilevamento delle polveri sottili, c'è una netta linea di demarcazione fra gli strumenti da usare per la valutazione della salubrità degli ambienti interni, rispetto a quelli che misurano all'aperto: i primi sono a prezzi più che abbordabili rispetto ai secondi e solo un investimento importante può portare ad un monitoraggio locale e non solo di un solo strategico punto del territorio.
Va anche poi messo in conto che la differenza sostanziale sull'appeal fra misurazione dell'atmosfera e dell'aria, è che dalle stazioni meteo si producono dei dati che poi volgono al futuro, alle previsioni. Ogni stazione ha di suo un datalogger che li invia ai centri di calcolo e, in cambio, riceve una previsione localizzata di massima automatizzata, consultabile sia dal web che tramite app.
Un po' come dire che ognuno ha il “meteo del suo giardino”, quindi molto più accattivante del dato magari dell'inquinamento che, se da un lato ovviamente va a impattare sulla nostra salute, è comunque un dato che non da una previsione, non guarda avanti. Senza poi dimenticare che qualsiasi dispositivo mobile, dal telefono al tablet, riceve da specifiche app proprietarie, le valutazioni dell'inquinamento dai sistemi di monitoraggio satellitari che va detto, ovviamente parametrizzano, ovvero detta in parole povere, fanno “un tanto al metro”, fra le rilevazioni satellitari e le stazioni dislocate sul globo, ma non possono essere utilizzate, ad esempio, per decidere di gestire il traffico in un modo piuttosto che in un altro, oppure per fare una valutazione effettiva sull'inquinamento di una zona industriale.
Nel frattempo, da alcuni anni, nascono strumenti “ibridi” per la misurazione delle polveri sottili in ambienti aperti, ma con rilevazioni circoscritte ad un raggio di poche decine di metri lineari. A prezzi concorrenziali, si possono trovare strumenti che fanno il loro lavoro, ma che ricordiamo non possono essere usati come dato incontrovertibile per stabilire un'ordinanza comunale. Di questi strumenti uno è sul territorio empolese e vi allego il link per curiosare sui dati “localissimi” dell'aria e nel suo database storico.
Da più parti sono giunte voci di un investimento pubblico importante a livello locale su questo argomento. Si parla di capitoli di bilancio previsionale messi neri su bianco ma per adesso una vera e propria ufficialità non è ancora giunta. Sappiamo, che un bilancio preventivo, è un documento contabile che riporta le previsioni di entrate e uscite per un periodo futuro. È uno strumento essenziale per la pianificazione finanziaria, sia per le aziende che per gli enti pubblici, e permette di valutare la sostenibilità delle proprie attività e di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Quindi si “prevede” e si "spera" che un determinato contributo/spesa, sia sostenuta. Le previsioni e nessuno meglio di me lo vede ogni giorno, possono però cambiare, come le esigenze. Un imprevisto, un'emergenza, e via, soldi messi a bilancio per fare una cosa vengono giustamente spostati su altro. Si definiscono obiettivi, una road map, ma poi nessuno, citando la mitologia greca, può impedire al fato di agire e le emergenze, si sa, avranno ovviamente la preminenza.
Fino a quando però dalla previsione di spesa non arriveremo ad una assegnazione definitiva delle risorse ai responsabili di servizio e alla successiva liquidazione verso le aziende, permettetemi il mai quanto prudente e saggio beneficio del dubbio. Lecito anzi doveroso comunque sperare, crederci fino in fondo: che si faccia quel che si deve e accada quel che può.
Quindi si “prevede” e si "spera" che un determinato contributo/spesa, sia sostenuta. Le previsioni e nessuno meglio di me lo vede ogni giorno, possono però cambiare, come le esigenze. Un imprevisto, un'emergenza, e via, soldi messi a bilancio per fare una cosa vengono giustamente spostati su altro. Si definiscono obiettivi, una road map, ma poi nessuno, citando la mitologia greca, può impedire al fato di agire e le emergenze, si sa, avranno ovviamente la preminenza.
Fino a quando però dalla previsione di spesa non arriveremo ad una assegnazione definitiva delle risorse ai responsabili di servizio e alla successiva liquidazione verso le aziende, permettetemi il mai quanto prudente e saggio beneficio del dubbio. Lecito anzi doveroso comunque sperare, crederci fino in fondo: che si faccia quel che si deve e accada quel che può.