"Mio figlio Gherardo sarà un arcivescovo sereno e concreto"
23-06-2024 13:48 - Le interviste di Clebs.it
Il giorno più bello sta per arrivare. Domani, festività del patrono San Giovanni, Don Gherardo Gambelli sarà nominato arcivescovo di Firenze nella basilica di Santa Maria del Fiore. Viareggino di nascita ma castellano di adozione, è figlio di Gianfranco, persona che, fra le altre cose, ha avuto ruoli importanti nel mondo della Misericordie: governatore di quella di Castelfiorentino, presidente della Confederazione Nazionale ed internazionale, vicepresidente dell'unione europea delle Misericordie. E' proprio al padre del futuro pastore della chiesa fiorentina che chiediamo come la famiglia ha vissuto la nomina.
All'annuncio della nomina suo figlio parlò di tsunami di emozioni, pensieri e sentimenti, si ritrova anche lei in questa frase?
È stato un evento inatteso ed imprevisto per tutti noi. Nemmeno lui immaginava una cosa del genere. Era tornato da meno di un anno dall'Africa, era ben inserito sia nella parrocchia che nella sua nuova attività nel carcere oltre agli impegni universitari. Quindi era tranquillo a lavorare sulle diverse attività. Ogni tanto, come normale che sia, la voce usciva sui giornali ma di solito viene fatta una rosa di nomi per poter poi magari far uscire quello vero. Ed invece era proprio lui la persona scelta dal Papa
Come avete appreso la notizia?
Da lui. Come sempre tornò la domenica sera a cena a casa. Appena ci disse che era stato convocato dal nunzio apostolico capimmo subito
Che ricordo ha della sua conversione?
Gherardo non ha avuto una conversione improvvisa, fulminante. Frequentava l'ambiente della parrocchia dove svolgeva l'attività di catechista. Lo faceva con passione ed impegno, ma senza particolari eccessi cha facessero pensare alla decisione che, dentro di lui, stava maturando
Fino a che, a tavola, vi fece un'altra sorpresa
Un altro fulmine a ciel sereno. Ricordo che era un 8 dicembre e lui aveva già superato diversi esami all'Università. Ci disse che avrebbe smesso per andare in seminario. Fu un'altra notizia improvvisa ed inaspettata
La famiglia come visse quella fase?
Io accettai subito la decisione. Mia moglie la prese peggio ma si sa, le mamme sono così. Per una mamma il figlio, a qualunque età, resta sempre il suo bambino e quindi l'ha poi accettata in tempi diversi
Poi un'altra cena importante, quando vi disse che sarebbe andato in Ciad
Ad andare in Africa periodicamente aveva già iniziato quando era vice-parroco a Rifredi. Tutti gli anni andava un mese a insegnare in seminario e poi tornava regolarmente a casa. Questo per due o tre anni fino a che, un giorno, ci disse che sarebbe andato per più tempo. Pensavamo ad un anno al massimo, alla fine ci è rimasto per undici
Un incarico così difficile come quello di arcivescovo cosa suscita ad un padre oltre alla gratificazione?
Da una parte felicità e gioia perché è una cosa bellissima. Dall'altra preoccupazione per il ruolo difficile che andrà a ricoprire. Fosse andato alla guida di una diocesi più piccola magari saremmo stati meno preoccupati, ma Firenze è una delle più importanti d'Italia. Speriamo sia all'altezza
Anche lui è preoccupato?
Gherardo è di una tranquillità come se non toccasse a lui
Qual è la dote di don Gherardo che ne farà un buon arcivescovo?
La sua serenità e la sua concretezza nelle cose. E' consapevole della difficoltà del ruolo che lo aspetta ma è sereno, l'ho sempre visto così. Mi dice sempre di non preoccuparci che con calma farà tutto. Noi preghiamo per lui
All'annuncio della nomina suo figlio parlò di tsunami di emozioni, pensieri e sentimenti, si ritrova anche lei in questa frase?
È stato un evento inatteso ed imprevisto per tutti noi. Nemmeno lui immaginava una cosa del genere. Era tornato da meno di un anno dall'Africa, era ben inserito sia nella parrocchia che nella sua nuova attività nel carcere oltre agli impegni universitari. Quindi era tranquillo a lavorare sulle diverse attività. Ogni tanto, come normale che sia, la voce usciva sui giornali ma di solito viene fatta una rosa di nomi per poter poi magari far uscire quello vero. Ed invece era proprio lui la persona scelta dal Papa
Come avete appreso la notizia?
Da lui. Come sempre tornò la domenica sera a cena a casa. Appena ci disse che era stato convocato dal nunzio apostolico capimmo subito
Che ricordo ha della sua conversione?
Gherardo non ha avuto una conversione improvvisa, fulminante. Frequentava l'ambiente della parrocchia dove svolgeva l'attività di catechista. Lo faceva con passione ed impegno, ma senza particolari eccessi cha facessero pensare alla decisione che, dentro di lui, stava maturando
Fino a che, a tavola, vi fece un'altra sorpresa
Un altro fulmine a ciel sereno. Ricordo che era un 8 dicembre e lui aveva già superato diversi esami all'Università. Ci disse che avrebbe smesso per andare in seminario. Fu un'altra notizia improvvisa ed inaspettata
La famiglia come visse quella fase?
Io accettai subito la decisione. Mia moglie la prese peggio ma si sa, le mamme sono così. Per una mamma il figlio, a qualunque età, resta sempre il suo bambino e quindi l'ha poi accettata in tempi diversi
Poi un'altra cena importante, quando vi disse che sarebbe andato in Ciad
Ad andare in Africa periodicamente aveva già iniziato quando era vice-parroco a Rifredi. Tutti gli anni andava un mese a insegnare in seminario e poi tornava regolarmente a casa. Questo per due o tre anni fino a che, un giorno, ci disse che sarebbe andato per più tempo. Pensavamo ad un anno al massimo, alla fine ci è rimasto per undici
Un incarico così difficile come quello di arcivescovo cosa suscita ad un padre oltre alla gratificazione?
Da una parte felicità e gioia perché è una cosa bellissima. Dall'altra preoccupazione per il ruolo difficile che andrà a ricoprire. Fosse andato alla guida di una diocesi più piccola magari saremmo stati meno preoccupati, ma Firenze è una delle più importanti d'Italia. Speriamo sia all'altezza
Anche lui è preoccupato?
Gherardo è di una tranquillità come se non toccasse a lui
Qual è la dote di don Gherardo che ne farà un buon arcivescovo?
La sua serenità e la sua concretezza nelle cose. E' consapevole della difficoltà del ruolo che lo aspetta ma è sereno, l'ho sempre visto così. Mi dice sempre di non preoccuparci che con calma farà tutto. Noi preghiamo per lui
Marco Mainardi