Mazzantini e il ballottaggio: preoccupati? No, determinati
11-06-2024 17:13 - Politica
E' il momento dell'analisi. Lo storico ballottaggio è ufficiale da poche ore e Jacopo Mazzantini, segretario della federazione del Pd, si presenta per analizzare il voto. Il tema Empoli è inevitabilmente il più atteso ma il suo ruolo lo porta a partire dall'Europa per arrivare poi al nostro ‘giro'.
“Un grazie sincero a tutti i segretari delle sezioni e dei circoli, ai militanti, ai volontari ed a tutti coloro che si sono impegnati in questa campagna elettorale. Le mie non sono parole di circostanza perché ognuno di loro è stato fondamentale per l'esito del voto”. “Non nascondo – prosegue – che il dato del 66% come affluenza mi preoccupa molto, è un campanello grave di allarme su cui dobbiamo lavorare perché ci dice che un terzo dell'elettorato ritiene che la politica non sia utile alla sua vita” E siamo all'Europa. “Le urne dicono che il partito democratico ha avuto un risultato positivo, oltre al 20% che veniva indicato come obiettivo minimo. Siamo il secondo partito italiano, il più importante del centro-sinistra e, dopo le dimissioni di Letta, sfido a trovare chi lo avrebbe pronosticato. Grande merito va alla segretaria Elly Schlein che ha lavorato bene nel paese sui temi importanti ed all'unità del partito. E' una strada ancora lunga ma sicuramente giusta. Il paese chiede un centro-sinistra unito sui temi tipici della nostra area e la storia dimostra che si vince solo se siamo uniti”.
Il cerchio si stringe, siamo all'Empolese. “Grazie alle forze politiche nostre alleate, Avs, Azione ed Italia viva in alcuni comuni per il contributo che hanno dato all'elezione dei sindaci. E complimenti ai nostri sindaci, nuovi e confermati. In totale siamo a 9 su 11 comuni e spesso doppiando i candidati delle altre liste, un risultato importante e non scontato. C'è il rammarico per Gambassi dove il primo cittadino è espressione di una lista civica. A Samanta, la nostra candidata, vanno riconoscenza e gratitudine. E' stata una campagna elettorale molto difficile e la presenza di due liste civiche ascrivibili allo stesso elettorato l'ha resa ancora più complicata. Ci sarà da fare un'attenta riflessione su ciò che ha determinato questa situazione, evidentemente si è sottovalutato e non si è saputo governare un malcontento per alcune scelte dell'amministrazione”.
E siamo a Empoli, al primo ballottaggio nella storia cittadina. Mazzantini parte dal dato numerico. “Ci sono mancati un centinaio di voti – spiega - siamo di gran lunga i più votati e dobbiamo dire grazie a tutti gli empolesi che ci hanno dato ancora una volta questa enorme iniezione di fiducia. Ad Alessio Mantellassi va tutta la mia fiducia e la certezza che la festa è solo rimandata di 15 giorni. Ora serve tanta umiltà, ma altrettanta convinzione, proprio in virtù dei risultati del primo turno: vogliamo tornare ad incontrare ed a confrontarci con tutti quelli con cui abbiamo parlato in questi mesi per convincere anche quegli elettori che non ci hanno votato al primo turno. Alessio è il miglior candidato per Empoli ha competenza e caratteristiche per amministrare bene questa città».
Nel 2019 il Pd ottenne il 39,9%, stavolta il 28.6%, come legge il dato? “Sono situazioni difficilmente sovrapponibili – replica Mazzantini – difficile fare un parallelo fra oggi e quando ci presentavamo con un sindaco al secondo mandato. Senza dimenticare un altro aspetto, ovvero che la coalizione più ampia drena sempre un po' di voti”. C'è una parola che unisce quelle del segretario con quelle pronunciate da Mantellassi nella conferenza stampa di lunedi sera: umiltà. Cioè? “Come detto dovremo confrontarci ancora di più con la città, ascoltare i cittadini e non dare niente per scontato. Non siamo preoccupati ma determinati a conseguire il risultato fra due settimane”. Fra le domande non ne può mancare una semplicemente numerica. Con Italia viva Mantellassi sarebbe già sindaco. “Noi abbiamo chiesto alleanze a tutte le forze che si riconoscono nell'area del centro-sinistra” una frase che, tradotta in soldoni, fa capire che gli accordi sono come i matrimoni, si fanno in due.
La lunga chiacchierata il segretario la chiude col sorriso, pensando ai risultati personali di tanti giovani nella lista del Pd. “Sono ragazzi che se lo meritano – conclude – hanno fatto la gavetta ed hanno seguito anche un importante percorso formativo. Quando si sono presentati alle urne hanno visto premiato tutto questo e la loro capacità di essere presenti sul territorio. Di questo siamo molto felici”.
“Un grazie sincero a tutti i segretari delle sezioni e dei circoli, ai militanti, ai volontari ed a tutti coloro che si sono impegnati in questa campagna elettorale. Le mie non sono parole di circostanza perché ognuno di loro è stato fondamentale per l'esito del voto”. “Non nascondo – prosegue – che il dato del 66% come affluenza mi preoccupa molto, è un campanello grave di allarme su cui dobbiamo lavorare perché ci dice che un terzo dell'elettorato ritiene che la politica non sia utile alla sua vita” E siamo all'Europa. “Le urne dicono che il partito democratico ha avuto un risultato positivo, oltre al 20% che veniva indicato come obiettivo minimo. Siamo il secondo partito italiano, il più importante del centro-sinistra e, dopo le dimissioni di Letta, sfido a trovare chi lo avrebbe pronosticato. Grande merito va alla segretaria Elly Schlein che ha lavorato bene nel paese sui temi importanti ed all'unità del partito. E' una strada ancora lunga ma sicuramente giusta. Il paese chiede un centro-sinistra unito sui temi tipici della nostra area e la storia dimostra che si vince solo se siamo uniti”.
Il cerchio si stringe, siamo all'Empolese. “Grazie alle forze politiche nostre alleate, Avs, Azione ed Italia viva in alcuni comuni per il contributo che hanno dato all'elezione dei sindaci. E complimenti ai nostri sindaci, nuovi e confermati. In totale siamo a 9 su 11 comuni e spesso doppiando i candidati delle altre liste, un risultato importante e non scontato. C'è il rammarico per Gambassi dove il primo cittadino è espressione di una lista civica. A Samanta, la nostra candidata, vanno riconoscenza e gratitudine. E' stata una campagna elettorale molto difficile e la presenza di due liste civiche ascrivibili allo stesso elettorato l'ha resa ancora più complicata. Ci sarà da fare un'attenta riflessione su ciò che ha determinato questa situazione, evidentemente si è sottovalutato e non si è saputo governare un malcontento per alcune scelte dell'amministrazione”.
E siamo a Empoli, al primo ballottaggio nella storia cittadina. Mazzantini parte dal dato numerico. “Ci sono mancati un centinaio di voti – spiega - siamo di gran lunga i più votati e dobbiamo dire grazie a tutti gli empolesi che ci hanno dato ancora una volta questa enorme iniezione di fiducia. Ad Alessio Mantellassi va tutta la mia fiducia e la certezza che la festa è solo rimandata di 15 giorni. Ora serve tanta umiltà, ma altrettanta convinzione, proprio in virtù dei risultati del primo turno: vogliamo tornare ad incontrare ed a confrontarci con tutti quelli con cui abbiamo parlato in questi mesi per convincere anche quegli elettori che non ci hanno votato al primo turno. Alessio è il miglior candidato per Empoli ha competenza e caratteristiche per amministrare bene questa città».
Nel 2019 il Pd ottenne il 39,9%, stavolta il 28.6%, come legge il dato? “Sono situazioni difficilmente sovrapponibili – replica Mazzantini – difficile fare un parallelo fra oggi e quando ci presentavamo con un sindaco al secondo mandato. Senza dimenticare un altro aspetto, ovvero che la coalizione più ampia drena sempre un po' di voti”. C'è una parola che unisce quelle del segretario con quelle pronunciate da Mantellassi nella conferenza stampa di lunedi sera: umiltà. Cioè? “Come detto dovremo confrontarci ancora di più con la città, ascoltare i cittadini e non dare niente per scontato. Non siamo preoccupati ma determinati a conseguire il risultato fra due settimane”. Fra le domande non ne può mancare una semplicemente numerica. Con Italia viva Mantellassi sarebbe già sindaco. “Noi abbiamo chiesto alleanze a tutte le forze che si riconoscono nell'area del centro-sinistra” una frase che, tradotta in soldoni, fa capire che gli accordi sono come i matrimoni, si fanno in due.
La lunga chiacchierata il segretario la chiude col sorriso, pensando ai risultati personali di tanti giovani nella lista del Pd. “Sono ragazzi che se lo meritano – conclude – hanno fatto la gavetta ed hanno seguito anche un importante percorso formativo. Quando si sono presentati alle urne hanno visto premiato tutto questo e la loro capacità di essere presenti sul territorio. Di questo siamo molto felici”.
Marco Mainardi