08 Settembre 2024
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Masi: Empoli sia amica di anziani e fragili

19-06-2024 14:07 - La voce dei candidati
Costruire una città amica degli anziani, delle persone con fragilità e di quelle affette da demenza, implementando i servizi sociali, l'assistenza domiciliare e personalizzando il più possibile le risposte. È questa, in sintesi, l'dea del candidato sindaco Leonardo Masi per venire incontro alle difficoltà delle famiglie che si trovano a doversi prendere cura di anziani non autosufficienti. Un fenomeno in crescita, visto l'inverno demografico nel quale ci troviamo a vivere e il progressivo allungamento delle aspettative di vita.

"Dobbiamo dare una risposta alle famiglie empolesi, sempre più numerose, che vivono situazioni di questo tipo e sono costrette a sacrifici economici e umani insostenibili per prendersi cura del loro congiunto – spiega Masi -. Il Comune deve prendersi in carico questo problema e incrementare i servizi di assistenza territoriale, adottando anche forme di partecipazione dei cittadini. In particolare penso al co-housing intergenerazionale, utile sia per combattere l'isolamento degli anziani, sia a ridurre i costi degli affitti per i più giovani. Ma anche al portierato sociale, all'assistente di condominio a soluzioni residenziali flessibili, così come vanno potenziate le opportunità per vivere la città ad ogni età, dai Musei per l'Alzheimer, a iniziative culturali, al trasporto sociale, alle panchine. Tutti strumenti sotto utilizzati che rappresenterebbero un aiuto concreto alle famiglie con anziani non autosufficienti".

Fondamentale, nella visione di Masi, è l'incremento dell'offerta di servizi pubblici dedicati alle persone fragili e agli anziani, per consentire loro di partecipare attivamente alla vita della città. "Oggi purtroppo – aggiunge Masi – si è rinunciato ad occuparsi delle persone non autosufficienti, lasciando ampi spazi al privato for profit. Ecco allora che nascono nei nostri territori grandi RSA gestite da privati, che aggirano il limite imposto dalla Regione di 80 posti letto a struttura, aprendo più strutture contemporaneamente. Questo perché il profitto è garantito dai grandi numeri della domanda. Un modello totalizzante che non può diventare l'unica soluzione per le famiglie. Sia per i costi onerosi, sia per la tenuta sociale della comunità che ha il dovere di prendersi in carico la non autosufficienza in modo molto più deciso di quanto sta facendo".

"La mia amministrazione – conclude Masi – prediligerà le piccole strutture, sempre aperte a parenti e amici degli ospiti, integrate con il territorio di residenza, con i servizi socio sanitari e con l'associazionismo locale. Per una città davvero inclusiva a ogni livello".


Fonte: Ufficio stampa
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