Masi: ecco perché non ho partecipato al minuto per i morti di Nassiriya
15-11-2024 09:52 - Politica
La retorica utilizzata sui social e sui giornali dagli esponenti della destra cittadina per attaccare la mia scelta di non partecipare al minuto di silenzio per i morti di Nassiriya è proprio il motivo per il quale sono uscito dall'aula. Non avevo dubbi, vista la parte politica dalla quale era arrivata la richiesta del minuto di silenzio, della lettura ideologica dell'attentato. Premetto, com'è ovvio, che da parte mia c'è il massimo rispetto e cordoglio per i lavoratori morti durante il proprio servizio ma il messaggio di quel minuto di silenzio non voleva essere questo. Nel loro comunicato parlano di eroi caduti (i caduti sono di guerra e non di "missione di pace") per la nostra libertà.
L'invasione dell'Iraq, resa possibile da prove false costruite dagli Stati Uniti d'America su presunte armi di distruzione di massa (ci ricordiamo Colin Powell sventolare la provetta?) e sostenuta anche dal Governo Berlusconi, non era certamente per la libertà dell'Italia o per il suo popolo, anzi. Ha portato invece centinaia di migliaia di morti, precarietà in un territorio già fragile e instabilità geopolitica della quale ancora oggi viviamo le conseguenze. Del governo Berlusconi, della destra è la "responsabilità" di quelle vite spezzate. Mentre mandavano a morire, per interessi di altri stati, i nostri connazionali, quei carabinieri per cui ora chiedono minuti di silenzio, io ero in piazza per chiedere la Pace.
Leonardo Masi
Fonte: Ufficio stampa