08 Settembre 2024
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Masi: difendere la pace è un dovere di un'amministrazione

27-04-2024 18:20 - La voce dei candidati
“Ad Empoli commemoriamo il 25 aprile e la liberazione dal naziFASCISMO in luoghi come piazza del Popolo, piazza XXIV luglio, le frazioni di Santa maria e di Sant'Andrea), ma un altro dei luoghi segnati dalla guerra è stato il quartiere delle Cascine, la stazione e viale 4 novembre, dove sorge un monumento a ricordo del bombardamento che uccise tanti concittadini.


La memoria, la commemorazione, l'utilizzo proprio ed improprio della stessa parola FASCISMO, non sono niente se non sono accompagnati da prese di posizione e idee che anche un'amministrazione comunale può e deve prendere. Viviamo in un periodo di guerre sempre più diffuse e sempre più vicine: da quella tra Russia e Ucraina al genocidio in terra palestinese. Ciascuno di noi può avere letture diverse, anche discordanti su quali siano i motivi per i quali queste guerre sono in atto, ma abbiamo l'obbligo di dire che TUTTE le guerre sono sbagliate, che le armi devono tacere, che non vogliamo veder morire le persone, che i nostri soldi non devono essere spesi in armamenti.


I soldi pubblici, quelli di tutti - che spesso ci dicono che non ci sono - vengono utilizzati, invece che per la scuola, la sanità, i trasporti, la ristrutturazione di un territorio fragile come il nostro, nella produzione di armi e per la guerra. Anche un Comune, di fronte a questo scempio, di fronte al genocidio di un popolo, non può rimane in silenzio. Dobbiamo alzare la voce, dobbiamo chiedere – come Comune che il governo smetta di finanziare queste guerra; dobbiamo chiedere la pace e i negoziati. Più volte lo abbiamo chiesto in consiglio comunale e questa maggioranza non ha MAI votato contro l'invio delle armi.


Il Comune rappresenta la prima comunità del popolo italiano, quella che è più prossima alle persone. Per questo il Comune ha il dovere di non essere guerrafondaio e di difendere la pace. Lo facemmo ai tempi della denuclearizzazione, quando la Guerra Fredda tra Usa e Urss voleva riempire di missili nucleari il territorio italiano. La protesta, il NO, partì dai Comuni che accolsero le richieste del movimento pacifista e le fecero proprie, denuclearizzando i propri territori. Ora siamo di nuovo in gioco e dobbiamo giocare la nostra parte”.


Fonte: Ufficio stampa
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