Marta Miscenko, la lettone giramondo fa tappa a Empoli
05-10-2023 10:15 - Sport
Arriva dalla Lettonia, il paese nel quale il basket ha fatto il boom in questa estate grazie al quinto posto mondiale della nazionale maschile guidata da Luca Banchi. Marta Miscenko è la prima lettone che arriva all'Use Rosa Scotti e, se la vedete a giro in Empoli, non è nemmeno difficile riconoscerla vista l'altezza ed i capelli biondissimi. E' lei la nuova pivot della squadra di Alessio Cioni che sabato sera inizia il campionato di serie A2
Marta, come hai iniziato col basket?
Ho cominciato a nove anni grazie a quella che era la mia migliore amica, Elvira, che mi portò a giocare a pallacanestro. All'inizio non riuscivo a fare canestro ma il coach mi disse che avrei dovuto pensare a divertirmi e così ho fatto. Poi, attorno ai 14 anni, avevo già iniziato con la nazionale giovanile
Perché eri alta o perché eri brava?
Diciamo entrambe le cose
Nel tuo paese il basket è uno sport importante?
Lo sport nazionale è l'hockey e la pallacanestro viene al secondo posto. Dopo l'ultimo mondiale l'importanza è naturalmente aumentata. So che di questo si è parlato molto anche in Italia
Dove i tuoi inizi?
Sono nata a Riga e lì ho iniziato giocando nelle giovanili del Tta, la sezione femminile della Sporta Klubs Rīga, la squadra più importante del mio paese. L'abbreviazione TTT deriva dal nome russo Трамвайно-Троллейбусный Трест, cioè compagnia dei tram e filobus visto che, in origine, era un club che operava all'interno della compagnia di trasporti di Riga. Come in Italia le giovanili sono divise per età e, man mano che si cresce, si cambia gruppo. Poi, attorno ai 19 anni, vedi se farlo diventare un qualcosa di più importante
Parliamo del via della tua vera carriera ad un certo livello
Il nostro è un paese molto piccolo ed anche gli allenatori, quando capiscono che puoi giocare anche altrove, ti spingono un po' ad andare via. Da noi, di fatto, il Ttt è la sola squadra importante ed è normale che, se non arrivi a giocarci, poi prendi altre strade
Te quella degli Stati Uniti
Nel 2012 sono andata all'accademia di Northwood dove sono rimasta due anni per le high school prima di trasferirmi come matricola all'università del Texas, ad El Paso. Ed ho sempre giocato a basket, una bellissima esperienza a tutti i livelli
Il ritorno in Europa è poi in Spagna?
Ho giocato nel Gdko Bizkaia, Ucam Jairis ed Estepona, fra serie A1 e A2. Poi sono tornata al Ttt ed ora a Empoli. Nel frattempo ho avuto anche la soddisfazione di vestire la maglia della nazionale maggiore
Come è nata questa possibilità italiana con l'Use Rosa?
Ad inizio della scorsa stagione ho cambiato procuratore visto che quello precedente era spagnolo ed è arrivata questa proposta. L'idea di giocare in Italia mi piaceva perché è un paese bellissimo dove ero già stata in vacanza ed ora, accanto al basket, spero di poter visitare ancora altre città e regioni. Per quanto riguarda la pallacanestro mi trovo molto bene e sono felice della scelta che ho fatto. Questo club è come una famiglia, si lavora bene ed ora siamo concentrare sulla prima di campionato in programma sabato sera. Vogliamo iniziare col piede giusto
Marta, come hai iniziato col basket?
Ho cominciato a nove anni grazie a quella che era la mia migliore amica, Elvira, che mi portò a giocare a pallacanestro. All'inizio non riuscivo a fare canestro ma il coach mi disse che avrei dovuto pensare a divertirmi e così ho fatto. Poi, attorno ai 14 anni, avevo già iniziato con la nazionale giovanile
Perché eri alta o perché eri brava?
Diciamo entrambe le cose
Nel tuo paese il basket è uno sport importante?
Lo sport nazionale è l'hockey e la pallacanestro viene al secondo posto. Dopo l'ultimo mondiale l'importanza è naturalmente aumentata. So che di questo si è parlato molto anche in Italia
Dove i tuoi inizi?
Sono nata a Riga e lì ho iniziato giocando nelle giovanili del Tta, la sezione femminile della Sporta Klubs Rīga, la squadra più importante del mio paese. L'abbreviazione TTT deriva dal nome russo Трамвайно-Троллейбусный Трест, cioè compagnia dei tram e filobus visto che, in origine, era un club che operava all'interno della compagnia di trasporti di Riga. Come in Italia le giovanili sono divise per età e, man mano che si cresce, si cambia gruppo. Poi, attorno ai 19 anni, vedi se farlo diventare un qualcosa di più importante
Parliamo del via della tua vera carriera ad un certo livello
Il nostro è un paese molto piccolo ed anche gli allenatori, quando capiscono che puoi giocare anche altrove, ti spingono un po' ad andare via. Da noi, di fatto, il Ttt è la sola squadra importante ed è normale che, se non arrivi a giocarci, poi prendi altre strade
Te quella degli Stati Uniti
Nel 2012 sono andata all'accademia di Northwood dove sono rimasta due anni per le high school prima di trasferirmi come matricola all'università del Texas, ad El Paso. Ed ho sempre giocato a basket, una bellissima esperienza a tutti i livelli
Il ritorno in Europa è poi in Spagna?
Ho giocato nel Gdko Bizkaia, Ucam Jairis ed Estepona, fra serie A1 e A2. Poi sono tornata al Ttt ed ora a Empoli. Nel frattempo ho avuto anche la soddisfazione di vestire la maglia della nazionale maggiore
Come è nata questa possibilità italiana con l'Use Rosa?
Ad inizio della scorsa stagione ho cambiato procuratore visto che quello precedente era spagnolo ed è arrivata questa proposta. L'idea di giocare in Italia mi piaceva perché è un paese bellissimo dove ero già stata in vacanza ed ora, accanto al basket, spero di poter visitare ancora altre città e regioni. Per quanto riguarda la pallacanestro mi trovo molto bene e sono felice della scelta che ho fatto. Questo club è come una famiglia, si lavora bene ed ora siamo concentrare sulla prima di campionato in programma sabato sera. Vogliamo iniziare col piede giusto
Marco Mainardi