08 Settembre 2024
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Mantellassi: «Al lavoro per riconquistare la fiducia delle zone... dolenti»

25-06-2024 15:06 - Politica
Le chiama le zone dolenti. Sono le aree della città dove Alessio Mantellassi, il suo partito e la sua coalizione hanno ricevuto meno consensi. Era successo nel primo turno, si è ripetuto al ballottaggio. «Anche se nella sezione 28 eravamo partiti con un ampio divario del primo turno e abbiamo terminato, al ballottaggio con 11 voti di differenza».

La sezione 28 è quella ospitata dalla scuola elementare di Brusciana, la frazione che rischia di essere snaturata dal raddoppio della ferrovia tra Empoli e Granaiolo, sulla Firenze-Siena. Poi c'è la sezione 33, quella Marcignana. E la sezione che raccoglie i voti di Pagnana. Luoghi dove Masi ha avuto la maggioranza dei voti, forte della sua netta opposizione, fin da subito, al progetto del gassificatore. «Il mio impegno – dice il neoeletto sindaco - è di rispettare quel che ho detto. Mi sono messo subito al lavoro: ho già parlato con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ci incontreremo perché voglio che le segnalazioni che sono arrivate dai cittadini delle frazioni interessate, quando mi sono preoccupato che incontrassero proprio il governatore, siano massimizzate, prese in considerazioni per le variazioni al progetto dell'opera».

Poi c'è la questione del gassificatore. «La mia non era un'affermazione da campagna elettorale: ho detto un no convito al progetto. E resta no, non si farà».

Ci sono altre realtà cittadine che, in questi ultimi mesi hanno espresso dissenso. In centro, ad esempio, c'è la vicenda delle antenne che tiene banco. «Stamani ho parlato con il referente del Comitato no antenne di via Valpusteria. Ci eravamo sentiti prima delle elezioni, avevo promesso il mio interessamento, sarò da loro venerdì. Faremo così, sarà un metodo: affronteremo situazione per situazione, anche quelle con gli elementi più complicati. Il cantiere del raddoppio ferroviario, ad esempio, non è di competenza del Comune. Ma le cose vanno affrontate. Così vogliamo recuperare il rapporto di fiducia: con una buona amministrazione e con la cura».

Alessio Mantellassi, nel primo giorno da sindaco, racconta di aver dormito poco la notte precedente. E di essersi alzato presto, per mettersi subito al lavoro: ha visitato tutti gli uffici del Comune, per salutare i dipendenti e i dirigenti; ha fatto un giro della città («perché voglio essere il sindaco che si incontra per strada, che si trova al bar, il sindaco di tutti i giorni», aveva detto), ha preso i primi contatti per mettere a fuoco questioni e problemi che si erano trasformati in promesse durante la campagna elettorale. «Intanto vorrei dire grazie a tutti – è l'esordio di Alessio Mantellassi, chiamato ad analizzare il voto del ballottaggio – Un grazie agli elettori, ai candidati avversari, alla squadra che mi ha sostenuto. Una comunità che terrò in piedi, anche se qualche forza non ce l'ha fatta ad entrare in consiglio: insieme c'è stata una comunità d'intenti, una sintonia. C'è stata intesa. Il risultato? E' netto. Dispiace per la flessione dell'affluenza ma è endemica, tra il primo e secondo turno. E i dati di Empoli, alla fine, sono in linea con quelli di altri Comuni. Un pezzo dell'elettorato del primo turno non aveva riferimenti nel ballottaggio che è stata una sfida tutta a sinistra, quel 29% del centrodestra, è rimasto senza un riferimento. Chi non ha votato ha fatto una scelta legittima, non è responsabilità né mia né di Masi se questo è accaduto».

Rafforza il significato del risultato. «Esco fortemente legittimato dal ballottaggio, una legittimazione piena e, con questa fiducia ricevuta governeremo la città: in alcune zone della città siamo andati benissimo, oltre il 70 per cento. Soddisfacente il risultato del centro storico, delle frazioni, bene il quartiere di Serravalle; in alcuni luoghi come Ponzano e Monterappoli abbiamo ripreso bene rispetto al primo turno. Segno che la legittimazione è diffusa».

Ora ci sono le scadenze tecniche. Prima di tutto la composizione della giunta.«Mi prenderò del tempo, ma faremo alla svelta, ho le idee chiare: voglio una squadra dedita al lavoro e che abbia le competenze per dare una mano nei vari settori della vita amministrativa della città. Ho dei nomi in testa. Ma è presto per svelarlo. Una cosa però posso dirla: terrò per me le deleghe all'organizzazione dell'ente e al personale».

Segno che il neosindaco ha in testa una “rivoluzione” anche della macchina amministrativa? «La parte dirigenziale del Comune è stabilizzata – spiega – ma una riorganizzazione per rafforzare alcuni uffici me la immagino. Penso all'ufficio sport, a un ufficio in grado di catalizzare finanziamenti europei, all'ufficio edilizia».

Poi c'è il consiglio comunale. Il primo.« E ci vogliamo arrivare pronti per il primo atto di un nuovo sindaco, la manovra di bilancio, con l'applicazione dell'avanzo di bilancio. Sarà destinato a dare alla città una serie di messaggi sui temi della sicurezza e delle frazioni, sulla capacità di intervento che l'amministrazione vuole avere. La presidenza? E' un ruolo importante, chi meglio di me può saperlo. Per questo, per il suo ruolo di garanzia, sarà il consiglio a sceglierlo, non il sindaco».

C'è il tempo per dare qualche frecciatina al diretto avversario del ballottaggio che, alla luce dei risultati, ha definito Mantellassi un sindaco “dimezzato” a causa della scarsa affluenza alle urne. «Intanto mi sento il sindaco anche di non mi ha votato. Sono e sarò il sindaco di tutti. A Masi dico che dopo una elezione serve un profilo istituzionale, certe affermazioni non sono né corrette, né rispettose verso chi ha votato. Se è legittima la vittoria delle forze della sinistra che si sono imposte in altri comuni della Toscana, sindaci che elogia lo stesso Masi per il successo ricevuto, non vedo perché quella di Empoli, dove l'affluenza è in linea con gli altri luoghi, debba essere riconosciuta dimezzata… Se poi consideriamo che loro si erano imposti come fautori della discontinuità, c'è da mettere in conto che quella discontinuità l'hanno votata, perché la volevano il 40 per cento degli elettori. Per il 60% la scelta è stata diversa.

E' l'occasione anche per parlare di altri temi che sono stati al centro della campagna elettorale. Le frazioni: «Abbiamo varato un piani, lavoreremo per dare la sensazione reale della presenza dell'amministrazione comunale nelle frazioni».

La sicurezza.«E' stato uno dei primi temi che ho enunciato quando il risultato è diventato ufficiale e ho vestito i panni di sindaco di Empoli. Era stata una promessa. Partiamo da lì. Il primo passo sarà metterci le risorse necessarie».

Lo stadio di calcio. «Non sono aggiornato sui movimenti della società di calcio. Ma appena mi insedio verificherò la situazione. La mia posizione è chiara: se l'Empoli o chi per lui presenterà un project, la mia disponibilità a discutere c'è. Un punto fermo, pure: la proprietà dell'impianto dovrà restare pubblica. Ma non sbarreremo la strada a investimenti che si tradurranno in occasioni anche per la città».

Stesso discorso anche per la piscina comunale. «Devono essere fatti investimenti, servono: la struttura è e resterà pubblica, del Comune. Tutt'altra cosa la gestione…»
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