Ma "ragionevolmente" che unità di misura è?
24-02-2024 14:10 - Opinioni
La regola del silenzio è una tecnica. Come se fosse un algoritmo: il suo risultato è matematico. La regola del silenzio si utilizza nella comunicazione, quando c’è un una polemica, un nodo difficile da districare: si sta zitti. Tanto, prima o poi, quelle fiammate passano.
La regola del silenzio, crediamo, sia una filosofia che piace molto ad Alia. Forse perché ha capito che, nel lungo periodo, quel muro di gomma, premia. E lo diciamo con consapevolezza. Doppia.
Pochi mesi fa ci eravamo rivolti all’ufficio comunicazione dell’azienda che si occupa di smaltire i nostri rifiuti, chiedendo una risposta a una serie di quesiti che ruotavano intorno alla fatturazione, al calcolo delle premialità, alle modalità di smaltimento. Quesiti che avevamo raccolto dagli utenti, incapaci di decodificare le nuove regole, da quando è entrata in vigore la tariffa puntuale.
Nonostante le rassicurazioni, quelle risposte non sono mai arrivate. Nel frattempo, nelle case degli empolesi, sono state recapitate due – a qualcuno tre, visto che proprio in questi giorni c’è la consegna – bollette da pagare.
La storia, adesso rischia di ripetersi. Nei consigli comunali dei Comuni che sono associati ad Alia, sta passando il voto di una modifica del regolamento sullo smaltimento che prevede, tra le altre , anche quella di mettere all’esterno delle nostre abitazioni, i contenitori solo quando sono ragionevolmente pieni.
Visto che il numero dei conferimenti viene conteggiato per ottenere le premialità, ci siamo chiesti e lo abbiamo chiesto ad Alia, cosa volesse dire quel ragionevolmente.
Quale unità di misura nasconde? Il contenitore è ragionevolmente pieno secondo il criterio, del tutto soggettivo, dell’utente o secondo il criterio, altrettanto soggettivo, dell’operatore?
La regola del silenzio, crediamo, sia una filosofia che piace molto ad Alia. Forse perché ha capito che, nel lungo periodo, quel muro di gomma, premia. E lo diciamo con consapevolezza. Doppia.
Pochi mesi fa ci eravamo rivolti all’ufficio comunicazione dell’azienda che si occupa di smaltire i nostri rifiuti, chiedendo una risposta a una serie di quesiti che ruotavano intorno alla fatturazione, al calcolo delle premialità, alle modalità di smaltimento. Quesiti che avevamo raccolto dagli utenti, incapaci di decodificare le nuove regole, da quando è entrata in vigore la tariffa puntuale.
Nonostante le rassicurazioni, quelle risposte non sono mai arrivate. Nel frattempo, nelle case degli empolesi, sono state recapitate due – a qualcuno tre, visto che proprio in questi giorni c’è la consegna – bollette da pagare.
La storia, adesso rischia di ripetersi. Nei consigli comunali dei Comuni che sono associati ad Alia, sta passando il voto di una modifica del regolamento sullo smaltimento che prevede, tra le altre , anche quella di mettere all’esterno delle nostre abitazioni, i contenitori solo quando sono ragionevolmente pieni.
Visto che il numero dei conferimenti viene conteggiato per ottenere le premialità, ci siamo chiesti e lo abbiamo chiesto ad Alia, cosa volesse dire quel ragionevolmente.
Quale unità di misura nasconde? Il contenitore è ragionevolmente pieno secondo il criterio, del tutto soggettivo, dell’utente o secondo il criterio, altrettanto soggettivo, dell’operatore?
E quegli svuotamenti mancati, quindi non conteggiati, alla fine non abbassano la percentuale di differenziata che, se al cittadino servono per ottenere la riduzione di una parte della tariffa con cui viene calcolato il servizio, all’azienda servono per il prestigio di aver raggiunto risultati lusinghieri?
Vogliamo immaginarci che gli addetti dell’azienda Alia non abbiano il tempo per rispondere a questi quesiti, perché sono troppo indaffarati a capire, loro per primi, come funziona questo meccanismo.
Vogliamo immaginarci che gli addetti dell’azienda Alia non abbiano il tempo per rispondere a questi quesiti, perché sono troppo indaffarati a capire, loro per primi, come funziona questo meccanismo.
(e.ch.)