Ma allora si può dire di no alle richieste di Alia...
02-03-2024 18:54 - Opinioni
La scorsa settimana abbiamo sottolineato come, alcune richieste fatte ad Alia fossero rimaste senza risposte. L'ultima riguardava un chiarimento su alcune modifiche al regolamento per la raccolta differenziata assoggettata a Taric, la tariffa corrispettiva, che in queste settimane sono approdate, per l'approvazione, nei consigli comunali dell'Empolese-Valdelsa. Empoli, ad esempio, l'ha discusse e approvate in uno degli ultimi consigli comunali.
Di che si tratta: di due variazioni che riguardano il comportamento dei cittadini. Il primo sottolinea che i contenitori devono essere messi fuori casa, a disposizione degli operatori, quando siano ragionevolmente pieni.
L'altro provvedimento riguarda il deterioramento dei contenitori: nel caso avvenga, i cittadini dovranno segnalarlo all'azienda in un periodo definito congruo.
Come abbiamo sottolineato, si tratta di due parole (l'aggettivo congruo e l'avverbio ragionevolmente) che non sono definibili: chi e come decide che queste due definizioni siano applicate dai cittadini?
Questa era la domanda che ci siamo posti – e con noi tantissimi cittadini – e che abbiamo posto ad Alia.
Che, stavolta ha dato una risposta.
Alia spiega che la revisione del regolamento di servizio per il 2024 vede l'introduzione di novità che hanno l'obiettivo di ingaggiare e responsabilizzare ancora di più i cittadini nelle buone pratiche della raccolta differenziata.
Nel caso del modello di raccolta porta a porta, il volume che viene attributo a qualsiasi svuotamento del contenitore coincide perfettamente con quello del contenitore in dotazione. Dunque, l'indicazione di esporre il contenitore 'ragionevolmente pieno' rappresenta un semplice ma importante invito, rivolto ai cittadini, ad adottare buone pratiche e a mettere in campo una collaborazione onesta e fattiva, che permetta di avviare a riciclo e recupero materie preziose ed una redistribuzione più congrua dei costi sulla cittadinanza.
Bene. Quindi un invito. Non accadrà che gli operatori lasceranno da svuotare contenitori che ritengono non ragionevolmente pieni. Né che richiameranno, come è accaduto a qualche operatore commerciale, gli utenti che avranno esposto fuori dal locale un contenitore non completamente zeppo. Perché ragionevolmente pieno, come abbiamo già sottolineato, non è una unità di misura che si può quantificare. E' direttamente proporzionale alla sensibilità dell'utente (o dell'operatore).
E non ha una quantificazione neppure quel “congruo” che si richiede per segnalare quando viene danneggiato un contenitore, quando il codice che serve per la lettura automatica, per qualsiasi ragione, dovesse smettere di essere letto.
Congruo è un giorno? Una settimana? Un mese?
Se ne sono accorti al consiglio comunale di Certaldo che, questi interrogativi se li è posti ed ha rinviato la decisione sulle modifiche del regolamento, chiedendo ad Alia di essere più precisa.
Ma c'è un ultimo punto. Dice Alia che questi due comma da aggiungere al regolamento sono solo inviti e che servono a indurre i cittadini alle buone pratiche. Giusto, giustissimo. Ma allora, se è così e quelle regole non comportano né richiami, né sanzioni, non era meglio fare una sostanziosa campagna pubblicitaria, anziché impegnare i consigli comunali dei Comuni soci in questa discussione?
Ma questa è una domanda. E probabilmente Alia questa volta, come altre, non ci risponderà.
Di che si tratta: di due variazioni che riguardano il comportamento dei cittadini. Il primo sottolinea che i contenitori devono essere messi fuori casa, a disposizione degli operatori, quando siano ragionevolmente pieni.
L'altro provvedimento riguarda il deterioramento dei contenitori: nel caso avvenga, i cittadini dovranno segnalarlo all'azienda in un periodo definito congruo.
Come abbiamo sottolineato, si tratta di due parole (l'aggettivo congruo e l'avverbio ragionevolmente) che non sono definibili: chi e come decide che queste due definizioni siano applicate dai cittadini?
Questa era la domanda che ci siamo posti – e con noi tantissimi cittadini – e che abbiamo posto ad Alia.
Che, stavolta ha dato una risposta.
Alia spiega che la revisione del regolamento di servizio per il 2024 vede l'introduzione di novità che hanno l'obiettivo di ingaggiare e responsabilizzare ancora di più i cittadini nelle buone pratiche della raccolta differenziata.
Nel caso del modello di raccolta porta a porta, il volume che viene attributo a qualsiasi svuotamento del contenitore coincide perfettamente con quello del contenitore in dotazione. Dunque, l'indicazione di esporre il contenitore 'ragionevolmente pieno' rappresenta un semplice ma importante invito, rivolto ai cittadini, ad adottare buone pratiche e a mettere in campo una collaborazione onesta e fattiva, che permetta di avviare a riciclo e recupero materie preziose ed una redistribuzione più congrua dei costi sulla cittadinanza.
Bene. Quindi un invito. Non accadrà che gli operatori lasceranno da svuotare contenitori che ritengono non ragionevolmente pieni. Né che richiameranno, come è accaduto a qualche operatore commerciale, gli utenti che avranno esposto fuori dal locale un contenitore non completamente zeppo. Perché ragionevolmente pieno, come abbiamo già sottolineato, non è una unità di misura che si può quantificare. E' direttamente proporzionale alla sensibilità dell'utente (o dell'operatore).
E non ha una quantificazione neppure quel “congruo” che si richiede per segnalare quando viene danneggiato un contenitore, quando il codice che serve per la lettura automatica, per qualsiasi ragione, dovesse smettere di essere letto.
Congruo è un giorno? Una settimana? Un mese?
Se ne sono accorti al consiglio comunale di Certaldo che, questi interrogativi se li è posti ed ha rinviato la decisione sulle modifiche del regolamento, chiedendo ad Alia di essere più precisa.
Ma c'è un ultimo punto. Dice Alia che questi due comma da aggiungere al regolamento sono solo inviti e che servono a indurre i cittadini alle buone pratiche. Giusto, giustissimo. Ma allora, se è così e quelle regole non comportano né richiami, né sanzioni, non era meglio fare una sostanziosa campagna pubblicitaria, anziché impegnare i consigli comunali dei Comuni soci in questa discussione?
Ma questa è una domanda. E probabilmente Alia questa volta, come altre, non ci risponderà.