La variante di Monteboro sbloccherà la vicenda stadio?
22-02-2024 21:16 - Cronaca
Forse stavolta ci siamo davvero. Nella lunga vicenda del nuovo stadio Castellani potrebbe esserci stata un'altra, importante tappa passata un po' sottotraccia. Il condizionale è d'obbligo perché in questa storia che si trascina ormai da 9 anni (precisamente dall'agosto 2015), di colpi di scena e cambi di rotta se ne sono visti ormai parecchi, ma un recente passaggio del consiglio comunale associato ad alcune recenti dichiarazioni della sindaca Barnini potrebbe essere letto anche in quest'ottica. Si tratta dell'approvazione della variante avvenuta nella seduta del 18 dicembre 2023 che consente l'importante ampliamento del centro sportivo di Monteboro, di proprietà di un'immobiliare privata e centro sportivo dell'Empoli calcio che, proprio sulla collina empolese, concentra ormai da anni molte delle sue attività.
Attività che potrebbero allargarsi di molto visto che la variante interessa un'area di 22 ettari di terreno attualmente bosco, verde ed agricolo. Un ampliamento legato a precisi vincoli paesaggistici e ambientali (in diversi punti del documento si parla esplicitamente di questo). Di questi ben 16 ettari con destinazione attrezzature, servizi e verde sportivo con il vincolo di mantenere comunque il 50% appunto a verde e quindi senza campi sportivi. Per questi si prevede una possibilità di ampliamento di 5 ettari (per capirci un campo sportivo per calcio a 11 è 0,7 ettari) mentre, per il coperto edificato dislocato in unità minime di intervento precisamente individuate, si parla di quasi tre ettari. Insomma, una possibilità potenziale di ampliamento decisamente importante che renderebbe ‘azzurra' l'intera collina dove un tempo sorgeva il centro sportivo dell'istituto Calasanzio.
Una variante che, nella seduta consiliare dello scorso 18 dicembre, non ha mancato di suscitare polemiche visto che è stata approvata solo grazie ad un articolo della legge regionale 65 che, con l'amministrazione in scadenza di mandato, nelle more di approvazione del PSI (Piano strutturale intercomunale) e del POC (Piano operativo comunale) prevede questa possibilità in caso di interesse pubblico. Proprio per questo fu presentata un'osservazione che chiedeva come potesse essere di interesse pubblico una variante che ha oggetto un'area di proprietà privata, osservazione le cui controdeduzioni furono poi approvate dalla maggioranza. Anche la Regione, settore Vas, nelle sue considerazioni sottolineò la necessità di “un ulteriore approfondimento e verifica delle motivazioni che hanno portato a quei dispositivi normativi per la variante in esame”, come si legge nel documento.
Fin qui siamo ai fatti, come si legge nei documenti presenti sul sito del comune. Poi ci sono le ipotesi che come detto, essendo ormai una vicenda molto simile ad una telenovela, nascono quasi di conseguenza. L'approvazione della variante potrebbe sbloccare la presentazione del progetto? Rovesciando la cosa: forse l'Empoli calcio aspettava di avere il via libera alla variante per procedere con lo stadio? E perché, dopo tanto tempo che la variante è sul tavolo, questa celerità della giunta Barnini di voler chiudere la vicenda ricorrendo oltretutto anche ad un articolo della legge che ha prestato il fianco alle polemiche? Forse c'era una road-map da rispettare che ha portato a voler chiudere la questione prima dell'insediamento del nuovo sindaco e relativo consiglio comunale? Fra le tante cose dette e non dette c'era che l'Empoli calcio avrebbe presentato pubblicamente il progetto prima della fine del 2023, ma ancora non si è visto. Forse aspettava questo passaggio?
Ad avvalorare questa tesi l'intervista che la sindaca Barnini ha rilasciato venerdì scorso prima del derby con la Fiorentina. Alla domanda ci sarà un restyling anche al Castellani? ha risposto: “E' questione di pochi giorni per la proposta di project da parte dell'Empoli per l'inserimento anche di nuove funzioni. Abbiamo una squadra che lotta per rimanere in Serie A, motivo per cui mi auguro che la partita di domenica non sia un dietrofront. Lo stadio diventa, quindi, un pezzo fondamentale per le prospettive future. Tutto sta nel trovare un equilibrio tra le esigenze della città e della società”. Anche se resta da capire quel “dietrofront” (potrebbe ancora cambiare qualcosa?), la risposta è fin troppo chiara.
La questione è ovviamente politica e non a caso al tavolo assieme all'amministrazione siede ora per la società azzurra l'empolese di nascita e samminiatellino di adozione Luca Lotti. L'ex braccio destro di Matteo Renzi, membro del suo governo nel ruolo chiave di sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria e successivamente ministro dello sport in quello Gentiloni, è infatti dal novembre del 2022 consulente dell'Empoli per i rapporti con la Lega calcio e la Figc. Una persona che conosce quindi bene sia i meccanismi dello sport che della politica, specie del Pd di cui è stato anche parlamentare per due legislature e personaggio di primo piano. E che, dopo nove anni, potrebbe essere riuscito a mettere la parola fine alla vicenda stadio.
Non resta che attendere lo sviluppo degli eventi in una lunga storia che di colpi di scena ne ha davvero visti tanti, troppi. Sarà la volta buona di vedere questo famoso progetto per il nuovo Castellani? La variante è stata l'ultimo, decisivo passaggio?
Attività che potrebbero allargarsi di molto visto che la variante interessa un'area di 22 ettari di terreno attualmente bosco, verde ed agricolo. Un ampliamento legato a precisi vincoli paesaggistici e ambientali (in diversi punti del documento si parla esplicitamente di questo). Di questi ben 16 ettari con destinazione attrezzature, servizi e verde sportivo con il vincolo di mantenere comunque il 50% appunto a verde e quindi senza campi sportivi. Per questi si prevede una possibilità di ampliamento di 5 ettari (per capirci un campo sportivo per calcio a 11 è 0,7 ettari) mentre, per il coperto edificato dislocato in unità minime di intervento precisamente individuate, si parla di quasi tre ettari. Insomma, una possibilità potenziale di ampliamento decisamente importante che renderebbe ‘azzurra' l'intera collina dove un tempo sorgeva il centro sportivo dell'istituto Calasanzio.
Una variante che, nella seduta consiliare dello scorso 18 dicembre, non ha mancato di suscitare polemiche visto che è stata approvata solo grazie ad un articolo della legge regionale 65 che, con l'amministrazione in scadenza di mandato, nelle more di approvazione del PSI (Piano strutturale intercomunale) e del POC (Piano operativo comunale) prevede questa possibilità in caso di interesse pubblico. Proprio per questo fu presentata un'osservazione che chiedeva come potesse essere di interesse pubblico una variante che ha oggetto un'area di proprietà privata, osservazione le cui controdeduzioni furono poi approvate dalla maggioranza. Anche la Regione, settore Vas, nelle sue considerazioni sottolineò la necessità di “un ulteriore approfondimento e verifica delle motivazioni che hanno portato a quei dispositivi normativi per la variante in esame”, come si legge nel documento.
Fin qui siamo ai fatti, come si legge nei documenti presenti sul sito del comune. Poi ci sono le ipotesi che come detto, essendo ormai una vicenda molto simile ad una telenovela, nascono quasi di conseguenza. L'approvazione della variante potrebbe sbloccare la presentazione del progetto? Rovesciando la cosa: forse l'Empoli calcio aspettava di avere il via libera alla variante per procedere con lo stadio? E perché, dopo tanto tempo che la variante è sul tavolo, questa celerità della giunta Barnini di voler chiudere la vicenda ricorrendo oltretutto anche ad un articolo della legge che ha prestato il fianco alle polemiche? Forse c'era una road-map da rispettare che ha portato a voler chiudere la questione prima dell'insediamento del nuovo sindaco e relativo consiglio comunale? Fra le tante cose dette e non dette c'era che l'Empoli calcio avrebbe presentato pubblicamente il progetto prima della fine del 2023, ma ancora non si è visto. Forse aspettava questo passaggio?
Ad avvalorare questa tesi l'intervista che la sindaca Barnini ha rilasciato venerdì scorso prima del derby con la Fiorentina. Alla domanda ci sarà un restyling anche al Castellani? ha risposto: “E' questione di pochi giorni per la proposta di project da parte dell'Empoli per l'inserimento anche di nuove funzioni. Abbiamo una squadra che lotta per rimanere in Serie A, motivo per cui mi auguro che la partita di domenica non sia un dietrofront. Lo stadio diventa, quindi, un pezzo fondamentale per le prospettive future. Tutto sta nel trovare un equilibrio tra le esigenze della città e della società”. Anche se resta da capire quel “dietrofront” (potrebbe ancora cambiare qualcosa?), la risposta è fin troppo chiara.
La questione è ovviamente politica e non a caso al tavolo assieme all'amministrazione siede ora per la società azzurra l'empolese di nascita e samminiatellino di adozione Luca Lotti. L'ex braccio destro di Matteo Renzi, membro del suo governo nel ruolo chiave di sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria e successivamente ministro dello sport in quello Gentiloni, è infatti dal novembre del 2022 consulente dell'Empoli per i rapporti con la Lega calcio e la Figc. Una persona che conosce quindi bene sia i meccanismi dello sport che della politica, specie del Pd di cui è stato anche parlamentare per due legislature e personaggio di primo piano. E che, dopo nove anni, potrebbe essere riuscito a mettere la parola fine alla vicenda stadio.
Non resta che attendere lo sviluppo degli eventi in una lunga storia che di colpi di scena ne ha davvero visti tanti, troppi. Sarà la volta buona di vedere questo famoso progetto per il nuovo Castellani? La variante è stata l'ultimo, decisivo passaggio?
Marco Mainardi