La storia di piazza Stazione in dodici cartoline
25-05-2024 15:54 - Lifestyle
Le foto, una dozzina, sono state messe a disposizione da due collezionisti empolesi: Giovanni Guerri e Franco Arrighi. A renderle leggibili, attraverso la storia e i cambiamenti, ci ha pensato Paolo Pianigiani, esperto d'arte e di storia del territorio, che, come lui stesso ha sottolineato, ha avuto un grande aiuto dalla moglie. E' nata così la più curiosa e breve mostra sulla storia di piazza don Minzoni, la piazza della stazione che è al centro di numerose polemiche legate alla sicurezza del luogo ma di altrettanti progetti e di idee per trasformarla e renderla più vivibile.
L'occasione per questa mostra estemporanea, è la presentazione del progetto che i candidato sindaco Alessio Mantellassi (Pd-Azione-Avs-Questa è Empoli-Alessio Mantellassi sindaco) ha per quel luogo. E Paolo Pianigiani, è partito da lontano, per raccontare le tante trasformazioni che ha avuto la piazza.
«Intanto un ringraziamento ai due collezionisti che ci hanno fornito il materiale – dice- I collezionisti sono persone particolari: storici, esperti di foto, curiosi. Ma soprattutto bravi a comprare. Queste sono le foto più belle che esistono della stazione», dice Pianigiani mentre comincia l'itinerario, partendo da una foto che mostra la stazione senza neppure le strutture per la fermata dei treni. Si vedono i binari, probabilmente nel luogo dove venivano scaricate e caricate le merci e i passeggeri.
«E la piazza comincia a prendere forma – racconta Pianigiani– Ci sono i primi alberi, la torretta è rimasta uguale, anche se non ha più i merli. In fondo c'è una insegna che dice: Mobili in legno e ferro. E' una fabbrica che è rimasta a lungo, realizzava i letti dei nostri nonni, quelli che cigolavano, con le immagini dipinte sulle testate di ferro».
C'è poi il monumento a Umberto I, ammazzato nel 1900. L'anno dopo ogni località aveva un monumento. «Empoli incaricò un artista di Prato, Oreste Chilleri per fare il monumento. Agli empolesi non piacque. Brontolarono. La struttura che regge la statua,recintata, riprende un po' la stessa forma di quello di piazza della Vittoria. La piazza viene abbellita con un orologio.».
Poi c'è una foto a colori. Non è originale, avverte Pianigiani: c'erano pittori specializzati a ritoccare le foto. Tornando alla statua del Re in un'altra cartolina si vede che è differente, perché gli empolesi nel 1915 la spuntano e Chilleri realizza una nuova statua. Ma in pratica ci ha fregato perché ha fatto per Empoli una scultura che aveva fatto per il Cicognini di Prato. La stessa, identica: si era specializzato nelle sculture del re».
C'è la cartolina che racconta la stazione, a due piani, bombardata nel 1943.«Qui non ci sono foto della piazza bombardata- dice pianigiani – presto faremo una mostra di foto di piazza don Minzoni ma soprattutto delle Cascine bombardate».
Il viaggio tra immagini e periodi storici prosegue. In una si vede l'angolo di Via Roma, dove c'era una fiaschetteria. In un'altra due bambine ai piedi del monumento. «Questa è molto bella – spiega Pianigiani – Alcune dei seguaci del gruppo Empoli nostra che gestisco hanno addirittura riconosciuto parenti in queste bambine».
Poi il mistero della fontana, al centro della piazza, che – dice Pianigiani -«tutti ricordano. La statua fu spostata nel 1940 sui giardini, in piazza Umberto I e al suo posto venne fatta la fontana. A Empoli, lo sapete, non hanno fortuna. Questa è rimasta per alcuni anni. Da piazza stazione la piazza diventa piazza Adua. Aveva dei pesci rossi bellissimi».
L'occasione per questa mostra estemporanea, è la presentazione del progetto che i candidato sindaco Alessio Mantellassi (Pd-Azione-Avs-Questa è Empoli-Alessio Mantellassi sindaco) ha per quel luogo. E Paolo Pianigiani, è partito da lontano, per raccontare le tante trasformazioni che ha avuto la piazza.
«Intanto un ringraziamento ai due collezionisti che ci hanno fornito il materiale – dice- I collezionisti sono persone particolari: storici, esperti di foto, curiosi. Ma soprattutto bravi a comprare. Queste sono le foto più belle che esistono della stazione», dice Pianigiani mentre comincia l'itinerario, partendo da una foto che mostra la stazione senza neppure le strutture per la fermata dei treni. Si vedono i binari, probabilmente nel luogo dove venivano scaricate e caricate le merci e i passeggeri.
«E la piazza comincia a prendere forma – racconta Pianigiani– Ci sono i primi alberi, la torretta è rimasta uguale, anche se non ha più i merli. In fondo c'è una insegna che dice: Mobili in legno e ferro. E' una fabbrica che è rimasta a lungo, realizzava i letti dei nostri nonni, quelli che cigolavano, con le immagini dipinte sulle testate di ferro».
C'è poi il monumento a Umberto I, ammazzato nel 1900. L'anno dopo ogni località aveva un monumento. «Empoli incaricò un artista di Prato, Oreste Chilleri per fare il monumento. Agli empolesi non piacque. Brontolarono. La struttura che regge la statua,recintata, riprende un po' la stessa forma di quello di piazza della Vittoria. La piazza viene abbellita con un orologio.».
Poi c'è una foto a colori. Non è originale, avverte Pianigiani: c'erano pittori specializzati a ritoccare le foto. Tornando alla statua del Re in un'altra cartolina si vede che è differente, perché gli empolesi nel 1915 la spuntano e Chilleri realizza una nuova statua. Ma in pratica ci ha fregato perché ha fatto per Empoli una scultura che aveva fatto per il Cicognini di Prato. La stessa, identica: si era specializzato nelle sculture del re».
C'è la cartolina che racconta la stazione, a due piani, bombardata nel 1943.«Qui non ci sono foto della piazza bombardata- dice pianigiani – presto faremo una mostra di foto di piazza don Minzoni ma soprattutto delle Cascine bombardate».
Il viaggio tra immagini e periodi storici prosegue. In una si vede l'angolo di Via Roma, dove c'era una fiaschetteria. In un'altra due bambine ai piedi del monumento. «Questa è molto bella – spiega Pianigiani – Alcune dei seguaci del gruppo Empoli nostra che gestisco hanno addirittura riconosciuto parenti in queste bambine».
Poi il mistero della fontana, al centro della piazza, che – dice Pianigiani -«tutti ricordano. La statua fu spostata nel 1940 sui giardini, in piazza Umberto I e al suo posto venne fatta la fontana. A Empoli, lo sapete, non hanno fortuna. Questa è rimasta per alcuni anni. Da piazza stazione la piazza diventa piazza Adua. Aveva dei pesci rossi bellissimi».