La sfida dei 15 minuti, Empoli la vincerà?
18-10-2023 14:57 - Opinioni
di Franco Pescali
Nella prossima tornata delle amministrative sicuramente anche a Empoli in qualche programma elettorale comparirà il tema della città dei quindici minuti. Questo concetto è un modello di pianificazione urbana, che prevede in ogni parte della città una serie di servizi essenziali, tutti raggiungibili in un tempo massimo di quindici minuti a piedi, in bicicletta o in carrozzina.
Il concetto ideato dall'urbanista della Sorbona, Carlos Moreno è che la città deve “conciliare le esigenze della città sostenibile ma anche i nuovi ritmi con altri modi di abitare, lavorare, e trascorrere il tempo libero richiede una trasformazione dello spazio urbano ancora fortemente monofunzionale, con il centro città e le sue diverse specializzazioni verso una città policentrica, spinta da quattro principali componenti: prossimità, diversità, ubiquità e densità. E' la città in cui in meno di un quarto d'ora un'abitante può accedere ai suoi bisogni essenziali della vita”.
Ma affinché questo progetto sia davvero effettivo e non si riduca solo ad uno spot elettorale dovranno essere intrapresi grandi cambiamenti nella mobilità privata, commerciale e pubblica. La prima grossa rivoluzione è che la città dovrà essere pensata per i pedoni e non per le macchine, quindi l'obiettivo sarà quello di disincentivare l'utilizzo del mezzo privato a favore del trasporto pubblico; pertanto dovranno essere attuati restringimenti delle strade (non solo i cartelli con limiti di velocità) per limitare la velocità a trenta chilometri orari, installati attraversamenti pedonali ben evidenziati in cui la precedenza sarà realmente data ai pedoni, creati di Spielstarssen, ovvero strade-gioco o isole verdi in cui lo spazio sarà riservato alle persone e non ai mezzi a motore.
Per far ciò bisognerà rivedere tutta la logistica, capire quali sono le necessità delle attività commerciali e industriali presenti nella città, prevedere isole di zona carico e scarico merci, utilizzare mezzi a basso impatto inquinante per raggiungere le diverse attività commerciali. Andrebbe creato anche nella nostra città, considerando l'alto numero di industrie presenti, un parcheggio riservato e custodito per camion per permettere agli autisti di questi mezzi di sostare in sicurezza ed evitare soste selvagge o transiti all'interno delle città alla ricerca di aree di parcheggio estemporanee per prevenire furti dei mezzi o delle merci. Inoltre, i trasporti pubblici dovranno avere corse frequenti e puntuali e le fermate dovranno essere raggiungibili e utilizzabili da tutti i cittadini in qualsiasi orario e condizione climatica.
Tutte le strutture “critiche” come ospedali, scuole, uffici pubblici, stadio, piscine, ma anche grossi centri commerciali o industrie dovranno attrezzarsi perché questi siti siano raggiungibili utilizzando la mobilità pubblica o la mobilità dolce come biciclette, e-bike, monopattini ecc. Questa operazione per essere introdotta prevede di aver ben chiaro la mobilità della città con i flussi in entrata ed uscita, i movimenti interni nelle varie ore del giorno, duranti i giorni della settimana, durante tutto l'anno.
Il concetto ideato dall'urbanista della Sorbona, Carlos Moreno è che la città deve “conciliare le esigenze della città sostenibile ma anche i nuovi ritmi con altri modi di abitare, lavorare, e trascorrere il tempo libero richiede una trasformazione dello spazio urbano ancora fortemente monofunzionale, con il centro città e le sue diverse specializzazioni verso una città policentrica, spinta da quattro principali componenti: prossimità, diversità, ubiquità e densità. E' la città in cui in meno di un quarto d'ora un'abitante può accedere ai suoi bisogni essenziali della vita”.
Ma affinché questo progetto sia davvero effettivo e non si riduca solo ad uno spot elettorale dovranno essere intrapresi grandi cambiamenti nella mobilità privata, commerciale e pubblica. La prima grossa rivoluzione è che la città dovrà essere pensata per i pedoni e non per le macchine, quindi l'obiettivo sarà quello di disincentivare l'utilizzo del mezzo privato a favore del trasporto pubblico; pertanto dovranno essere attuati restringimenti delle strade (non solo i cartelli con limiti di velocità) per limitare la velocità a trenta chilometri orari, installati attraversamenti pedonali ben evidenziati in cui la precedenza sarà realmente data ai pedoni, creati di Spielstarssen, ovvero strade-gioco o isole verdi in cui lo spazio sarà riservato alle persone e non ai mezzi a motore.
Per far ciò bisognerà rivedere tutta la logistica, capire quali sono le necessità delle attività commerciali e industriali presenti nella città, prevedere isole di zona carico e scarico merci, utilizzare mezzi a basso impatto inquinante per raggiungere le diverse attività commerciali. Andrebbe creato anche nella nostra città, considerando l'alto numero di industrie presenti, un parcheggio riservato e custodito per camion per permettere agli autisti di questi mezzi di sostare in sicurezza ed evitare soste selvagge o transiti all'interno delle città alla ricerca di aree di parcheggio estemporanee per prevenire furti dei mezzi o delle merci. Inoltre, i trasporti pubblici dovranno avere corse frequenti e puntuali e le fermate dovranno essere raggiungibili e utilizzabili da tutti i cittadini in qualsiasi orario e condizione climatica.
Tutte le strutture “critiche” come ospedali, scuole, uffici pubblici, stadio, piscine, ma anche grossi centri commerciali o industrie dovranno attrezzarsi perché questi siti siano raggiungibili utilizzando la mobilità pubblica o la mobilità dolce come biciclette, e-bike, monopattini ecc. Questa operazione per essere introdotta prevede di aver ben chiaro la mobilità della città con i flussi in entrata ed uscita, i movimenti interni nelle varie ore del giorno, duranti i giorni della settimana, durante tutto l'anno.
Per rendere quindi operante questo progetto serve un lavoro di squadra tra enti pubblici, privati, associazioni di categorie, enti di trasporti e della logistica, per far si che questa rivoluzione sia davvero effettiva ed efficace. La mancanza di lavori preparatori, la mancanza di simulazione di stili di mobilità della città, potrebbero produrre gravi fratture sociali, tra chi chiede un modo di vivere la città a misura d' uomo e le esigenze di attività commerciali e produttive.
Venendo a Empoli, dobbiamo dire che il lavoro da compiere è davvero tanto. La maggior parte degli studenti utilizza la mobilità privata rispetto a quella pubblica, le pensiline degli autobus sono inesistenti o addirittura pericolose da utilizzare in certi orari della giornata e non utilizzabili da chi, ad esempio, viaggia in carrozzina o con deambulatore, mancano i posti rosa per famiglie con bambini o per donne in gravidanza. Inoltre, spesso i luoghi pubblici come parcheggi scambiatori o parchi pubblici non sono sempre usufruibili dalle donne per mancanza di illuminazione, per mancanza di gestione del verde, per carenza di forze dell'ordine.
Andrebbe rivisto il piano parcheggi per pianificare e gestire meglio la sosta dei veicoli, rivedendo i criteri della tariffazione, incrementando i posti rosa e per gli handicap, creando in alcune zone i parcheggi brevi gratuiti. Ed inoltre fino ad ora non si è ancora affrontato in modo organico il futuro della mobilità verde. Quante colonnine per le ricariche delle auto elettriche serviranno nella nostra città? Con che timing sono previste la loro installazione? Per motivi di sicurezza nei parcheggi chiusi come coabiteranno le auto a combustione tradizionale con quelle a batteria? E il car sharing? Il bike sharing?
Come si può ben vedere parlare della città dei quindici minuti è una sfida lunga e difficile che deve vedere un'amministrazione pubblica tutta impegnata e affiatata per raggiungere obiettivi davvero importanti con un necessario coinvolgimento di tutta la comunità. Inoltre, sarà importante soprattutto per una città come la nostra che ha diverse frazioni, mantenere quella serie di servizi minimi per garantire una piena vivibilità della città, come banche, farmacie, uffici postali, bancomat ma anche edicole, negozi di prossimità, bar e luoghi di aggregazioni, luoghi che dovranno essere fruiti da una popolazione con un crescente numero di anziani e con un aumento delle fragilità.
Venendo a Empoli, dobbiamo dire che il lavoro da compiere è davvero tanto. La maggior parte degli studenti utilizza la mobilità privata rispetto a quella pubblica, le pensiline degli autobus sono inesistenti o addirittura pericolose da utilizzare in certi orari della giornata e non utilizzabili da chi, ad esempio, viaggia in carrozzina o con deambulatore, mancano i posti rosa per famiglie con bambini o per donne in gravidanza. Inoltre, spesso i luoghi pubblici come parcheggi scambiatori o parchi pubblici non sono sempre usufruibili dalle donne per mancanza di illuminazione, per mancanza di gestione del verde, per carenza di forze dell'ordine.
Andrebbe rivisto il piano parcheggi per pianificare e gestire meglio la sosta dei veicoli, rivedendo i criteri della tariffazione, incrementando i posti rosa e per gli handicap, creando in alcune zone i parcheggi brevi gratuiti. Ed inoltre fino ad ora non si è ancora affrontato in modo organico il futuro della mobilità verde. Quante colonnine per le ricariche delle auto elettriche serviranno nella nostra città? Con che timing sono previste la loro installazione? Per motivi di sicurezza nei parcheggi chiusi come coabiteranno le auto a combustione tradizionale con quelle a batteria? E il car sharing? Il bike sharing?
Come si può ben vedere parlare della città dei quindici minuti è una sfida lunga e difficile che deve vedere un'amministrazione pubblica tutta impegnata e affiatata per raggiungere obiettivi davvero importanti con un necessario coinvolgimento di tutta la comunità. Inoltre, sarà importante soprattutto per una città come la nostra che ha diverse frazioni, mantenere quella serie di servizi minimi per garantire una piena vivibilità della città, come banche, farmacie, uffici postali, bancomat ma anche edicole, negozi di prossimità, bar e luoghi di aggregazioni, luoghi che dovranno essere fruiti da una popolazione con un crescente numero di anziani e con un aumento delle fragilità.