La Pubblica assistenza raddoppia oltre l’Arno
07-08-2024 21:01 - Cronaca
“Faremo, non facciamo”. Preferiscono usare il futuro e non il presente visto che l'impegno è grande, ma il progetto che la Pubblica assistenza di Empoli ha in cantiere oltre l'Arno è a dir poco importante. Per sintetizzare si potrebbe dire che l'associazione con sede in via XX settembre è al lavoro per raddoppiare nel comune di Vinci, per la precisione sulla collina a Sovigliana dove è la clinica e dove il gruppo Carron costruirà una Rsa. E' proprio lì che ha in progetto di costruire nuovi servizi oltre a trasferire alcuni già esistenti. Per la precisione si tratta di casa Matilda, ambulatori, camere del commiato, sede operativa e magazzino per i mezzi della protezione civile.
La priorità è casa Matilda, la struttura dove vengono accolte e protette le donne vittime di violenza ed i loro figli. Essendo in scadenza di contratto nell'attuale sede, è da tempo che la presidente Eleonora Gallerini e gli altri dirigenti si sono messi in cerca di una soluzione che è stata trovata nel comune di Vinci. E' lì che è stata acquistata una porzione di terreno pari a seimila metri quadri, una zona edificabile per la quale è stata chiesta una variante di destinazione d'uso, da residenziale a socio sanitario. Una volta avuto il via libera da parte della giunta Torchia si è iniziato l'iter della progettazione che, vista l'ampiezza dell'area, consente anche la possibilità di avere nuovi servizi. Uno sarà una novità assoluta per le Pubbliche assistenze, ovvero le cappelle del commiato mentre, per quanto riguarda gli ambulatori, se è una novità per via XX settembre non lo è in generale per il suo mondo di riferimento. Il nuovo centro sarà infatti inserito nella rete Pas (pubbliche assistenze sanità), il primo sistema di assistenza ambulatoriale diagnostica nato in Toscana già presente sul territorio con un proprio marchio (Pas empolese) a Montelupo fiorentino ed alla Croce d'oro di Montespertoli. Nello spazio rimanente sarà raggruppato il servizio di protezione civile con la centrale ed i mezzi ora sparsi in diverse sedi.
“La nostra priorità è casa Matilda – spiega il consigliere ed ex presidente Marco Bacchi – la capienza sarà la stessa di quella attuale ma cercheremo di migliorare le cose per le nostre ospiti che vivranno come in hotel. Ci saranno infatti due appartamenti con quattro camere, ciascuna con bagno privato dove ospitare le donne con i loro figli. Per le camere del commiato contiamo di fare almeno quattro cappelle per dare un servizio in più alle persone che purtroppo si trovano a dover affrontare un lutto. Per quanto riguarda gli ambulatori entreremo nella nostra rete ed infine il progetto ci consentirà di raggruppare il servizio di protezione civile in un unico luogo”.
Sulle polemiche e la posizione del comitato ‘salviamo la collina' Bacchi sottolinea come “noi ci siamo mossi nel pieno rispetto delle regole e così faremo durante i lavori. Quella non era un'area verde per la quale abbiamo chiesto che diventasse edificabile, ma un'area che aveva già questa caratteristica. Ed i progetti che abbiamo in ponte erano tutti nero su bianco nella richiesta ufficiale fatta al Comune. Per quanto riguarda il gruppo internazionale Carron sarà solo un nostro vicino di casa e niente più”.
“La scelta di Sovigliana – conclude – ci consente di proseguire a lavorare in una zona dove siamo presenti da tempo e dove contiamo su circa 800 soci. Oltretutto torniamo dove eravamo molti anni fa visto che in archivio troviamo le sezioni di Collegonzi e Spicchio. E' ovviamente un impegno importante che faremo nel tempo mentre, per quel che riguarda casa Matilda, contiamo di iniziare i lavori già a settembre”.
La priorità è casa Matilda, la struttura dove vengono accolte e protette le donne vittime di violenza ed i loro figli. Essendo in scadenza di contratto nell'attuale sede, è da tempo che la presidente Eleonora Gallerini e gli altri dirigenti si sono messi in cerca di una soluzione che è stata trovata nel comune di Vinci. E' lì che è stata acquistata una porzione di terreno pari a seimila metri quadri, una zona edificabile per la quale è stata chiesta una variante di destinazione d'uso, da residenziale a socio sanitario. Una volta avuto il via libera da parte della giunta Torchia si è iniziato l'iter della progettazione che, vista l'ampiezza dell'area, consente anche la possibilità di avere nuovi servizi. Uno sarà una novità assoluta per le Pubbliche assistenze, ovvero le cappelle del commiato mentre, per quanto riguarda gli ambulatori, se è una novità per via XX settembre non lo è in generale per il suo mondo di riferimento. Il nuovo centro sarà infatti inserito nella rete Pas (pubbliche assistenze sanità), il primo sistema di assistenza ambulatoriale diagnostica nato in Toscana già presente sul territorio con un proprio marchio (Pas empolese) a Montelupo fiorentino ed alla Croce d'oro di Montespertoli. Nello spazio rimanente sarà raggruppato il servizio di protezione civile con la centrale ed i mezzi ora sparsi in diverse sedi.
“La nostra priorità è casa Matilda – spiega il consigliere ed ex presidente Marco Bacchi – la capienza sarà la stessa di quella attuale ma cercheremo di migliorare le cose per le nostre ospiti che vivranno come in hotel. Ci saranno infatti due appartamenti con quattro camere, ciascuna con bagno privato dove ospitare le donne con i loro figli. Per le camere del commiato contiamo di fare almeno quattro cappelle per dare un servizio in più alle persone che purtroppo si trovano a dover affrontare un lutto. Per quanto riguarda gli ambulatori entreremo nella nostra rete ed infine il progetto ci consentirà di raggruppare il servizio di protezione civile in un unico luogo”.
Sulle polemiche e la posizione del comitato ‘salviamo la collina' Bacchi sottolinea come “noi ci siamo mossi nel pieno rispetto delle regole e così faremo durante i lavori. Quella non era un'area verde per la quale abbiamo chiesto che diventasse edificabile, ma un'area che aveva già questa caratteristica. Ed i progetti che abbiamo in ponte erano tutti nero su bianco nella richiesta ufficiale fatta al Comune. Per quanto riguarda il gruppo internazionale Carron sarà solo un nostro vicino di casa e niente più”.
“La scelta di Sovigliana – conclude – ci consente di proseguire a lavorare in una zona dove siamo presenti da tempo e dove contiamo su circa 800 soci. Oltretutto torniamo dove eravamo molti anni fa visto che in archivio troviamo le sezioni di Collegonzi e Spicchio. E' ovviamente un impegno importante che faremo nel tempo mentre, per quel che riguarda casa Matilda, contiamo di iniziare i lavori già a settembre”.