La mia idea di Empoli: Mantellassi e il suo programma. "Così vedo la città tra dieci anni"
13-04-2024 21:11 - Politica
Simboli e valori, la parte esteriore e quella dei contenuti della campagna elettorale di Alessio Mantellassi. C'erano entrambi nell'evento di presentazione del programma elettorale del candidato sostenuto dal Partito democratico, dall'Alleanza Verdi-Sinistra e da Azione oltre che dalle liste civiche Questa è Empoli e Alessio Mantellassi sindaco.
I simboli nel chiostro del complesso degli Agostiniani: le scarpe e gli occhiali che ha indossato per la prima parte della sua campagna d'ascolto, quel “Passo dopo passo” che lo ha portato, a piedi, dal 20 gennaio al 1° marzo in 28 località, dalle frazioni e quartieri più popolosi agli insediamenti più piccoli della città, percorrendo 360 chilometri e incontrando circa mille persone. Nel chiostro, insieme ai cartelli che raccontano il percorso partecipativo che ha permesso la stesura del programma, ci sono anche un albero e una bicicletta, a sottolineare alcune delle idee (in questo caso l'anima ecologica) del suo programma e il resoconto dei 4 tavoli partecipativi ai quali hanno collaborato 450 persone.
I contenuti, quelli del programma, dell'idea di città («non per cinque anni, ma per dieci, perché abbiamo un orizzonte più ampio», avverte Mantellassi): sono la Empoli che Alessio Mantellasi “sogna” di aver realizzato tra dieci anni, la “sua” Empoli, perché - per dirla con Shakespeare – “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.
Uno per uno sono stati illustrati sul podio allestito nel cenacolo degli Agostiniani. Dove si sono avvicendati prima i segretari dei partiti che lo sostengono e i rappresentanti delle liste civiche: Simone Falorni per il Pd, Massimo Marconcini per Avs, Ayman Nencioni per Azione, Elena Fontani per Questa è Empoli e Serena Gasparri per Alessio Mantellassi sindaco; poi alcuni cittadini che hanno avuto il compito di raccontare fette del programma.
Cristina Billeri, da “ragazza” di Monterappoli ha puntato l'attenzione sulle frazioni (l'istituzione di un assessore con apposita delega, riqualificazione, difesa e rafforzamento dei servizi, l'apertura di 5 Urp deonominati Casa degli empolesi, a Fontanella, Ponte a Elsa, Monterappoli, Casenuove e Villanuova). Ma anche sui progetti per il centro storico: un parcheggio sotterraneo da 150 posti, la riqualificazione di piazza don Minzoni, piazza Matteotti e il parco di Bisarnella; riportare una sede distaccata dell'Università nel centro storico.
Lorenzo Ancillotti ha illustrato i progetti per la cultura: l'apertura del cantiere per il Teatro Il Ferruccio, luogo che dovrà diventare una officina di idee di bellezza e di formazione; il miglioramento del Museo della Collegiata, del museo Paleontologico, per puntare a una offerta di cultura di qualità (sullo standard della mostra su Masolino da Panicale, aperta da pochi giorni) che possa essere attrattivo per un turismo di qualità.
Erika Falaschi ha sottolineato i progetti legati alla sanità e al sociale; settori dove è prevista l'apertura di una Casa della Salute a Empoli Est (in via Giuntini, dov'era stato allestito l'hub vaccinale); l'implementazione dei servizi alla Casa della salute aperta da pochi mesi in centro; vigilanza sui lavori al blocco H dell'ospedale San Giuseppe che dovrà servire ad ampliare servizi e concentrarli in una unica struttura, coinvolgendo la società civile.
Alberto Vezzani ha illustrato le politiche ecologiche: dal patto per il verde, alla creazione di un nuovo parco, a Santa Maria, da 25mila metri quadrati; illuminazione a led in tutti gli uffici pubblici, il raddoppio delle colonnine per le ricariche delle auto elettriche, ampliamento del car sharing, sviluppo dell'agricoltura, con più iniziative tipo Mercatale e anche più orti sociali.
A Lorenzo Sani è toccato il compito di illustrare i progetti che riguardano le infrastrutture: le tre piste ciclabili (la Valdorme, da Empoli a Martignana; la Valdelsa, da Empoli a Fontanella, toccando Ponte a Elsa e la Piovola, da Empoli a Villanuova); il ripristino di “autodrin”, il servizio di trasporto pubblico a chiamata che era stato sperimentato negli anni passati, il biglietto unico per il trasporto pubblico nella città Metropolitana, per incentivare l'uso di biciclette e mezzi pubblici per la mobilità. Ma anche il completamento della circonvallazione ovest fino a Ponzano, la strada parallela a via Sanzio, il sottopasso di via Bonistallo che sarà ampliato grazie al raddoppio delle Empoli-Granaiolo e, il reperimento di risorse per ampliare anche il sottopasso di via Pratignone). Nel programma è inserita anche la costituzione di una commissione, della quale oltre ai politici e ai tecnici delle ferrovie, dovranno esserci anche i Comitati, per vigilare e seguire l'andamento dei lavori del raddoppi ferroviario e anche delle opere che sono previste a Sant'Andrea e a Fontanella. Ovviamente per realizzare alcune cose servono risorse e per questo è stata prevista la costituzione di un Ufficio Europa che, di concerto con l'Asev, l'Agenzia dello sviluppo dell'Empolese-Valdelsa, dovrà reperire fondi e finanziamenti per questi progetti.
Debora Battistini ha illustrato cosa prevede, in tema di sport, il programma elettorale di Alessio Mantellassi: più impianti sportivi, nuovi e moderni, che dovranno essere adeguati energeticamente e sottoposti a manutenzione. Al PalaAramini e al PalaGilioli di Ponte a Elsa sono previsti lavori per rifare il parquet e gli spogliatoi. Saranno messe a disposizione della continua e crescente domanda di spazi, le palestre della nuova scuola di Pontorme e della nuova palestra di vai Raffaello Sanzio, strada dove nascerà anche un impianto di atletica leggera che permetterà di adeguare alle nuove esigenze il Carlo Castellani, ristrutturandolo eliminando la pista di atletica. Su una cosa, Mantellassi, è netto:lo stadio resterà pubblico e le opere di modernizzazione saranno perseguite con lo strumento del project financing, con i lavori a carico del privato o finanziamenti reperiti attraverso bandi. Anche la piscina resterà di proprietà pubblica e sarà interessata da lavori di rinnovamento; come pure il Palazzetto dello sport che subirà lavori che lo renderanno più capienti. Per perseguire tutto questo, l'ufficio sport sarà dotato di più personale e strutturato in modo che possa gestire, attraverso la consulta, i propri impianti.
Fin qui il programma che, da oggi, è anche pubblicato, on line, in maniera integrale, sul sito del candidato sindaco (www.alessiomantellassi.it).
Ed è proprio lui, Alessio Mantellassi, che ha fatto da conduttore, per tutta la prima parte dell'evento, a salire sul podio, per raccontare i tratti politici del suo programma. La sua “Bella storia” è «una battaglia appassionata per Empoli. Un progetto partecipato e condiviso. Largo e di visione per i prossimi 10 anni. Un programma scritto da quasi 500 persone con al centro tanti temi e una visione di città».
L'empolesità è il primo capitolo. Mantellassi la racconta con un aneddoto. «Eravamo in Carraia, sul traguardo della corsa ciclistica Firenze-Empoli. Tra gli ospiti c'era il direttore generale del Tour de France, Christian Prudhomme. Arrivata la corsa, il direttore attendeva accanto al palco di salire per la premiazione. Un volontario, storico organizzatore della corsa, si avvicina e gli fa: oh Prudom! Gnamo si premia!.Mi ha fatto molto ridere, ma c'è tanto di noi. La nostra semplicità, la nostra genuinità, la nostra spontaneità quasi livellante, che azzera le barriere. Allo stesso tempo la nostra capacità di fare bene, organizzare bene, fare cose di qualità».
E' un programma che Mantellassi definisce equilibrato. «Non vuol dire moderato, non vuol dire incerto, vuol dire che tiene insieme elementi diversi: lo sviluppo della città, che deve essere economico, sociale e culturale. Insieme. Serve lo sviluppo e il lavoro. Serve che quello sviluppo sia sostenibile dall'ambiente. Serve che nella città ci sia alta qualità della vita».
Se la prende con chi parla di decrescita felice. «L'idea che ad Empoli opporsi all'azienda, ostacolare gli investimenti, frenare le imprese che vogliono investire sia un bene, mi lascia perplesso. Cozza con la storia amministrativa della città. Qui il fare impresa è sembra andata di pari passo con il lavoro! Lo dico da nipote di vetraio. Ecco perchè il nostro programma parla di infrastrutture, parla di sviluppo delle aree produttive, parla di modernizzazione del Terrafino».
Poi c'è la questione ambientale. «La sensibilità ambientale può influenzare la viabilità, la gestione del verde, la qualità della vita, la scuola. Parliamo di mobilità sostenibile: abbiamo detto che servono tracciati ciclabili che diventino l'occasione di collegare il centro alle zone più periferiche e che siano l'occasione di urbanizzare strade non percorribili a piedi o in bici. Proseguiremo nell'aumento del patrimonio arboreo, di aumentare i metri quadri di verde, di chiedere interventi più sostenibili anche ai privati che realizzano opere di urbanizzazione da cedere alla collettività. L'ambiente diventa l'occasione per cambiare e migliorare la qualità della vita».
I servizi alla persona. «Il valore della scuola e di servizi comodi, accoglienti e sostenibili economicamente dalle famiglie. Sarà fondamentale proseguire nell'investimento in edilizia scolastica, nell'ampliamento dell'offerta dei posti ai nido con il coinvolgimento anche di forze private, nel mantenimento della qualità delle nostre mense e dei nostri servizi di trasporto. Sulle politiche sociali dobbiamo proseguire. Con gli sforzi: l'accesso all'abitare e la lotta alla solitudine devono ispirare la nostra azione».
Per quel che riguarda la cultura, Alessio Mantellassi racconta «una visione nuova, ambiziosa, dei prossimi 10 anni della cultura empolese. Un visione che tenga insieme la musica, il teatro, l'arte, la lettura, i musei. I luoghi di arte e l'arte diffusa Vogliamo che fra 10 anni Empoli sia un polo di cultura di qualità».
Lascia lo sport in chiusura del suo intervento. «La città degli sportivi deve darsi una visione lunga sullo sport. Partendo da una stagione decennale di investimenti negli impianti. I campi sportivi di frazione, la manutenzione dei palazzetti, l'idea ambiziosa di un palazzetto nuovo per la città, l'apertura di due nuove palestre scolastiche usabili dagli sportivi e le partite della piscina e dello stadio. Il nodo della modernizzazione della piscina e della sua gestione è essenziale: anche con gli investimenti privati dovremo, mantenendo la proprietà pubblica, rilanciare quell'impianto. Oppure cercando finanziamenti, ma quella è una delle cose su cui gli assessori allo sport e ai lavori pubblici dovranno lavorare fin da subito. Lo stesso vale per lo stadio: se la serie A ha bisogno di una spazio adeguato ai proprio bisogni, è la squadra che deve realizzare quell'investimento. E Empoli deve cogliere l'occasione per avere uno spazio, di proprietà, rigenerato e risolvere alcuni nodi legati alla sosta, al commercio e al quartiere».
Tanti temi che però racchiudono un equilibrio che ruota intorno alla crescita, all'ambiente e alle persone. E che non perde di vista né i temi più sentiti dalla cittadinanza (la sicurezza che « passa dalla rigenerazione urbana, dai controlli, dall'uso di spazi non usati, dalla vitalità del commercio e delle manutenzioni») né le piccole questioni: «la manutenzione del quotidiano e la tutela dei servizi nelle frazioni che saranno la cifra dell'altro pezzo di visione di Empoli.Una città che corra alla stessa velocità, che non crei periferie, che curi le frazioni come comunità, che tuteli i servizi, che investa in modo diffuso».
Mantellassi non risparmia neppure qualche frecciatina ai suoi avversari politici. A quelli che, in questa prima fase di campagna elettorale «hanno detto che, con Passo dopo passo, sembravo un prete intento a dare la benedizione alle case; hanno fatto meme su di me, anche simpatici; hanno puntato il dito negativamente per il mio ruolo di presidente del consiglio comunale; hanno reso una questione anche la mia età anagrafica e addirittura mi hanno tacciato di essere fascista. Questa proprio non l'accetto: sono fieramente antifascista». E poi contro chi parla negativamente di Empoli. «Non ci sentirete dire mai che Empoli sia una città grigia, senza futuro, senza anima. Non diremo mai che Empoli sia una piccola periferia, come dicono i nostri avversari. Mettiamo al centro la nostra storia, la nostra identità, il nostro saper fare, le nostre capacità e vogliamo dire a chi vive qui e a chi investe qui, a chi scommette su Empoli che questo è il luogo giusto dove vivere bene, dove investire bene e dove crescere i proprio figli».
I simboli nel chiostro del complesso degli Agostiniani: le scarpe e gli occhiali che ha indossato per la prima parte della sua campagna d'ascolto, quel “Passo dopo passo” che lo ha portato, a piedi, dal 20 gennaio al 1° marzo in 28 località, dalle frazioni e quartieri più popolosi agli insediamenti più piccoli della città, percorrendo 360 chilometri e incontrando circa mille persone. Nel chiostro, insieme ai cartelli che raccontano il percorso partecipativo che ha permesso la stesura del programma, ci sono anche un albero e una bicicletta, a sottolineare alcune delle idee (in questo caso l'anima ecologica) del suo programma e il resoconto dei 4 tavoli partecipativi ai quali hanno collaborato 450 persone.
I contenuti, quelli del programma, dell'idea di città («non per cinque anni, ma per dieci, perché abbiamo un orizzonte più ampio», avverte Mantellassi): sono la Empoli che Alessio Mantellasi “sogna” di aver realizzato tra dieci anni, la “sua” Empoli, perché - per dirla con Shakespeare – “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.
Uno per uno sono stati illustrati sul podio allestito nel cenacolo degli Agostiniani. Dove si sono avvicendati prima i segretari dei partiti che lo sostengono e i rappresentanti delle liste civiche: Simone Falorni per il Pd, Massimo Marconcini per Avs, Ayman Nencioni per Azione, Elena Fontani per Questa è Empoli e Serena Gasparri per Alessio Mantellassi sindaco; poi alcuni cittadini che hanno avuto il compito di raccontare fette del programma.
Cristina Billeri, da “ragazza” di Monterappoli ha puntato l'attenzione sulle frazioni (l'istituzione di un assessore con apposita delega, riqualificazione, difesa e rafforzamento dei servizi, l'apertura di 5 Urp deonominati Casa degli empolesi, a Fontanella, Ponte a Elsa, Monterappoli, Casenuove e Villanuova). Ma anche sui progetti per il centro storico: un parcheggio sotterraneo da 150 posti, la riqualificazione di piazza don Minzoni, piazza Matteotti e il parco di Bisarnella; riportare una sede distaccata dell'Università nel centro storico.
Lorenzo Ancillotti ha illustrato i progetti per la cultura: l'apertura del cantiere per il Teatro Il Ferruccio, luogo che dovrà diventare una officina di idee di bellezza e di formazione; il miglioramento del Museo della Collegiata, del museo Paleontologico, per puntare a una offerta di cultura di qualità (sullo standard della mostra su Masolino da Panicale, aperta da pochi giorni) che possa essere attrattivo per un turismo di qualità.
Erika Falaschi ha sottolineato i progetti legati alla sanità e al sociale; settori dove è prevista l'apertura di una Casa della Salute a Empoli Est (in via Giuntini, dov'era stato allestito l'hub vaccinale); l'implementazione dei servizi alla Casa della salute aperta da pochi mesi in centro; vigilanza sui lavori al blocco H dell'ospedale San Giuseppe che dovrà servire ad ampliare servizi e concentrarli in una unica struttura, coinvolgendo la società civile.
Alberto Vezzani ha illustrato le politiche ecologiche: dal patto per il verde, alla creazione di un nuovo parco, a Santa Maria, da 25mila metri quadrati; illuminazione a led in tutti gli uffici pubblici, il raddoppio delle colonnine per le ricariche delle auto elettriche, ampliamento del car sharing, sviluppo dell'agricoltura, con più iniziative tipo Mercatale e anche più orti sociali.
A Lorenzo Sani è toccato il compito di illustrare i progetti che riguardano le infrastrutture: le tre piste ciclabili (la Valdorme, da Empoli a Martignana; la Valdelsa, da Empoli a Fontanella, toccando Ponte a Elsa e la Piovola, da Empoli a Villanuova); il ripristino di “autodrin”, il servizio di trasporto pubblico a chiamata che era stato sperimentato negli anni passati, il biglietto unico per il trasporto pubblico nella città Metropolitana, per incentivare l'uso di biciclette e mezzi pubblici per la mobilità. Ma anche il completamento della circonvallazione ovest fino a Ponzano, la strada parallela a via Sanzio, il sottopasso di via Bonistallo che sarà ampliato grazie al raddoppio delle Empoli-Granaiolo e, il reperimento di risorse per ampliare anche il sottopasso di via Pratignone). Nel programma è inserita anche la costituzione di una commissione, della quale oltre ai politici e ai tecnici delle ferrovie, dovranno esserci anche i Comitati, per vigilare e seguire l'andamento dei lavori del raddoppi ferroviario e anche delle opere che sono previste a Sant'Andrea e a Fontanella. Ovviamente per realizzare alcune cose servono risorse e per questo è stata prevista la costituzione di un Ufficio Europa che, di concerto con l'Asev, l'Agenzia dello sviluppo dell'Empolese-Valdelsa, dovrà reperire fondi e finanziamenti per questi progetti.
Debora Battistini ha illustrato cosa prevede, in tema di sport, il programma elettorale di Alessio Mantellassi: più impianti sportivi, nuovi e moderni, che dovranno essere adeguati energeticamente e sottoposti a manutenzione. Al PalaAramini e al PalaGilioli di Ponte a Elsa sono previsti lavori per rifare il parquet e gli spogliatoi. Saranno messe a disposizione della continua e crescente domanda di spazi, le palestre della nuova scuola di Pontorme e della nuova palestra di vai Raffaello Sanzio, strada dove nascerà anche un impianto di atletica leggera che permetterà di adeguare alle nuove esigenze il Carlo Castellani, ristrutturandolo eliminando la pista di atletica. Su una cosa, Mantellassi, è netto:lo stadio resterà pubblico e le opere di modernizzazione saranno perseguite con lo strumento del project financing, con i lavori a carico del privato o finanziamenti reperiti attraverso bandi. Anche la piscina resterà di proprietà pubblica e sarà interessata da lavori di rinnovamento; come pure il Palazzetto dello sport che subirà lavori che lo renderanno più capienti. Per perseguire tutto questo, l'ufficio sport sarà dotato di più personale e strutturato in modo che possa gestire, attraverso la consulta, i propri impianti.
Fin qui il programma che, da oggi, è anche pubblicato, on line, in maniera integrale, sul sito del candidato sindaco (www.alessiomantellassi.it).
Ed è proprio lui, Alessio Mantellassi, che ha fatto da conduttore, per tutta la prima parte dell'evento, a salire sul podio, per raccontare i tratti politici del suo programma. La sua “Bella storia” è «una battaglia appassionata per Empoli. Un progetto partecipato e condiviso. Largo e di visione per i prossimi 10 anni. Un programma scritto da quasi 500 persone con al centro tanti temi e una visione di città».
L'empolesità è il primo capitolo. Mantellassi la racconta con un aneddoto. «Eravamo in Carraia, sul traguardo della corsa ciclistica Firenze-Empoli. Tra gli ospiti c'era il direttore generale del Tour de France, Christian Prudhomme. Arrivata la corsa, il direttore attendeva accanto al palco di salire per la premiazione. Un volontario, storico organizzatore della corsa, si avvicina e gli fa: oh Prudom! Gnamo si premia!.Mi ha fatto molto ridere, ma c'è tanto di noi. La nostra semplicità, la nostra genuinità, la nostra spontaneità quasi livellante, che azzera le barriere. Allo stesso tempo la nostra capacità di fare bene, organizzare bene, fare cose di qualità».
E' un programma che Mantellassi definisce equilibrato. «Non vuol dire moderato, non vuol dire incerto, vuol dire che tiene insieme elementi diversi: lo sviluppo della città, che deve essere economico, sociale e culturale. Insieme. Serve lo sviluppo e il lavoro. Serve che quello sviluppo sia sostenibile dall'ambiente. Serve che nella città ci sia alta qualità della vita».
Se la prende con chi parla di decrescita felice. «L'idea che ad Empoli opporsi all'azienda, ostacolare gli investimenti, frenare le imprese che vogliono investire sia un bene, mi lascia perplesso. Cozza con la storia amministrativa della città. Qui il fare impresa è sembra andata di pari passo con il lavoro! Lo dico da nipote di vetraio. Ecco perchè il nostro programma parla di infrastrutture, parla di sviluppo delle aree produttive, parla di modernizzazione del Terrafino».
Poi c'è la questione ambientale. «La sensibilità ambientale può influenzare la viabilità, la gestione del verde, la qualità della vita, la scuola. Parliamo di mobilità sostenibile: abbiamo detto che servono tracciati ciclabili che diventino l'occasione di collegare il centro alle zone più periferiche e che siano l'occasione di urbanizzare strade non percorribili a piedi o in bici. Proseguiremo nell'aumento del patrimonio arboreo, di aumentare i metri quadri di verde, di chiedere interventi più sostenibili anche ai privati che realizzano opere di urbanizzazione da cedere alla collettività. L'ambiente diventa l'occasione per cambiare e migliorare la qualità della vita».
I servizi alla persona. «Il valore della scuola e di servizi comodi, accoglienti e sostenibili economicamente dalle famiglie. Sarà fondamentale proseguire nell'investimento in edilizia scolastica, nell'ampliamento dell'offerta dei posti ai nido con il coinvolgimento anche di forze private, nel mantenimento della qualità delle nostre mense e dei nostri servizi di trasporto. Sulle politiche sociali dobbiamo proseguire. Con gli sforzi: l'accesso all'abitare e la lotta alla solitudine devono ispirare la nostra azione».
Per quel che riguarda la cultura, Alessio Mantellassi racconta «una visione nuova, ambiziosa, dei prossimi 10 anni della cultura empolese. Un visione che tenga insieme la musica, il teatro, l'arte, la lettura, i musei. I luoghi di arte e l'arte diffusa Vogliamo che fra 10 anni Empoli sia un polo di cultura di qualità».
Lascia lo sport in chiusura del suo intervento. «La città degli sportivi deve darsi una visione lunga sullo sport. Partendo da una stagione decennale di investimenti negli impianti. I campi sportivi di frazione, la manutenzione dei palazzetti, l'idea ambiziosa di un palazzetto nuovo per la città, l'apertura di due nuove palestre scolastiche usabili dagli sportivi e le partite della piscina e dello stadio. Il nodo della modernizzazione della piscina e della sua gestione è essenziale: anche con gli investimenti privati dovremo, mantenendo la proprietà pubblica, rilanciare quell'impianto. Oppure cercando finanziamenti, ma quella è una delle cose su cui gli assessori allo sport e ai lavori pubblici dovranno lavorare fin da subito. Lo stesso vale per lo stadio: se la serie A ha bisogno di una spazio adeguato ai proprio bisogni, è la squadra che deve realizzare quell'investimento. E Empoli deve cogliere l'occasione per avere uno spazio, di proprietà, rigenerato e risolvere alcuni nodi legati alla sosta, al commercio e al quartiere».
Tanti temi che però racchiudono un equilibrio che ruota intorno alla crescita, all'ambiente e alle persone. E che non perde di vista né i temi più sentiti dalla cittadinanza (la sicurezza che « passa dalla rigenerazione urbana, dai controlli, dall'uso di spazi non usati, dalla vitalità del commercio e delle manutenzioni») né le piccole questioni: «la manutenzione del quotidiano e la tutela dei servizi nelle frazioni che saranno la cifra dell'altro pezzo di visione di Empoli.Una città che corra alla stessa velocità, che non crei periferie, che curi le frazioni come comunità, che tuteli i servizi, che investa in modo diffuso».
Mantellassi non risparmia neppure qualche frecciatina ai suoi avversari politici. A quelli che, in questa prima fase di campagna elettorale «hanno detto che, con Passo dopo passo, sembravo un prete intento a dare la benedizione alle case; hanno fatto meme su di me, anche simpatici; hanno puntato il dito negativamente per il mio ruolo di presidente del consiglio comunale; hanno reso una questione anche la mia età anagrafica e addirittura mi hanno tacciato di essere fascista. Questa proprio non l'accetto: sono fieramente antifascista». E poi contro chi parla negativamente di Empoli. «Non ci sentirete dire mai che Empoli sia una città grigia, senza futuro, senza anima. Non diremo mai che Empoli sia una piccola periferia, come dicono i nostri avversari. Mettiamo al centro la nostra storia, la nostra identità, il nostro saper fare, le nostre capacità e vogliamo dire a chi vive qui e a chi investe qui, a chi scommette su Empoli che questo è il luogo giusto dove vivere bene, dove investire bene e dove crescere i proprio figli».