08 Settembre 2024
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La guerra dei simboli: ma PLi e Udc con chi stanno?

03-03-2024 13:44 - La voce dei candidati
C'è un romanzo, di uno scrittore francese, Luis Pergaud, “La guerra dei bottoni”, scritto all'inizio del secolo scorso e diventato, negli anni Settanta, anche un film. Narra di ragazzini che sono in lotta con i coetanei del villaggio vicino e che, una volta catturati, vengono depredati dei bottoni (ma anche di fibbie e cinture) in modo che poi saranno costretti a tornarsene a casa con le braghe in mano. E, ovviamente, con un pizzico di vergogna.
Unaversione molto moderna di questa “guerra” si sta consumando in questi giorni, a Empoli, tra i due candidati a sindaco che intendono presidiare l'area del centrodestra.
Domenica 25 febbraio, in occasione dell'apertura del suo comitato elettorale, Andrea Poggianti, attuale capogrupo del Centrodestra per Empoli in consiglio comunale, dopo aver consumato lo strappo con il suo partito, Fratelli d'Italia, decidendo di correre da solo, ha presentato i suoi alleati: c'è una lista civica (la mia Empoli), che sosteneva Poggianti anche cinque ani fa, una lista a suo nome (Centrodestra per Empoli-Poggianti sindaco) con tanto di simbolo metà locale (la vittoria alata di piazza della Vittoria) e metà nazionale (quelle ali sono coperte da una bandiera tricolore, tanto per segnalare le sue radici). E poi ci sono i partiti: Il Popolo della Famiglia, il Partito Liberale e l'Unione di centro, l'Udc.
Simone Campinoti, il candidato della discordia (nel senso che la sua candidatura ha generato lo strappo di Poggianti dal partito e dalla coalizione di centrodestra) presenterà la sua candidatura il 9 marzo. E in quell'occasione (l'evento si terrà alle 17 del sabato in un locale di piazza della Vittoria) presenterà anche i partiti che lo sostengono: c'è Forza Italia che, a quanto pare è stato i lpartito che fortemente ha voluto la sua candidatura per Empoli, c'è la Lega, c'è Fratelli d' Italia e poi ci sono Partito Liberale e Unione di centro.
Già gli stessi che sostengono anche Poggianti. Un errore? Un azzardo da parte di uno dei due candidati?
Lo sapremo nei prossimi giorni, quando la questione arriverà anche alle direzioni nazionali dei due partiti che dovranno scegliere da che parte stare. E, soprattutto, farlo sapere ai loro elettori, senza fare la fine di quei bambini del racconto di Pergaud che, finendo dalla parte sbagliata, depredati dei bottoni (nel nostro caso dei simboli) sono costretti a tornarsene a casa con i pantaloni in mano….
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