08 Settembre 2024
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La guerra dei simboli contagia anche il centrosinistra?

25-03-2024 08:38 - Politica
Sembrava che fosse un problema solo del centrodestra. Invece la guerra dei simboli riguarda anche il centrosinistra.

Che i simboli dei partiti fossero l'oggetto della discordia di queste elezioni amministrative lo avevamo capito subito: col divorzio di Andrea Poggianti dal suo partito storico, Fratelli d'Italia, è iniziata subito la scaramouche. All'inizio è stato il Partito Liberale, presente sui manifesti che annunciavano la partenza della campagna elettorale di Poggianti (Centrodestra per Empoli), e anche sulle locandine che hanno dato il via al percorso elettorale di Simone Campinoti. Lo stesso è accaduto per l'Udc, l'Unione di centro che, all'inizio ha appoggiato Poggianti, poi anche Campinoti. Alla fine – dopo una serie di consultazioni tra i vari livelli, territoriali, regionali, nazionali – il simbolo non è né di qua, né di la.

Adesso una cosa simile sta accadendo anche nell'altra coalizione, quella che sostiene Alessio Mantellassi. All'inizio del percorso, ad esempio, i tre partiti che appoggiano la sua candidatura erano stati presentati con questa dicitura: Pd, Azione e Sinistra italiana-Verdi. Poi i Verdi si sono perso per strada (sembra un controsenso, visto che come punto di riferimento della Sinistra Italiana c'è Massimo Marconcini che è assessore all'ambiente ed è l'artefice del Patto del Verde stipulato per Empoli). “Questioni burocratiche, di accordi” è la spiegazione che lo stesso candidato a sindaco ha dato quando qualcuno gli chiede perché nella declinazione dei partiti non ci sono più i verdi. “Questione di giorni e tutto torna come prima”.

Questione di giorni dovrebbe essere anche l'altra questione: Italia Viva. Gli esponenti empolesi nei giorni scorsi hanno annunciato ufficialmente di essere disponibili a sostenere Alessio Mantellassi. “Stiamo dialogando, non c'è preclusione” dice Mantellassi.

Ma in realtà, l'apertura a Italia Viva non c'è ancora ufficialmente pare proprio per una questione di simbolo. I bene informati (si dice così in questi casi) dicono che quelli di Azione non gradiscono nella coalizione il simbolo di Italia Viva. Ai quali esponenti è stato proposto di candidare i loro iscritti in una delle due liste civiche. La discussione è ferma qui: chissà se gli adepti di Matteo Renzi vogliono rinunciare al simbolo, per fare un favore al “cugino” ripudiato Calenda.
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